Riproduzione del Frassino maggiore
Riproduzione del Frassino maggiore
Il frassino maggiore o frassino comune (Fraxinus excelsior L.) è una pianta della famiglia delle Oleaceae, diffusa dall’Asia minore all’Europa.
Habitat idoneo di riproduzione –
Il Fraxinus excelsior è una pianta originaria di tutta l’Europa continentale, dalla Spagna settentrionale alla Russia e dalla Fennoscandia meridionale alla Grecia settentrionale. La sua origine viene ipotizzata anche dell’Asia sud-occidentale, dalla Turchia settentrionale a est fino al Caucaso e alle montagne di Alborz. La posizione più settentrionale è nella regione norvegese del Trondheimsfjord.
La specie è ampiamente coltivata e, secondo quanto riferito, naturalizzata in Nuova Zelanda e in località sparse negli Stati Uniti e in Canada tra cui Nuova Scozia, New Brunswick, Quebec, Massachusetts, Connecticut, New York, New Jersey, Maryland, Ontario, Ohio, Kentucky e British Columbia.
In Italia è frequente nel centro-nord. Al Sud e sulle isole è sostituito dal Frassino meridionale.
Il suo habitat è quello dei suoli calcarei dove forma boschi nelle zone più umide misti in alcuni casi a querce o in boscaglie, siepi, ecc..
Propagazione –
Il frassino maggiore è una specie interessante per l’arboricoltura da legno, lucivaga mesofila ed esigente, richiede terreni fertili, umidi ricchi di humus e profondi, viene governato a fustaia con turni di 70-80 anni e raramente a ceduo, si moltiplica facilmente con la semina o trapiantando piantine di 2-4 anni, si deve prevedere continua e tempestiva lotta ai parassiti animali e fungini. È specie abbastanza tollerante l’ombra nella fase giovanile e quindi può rinnovarsi facilmente nei querceti radi e nelle radure delle faggete. Si rinnova bene anche negli ex-coltivi abbandonati.
La propagazione avviene per seme che va raccolto possibilmente verde, non appena è completamente sviluppato ma prima che si sia completamente asciugato sull’albero, e che va seminato immediatamente in un semenzaio non riscaldato.
Di solito germina in primavera, inoltre il seme immagazzinato richiede un periodo di stratificazione a freddo ed è meglio seminare il prima possibile in semenzaio.
Circa il 5% dei semi immagazzinati germinerà nel primo anno, il resto germoglierà nel secondo anno.
Le giovani piantine vanno poi fatte crescere in singoli vasi per il primo inverno. Il trapianto va fatto in primavera o all’inizio dell’estate dell’anno successivo.
Si consiglia di coltivare le piantine in vaso prima di trapiantarle nelle loro posizioni permanenti.
Si possono preparare anche talee di legno maturo, da porre in substrato all’aperto, in luogo riparato in inverno.
Ecologia –
Il Fraxinus excelsior cresce su vari tipi di suolo, ma è particolarmente associato a suoli basici su substrati calcarei. Preferisce i tipi di suolo più umidi ed è comunemente limitato dalla temperatura e quindi non si trova alle altitudini più fredde e più elevate in gran parte dell’Europa, sebbene in Iran possa raggiungere i 2000 m s.l.m.
Le giovani piantine, tollerano l’ombra, ma gli alberi più vecchi richiedono luce. È una specie di prima successione e può ben competere con il faggio e la quercia, che sono specie in seconda successione.
Le micorrize di F. excelsior sono del tipo micorrizico arbuscolare interno, in cui il fungo cresce all’interno dei tessuti della radice. A differenza di altre specie di Fraxinus, F. excelsior non forma ectomicorrize.
Sono registrate 111 specie di insetti e acari che utilizzano il Fraxinus excelsior come pianta alimentare, di cui 29 sono specifiche. Diverse specie di lepidotteri usano questa pianta come fonte di cibo.
Un esempio di falena che si nutre in maniera specifica di questa pianta è l’Atethmia centrago. Le larve si insinuano nei boccioli quando sono appena nate e in seguito si nutrono di fiori e foglie. Una falena comune che provoca l’imbrunimento delle foglie di frassino, oltre al ligustro e al lillà, è la Gracillaria siringalla. Le larve solitamente gregarie formano una galleria epidermica (cioè si nutrono all’interno della foglia) che porta a una macchia marrone con frassino nero. Successivamente si formano due coni successivi piegando la punta di una foglia verso il basso.