Recurvaria nanella
Recurvaria nanella
La tignola della frutta (Recurvaria nanella, Denis & Schiffermüller, 1775) è un insetto appartenente alla famiglia dei Gelechiidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Protostomia,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Panorpoidea,
Ordine Lepidoptera,
Superfamiglia Gelechioidea,
Famiglia Gelechiidae,
Sottofamiglia Gelechiinae,
Genere Recurvaria,
Specie R. nanella.
Sono sinonimi i termini:
– Recurvaria crataegella Busck, 1903;
– Recurvaria nana Haworth, 1828;
– Recurvaria nanella unicolor Rebel, 1927;
– Recurvaria pruniella Rebel, 1901;
– Recurvaria pumilella (Denis & Schiffermüller) 1775;
– Recurvaria srataegella Busck, 1903;
– Recurvaria unicolor Rebel, 1927;
– Tinea nanella Denis & Schiffermüller, 1775;
– Tinea pumilella (Denis & Schiffermüller) 1775.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Recurvaria nanella è una falena ampiamente presente in Europa e si trova anche in Turchia, Vicino Oriente, Nord Africa (compreso Egitto), Caucaso, Transcaucasia, Kazakistan e Siberia sud-orientale. Si trova anche in Nord America, dove è stata probabilmente introdotta.
In Italia è presente su tutto il territorio.
Il suo habitat è specialmente nelle aree collinari dove questo lepidottero compie la sua attività trofica preferibilmente a carico delle drupacee ma anche a scapito di melo, pero, cotogno, sorbo e, saltuariamente, nocciolo e castagno.
Morfologia –
La Recurvaria nanella, allo stadio adulto, è una farfalla di medie dimensioni, con un’apertura alare di 9-12 mm.
Ha una livrea delle ali anteriori di colore grigio-nerastro, con bande trasversali oblique biancastre.
Le larve sono di colore giallo-verdastro o anche più scuro, con capo nerastro e con una dimensione che si aggira sui 6-10 mm di lunghezza.
Attitudine e Ciclo biologico –
La Tignola della frutta è una piccola falena che sverna allo stadio larvale, protetta da un piccolo bozzolo nei ricoveri naturali del frutteto come gli anfratti della scorza e residui della vegetazione.
Giunte nel periodo primaverile le larve riprendono l’attività molto presto, in alcune zone già a fine inverno, danneggiando prima le gemme e quindi i germogli.
Gli adulti compaiono nei mesi estivi e si vedono in volo da giugno ad agosto, in funzione della latitudine ed altitudine.
Le femmine ovidepongono nella epidermide fogliare inferiore.
Le giovani larve estive provocano le mine fogliari già descritte; successivamente, alla fine dell’estate, si preparano a svernare.
La Recurvaria nanella compie, pertanto, una generazione all’anno.
Ruolo Ecologico –
La Recurvaria nanella è un insetto polifago ma non particolarmente dannoso perché difficilmente raggiunge popolazioni in grado di provocare massicce infestazioni.
Tuttavia le larve appena nate nate nei mesi estivi scavano gallerie, sottili e ramificate, nel mesofillo delle foglie, senza peraltro arrecare danni significativi.
Queste si nutrono di varie specie tra cui: Amelanchier, Chaenomeles, Cotoneaster, Crataegus laevigata, Crataegus monogyna, Cydonia oblonga, Malus domestica, Malus ringo, Malus sylvestris, Mespilus germanica, Prunus armeniaca, Prunus avium, Prunus cerasus, Prunus domestica, Prunus dulcis, Prunus mahaleb, Prunus persica, Prunus spinosa, Pyrus communis e Sorbus.
Il danno è determinato dalle larve che attaccano:
– le gemme ancora chiuse: queste vengono divorate dall’interno e svuotate;
– i giovani germogli: le foglioline di questi germogli vengono erose, bucherellate, e legate dai fili sericei che le deformano;
– i frutticini, molto raramente, nei quali le giovani larve scavano piccole gallerie superficiali.
Ad oggi la lotta contro questo lepidottero è stata di tipo chimico anche se non viene quasi mai effettuata in maniera specifica in quanto i normali trattamenti effettuati contro altri fitofagi dei fruttiferi (es. Anarsia) sono sufficienti a controllarne la popolazione.
In ogni caso sono stati eseguiti trattamenti in prefioritura, sulle larve svernanti, e a fine fioritura, eventualmente miscelati con Olio bianco che svolge azione sinergica, specialmente sulla persistenza.
L’applicazione di metodi di agroecologia, con diminuzione della specializzazione colturale, aumento della biodiversità delle produzioni possono far diminuire notevolmente le popolazioni di questo insetto.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.
Fonte foto:
– https://static.inaturalist.org/photos/31969771/original.jpg