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Mappa geografica della Siria

Mappa geografica della Siria

La Siria è uno Stato del medio Oriente, in Asia occidentale, esteso 185.180 km² e con una popolazione, al 2017, di18.906.907 abitanti.
La capitale della Siria è Damasco con una popolazione, al 2013, di 1.949.000 abitanti.
La Siria è un Paese con fertili pianure, alte montagne e deserti, la Siria ospita diversi gruppi etnici e religiosi, tra cui arabi siriani, curdi, turcomanni, assiri, armeni, circassi, mandeani e greci. Tra i gruppi religiosi vi sono sunniti, cristiani, alauiti, drusi, ismaeliti, mandei, sciiti, salafiti, yazidi ed ebrei. Gli arabi sono il più grande gruppo etnico e i sunniti il più grande gruppo religioso.

Geografia –
La Siria confina a nord con la Turchia, a est con l’Iraq, a sud con la Giordania, a sud-ovest con Israele e il Libano, mentre a ovest è bagnata dal mar Mediterraneo.
Il territorio siriano si estende dalle coste del Mediterraneo alle rive dell’Eufrate e presenta perciò aspetti fisici diversi. La maggior parte è caratterizzata da steppe (60.000 km²) e da deserti. Si può parlare di tre ambienti che si susseguono e si compenetrano: la costa, le catene montuose, il deserto.
La costa ha un’ampiezza modesta ed è spesso interrotta da promontori. La sua esiguità è dovuta alla presenza di una catena montuosa (Jebel Aansarîyé) a essa parallela, continuazione dei monti del Libano. Più a sud, oltre la valle dell’Oronte, il confine con il Libano corre lungo la catena dell’Antilibano (Jabal Lubnan ash Sharqi) che si eleva oltre i 2000 m. La valle dell’Oronte (Al Ghâb) è una depressione tettonica formatasi alla fine dell’era terziaria, come diretta prosecuzione di quella del mar Morto, unitamente ad effusioni vulcaniche. A queste sono da imputare alcuni rilievi basaltici come l’isolato massiccio meridionale del Jabal ad Duruz (1800 m). Il resto del Paese è formato da una ampia porzione del tavolato arabico lievemente inclinato a nord-est verso la arida depressione mesopotamica (al Jazirah). La sezione sud-orientale del Paese costituisce infine una parte del desolato Deserto Siriaco (Ba-diyat ash Sha-m) esteso anche in Iraq, Giordania e Arabia Saudita.
La rete idrografica è legata sia alle condizioni climatiche sia a quelle morfologiche. Corsi a regime torrentizio si incontrano nella zona costiera con piene invernali e forti pendenze. Nei solchi intermontani vi sono fiumi con buone portate. L’Oronte, con direzione prima verso nord e poi verso ovest, raggiunge il Mediterraneo ed è alimentato da discrete precipitazioni. Notevole importanza ha infine l’Eufrate, proveniente dai monti Tauri, che attraversa la sezione nord-orientale del Paese per un tratto di 500 km, con grosse piene nella stagione invernale e lunghi periodi di magre. Anche un breve tratto del Tigri tocca la Siria in corrispondenza del confine turco-iracheno.

Clima –
La Siria è caratterizzata da un sistema climatico molto differenziato in funzione dei differenti territori che si succedono passando dal mare all’interno. Nelle zone costiere prevale quello mediterraneo con modeste escursioni termiche annue e sufficiente piovosità. Modificazioni climatiche si incontrano sui rilievi con temperature inferiori e piovosità d’altitudine, ma a oriente di essi si estendono le zone a clima steppico con scarto tra inverno ed estate abbastanza elevato e con netta diminuzione di precipitazioni. Nella parte meridionale del Paese e in quella sud-orientale si hanno scarsissime piogge e alte temperature tipiche delle aree desertiche.
Le zone interne sono occupate da un altopiano, avente un’altitudine che varia in genere tra 400 e i 1.200 metri, mentre nella valle dell’Eufrate (v. Raqqa, Deir el-Zor) l’altitudine scende a circa 200/300 metri; l’altitudine tende ad abbassare le temperature, soprattutto di notte e in inverno, mentre l’estate è in genere molto calda, a causa della distanza dal mare.
Vi sono anche delle catene montuose: oltre alla già citata catena montuosa parallela alla costa, abbiamo la catena dell’Anti-Libano, nel sud-ovest, dove spicca il Monte Hermon, alto 2.800 metri, mentre nel sud-ovest, nel governatorato di As-Suwayda, troviamo il Gebel Druso, che raggiunge i 1.803 metri di altezza nel Tell Qeni, e dove in inverno può nevicare.
Per quanto riguarda le piogge, le zone più piovose dell’interno sono le montagne occidentali: nella catena montuosa parallela alla costa le precipitazioni superano i 1.100 mm all’anno, mentre nell’Anti-Libano si superano i 900 mm. Nel Gebel Druso, più a sud e lontano dal mare, si superano i 400 mm.
Sull’altopiano, le zone più piovose sono quella settentrionale lungo il confine con la Turchia e quella occidentale, dove le precipitazioni superano i 300 mm l’anno (e in qualche caso anche i 500 mm), e il clima è semi-arido. Ad esempio, nel nord ovest, a Idlib cadono 500 mm di pioggia all’anno, e ad Aleppo 330 mm, mentre nell’ovest, a Homs ne cadono 430 mm. Nel nord-est, anche a Qamishli ne cadono 430.
Nel resto dell’altopiano, compresa Damasco, le precipitazioni scendono sotto i 250 mm l’anno e il clima è desertico. Questa distinzione, che comunque vale solo per il semestre freddo, perché l’estate come abbiamo detto non presenta piogge in tutta la Siria, si può apprezzare nella mappa seguente.
La capitale, Damasco, si trova nel sud-ovest, a 700 metri di quota, e a circa 80 chilometri dal mare. Anche qui il clima non è molto diverso da quello di Aleppo, con un inverno abbastanza freddo ed un’estate torrida (si passa dai 6,5 gradi di gennaio ai 26,5 °C di luglio e agosto), ma la quota più alta rende le notti estive più fresche. Ecco le temperature medie.
Le precipitazioni a Damasco ammontano a 160 millimetri all’anno, comunque anche qui da dicembre a febbraio ogni tanto sono possibili nevicate e gelate.
A Damasco, e in generale nel sud, in inverno il sole brilla un po’ più spesso che nel nord, mentre in estate, come nel resto del Paese, il cielo è quasi sempre sereno.

