Sedum album
Sedum album
La Borracina bianca o Sedano bianco (Sedum album L.) è una specie succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Rosales,
Famiglia Crassulaceae,
Genere Sedum,
Specie S. album.
Sono sinonimi i termini:
– Leucosedum album (L.) Fourr