Flora-
In Siria le aree forestali sono poco estese (25%) per le condizioni climatiche e per la precoce antropizzazione del territorio. Infatti c’è stato un uso di legname nel passato che ha portato a una profonda degradazione delle coperture forestali. La vegetazione si presenta sotto forma di macchia fino ai 1000 m; di boschi caducifogli e aghifogli nelle zone montuose; di vegetazione steppica nelle aree premontane orientali.
Tassi, tigli e abeti crescono sulle pendici dei monti. La palma da dattero è presente nella valle dell’Eufrate. Sia nelle regioni costiere che in quelle interne vi sono cereali, olivi, viti, albicocchi, querce e pioppi. Limoni e aranci crescono lungo la costa. La gariga, una boscaglia mediterranea degradata, e la macchia, una fitta boscaglia di arbusti, ricoprono molti versanti.
Le foreste, come detto, ricoprono solamente una piccolissima percentuale della superficie totale del paese e si trovano principalmente in montagna, specialmente sui monti Al-Anṣariyyah. Arbusti dalle foglie lucide e spinose resistenti alla siccità come il mirto, il bosso, il terebinto, la ginestra, il corbezzolo e l’olivastro abbondano nel sud. L’eccessivo sfruttamento delle foreste per il loro legname ha fatto sì che gran parte di queste siano state rimpiazzate dalla macchia. Tuttavia, un programma di rimboschimento è stato portato avanti sulle montagne a nord di Latakia, e alcune foreste godono della protezione del governo. Tra le specie proprie della foresta che godono di importanza commerciale figurano il sommacco, che viene utilizzato come spezia, il pistacchio selvatico, importante per i suoi frutti ricchi di olio, l’alloro, utilizzato nella produzione di cosmetici, e il gelso, le cui foglie vengono utilizzate per nutrire i bachi da seta. I rami degli alberi di pino sono utilizzati per fumare foglie di tabacco. Altre piante utili sono verdure invernali come il khubbayzah, una sorta di spinacio; l’ʿakkūb, una pianta da fiori; e i tartufi. La liquirizia è ampiamente sfruttata per la sua radice, che viene utilizzata nell’industria farmaceutica.
La steppa è caratterizzata dall’assenza di una copertura arboricola spontanea, fatta eccezione per alcuni biancospini sparsi. Tutti gli altri alberi – come quelli presenti nei frutteti di Damasco e Aleppo e lungo le sponde dell’Oronte e dell’Eufrate – sono coltivati.
Per un breve periodo prima di giugno, il terreno è ricoperto da un’intera gamma di fiori e piante erbacee. Sotto l’implacabile sole di giugno, tuttavia, le piante presto appassiscono, abbandonando i loro semi sul terreno asciutto.

Fauna –
Anche la fauna selvatica della Siria è piuttosto scarsa. Lupi, iene, volpi, tassi, cinghiali e sciacalli si possono ancora rinvenire in aree remote. Sono presenti anche cervi, orsi e scoiattoli, nonché piccoli carnivori quali martore e puzzole, mentre tra gli animali tipici del deserto figurano gazzelle e gerboa (roditori saltatori notturni). Vipere, lucertole e camaleonti sono comuni nel deserto. Aquile, poiane, nibbi e falchi frequentano le montagne. Tra gli insetti nocivi vi sono zanzare, flebotomi, cavallette e, occasionalmente, locuste.
Il mulo è la bestia da soma tipica delle montagne, e il cammello lo è della steppa. Tra gli altri animali domestici vi sono cavalli, asini, bovini, pecore, capre e polli. Vengono allevate anche le api.

Guido Bissanti




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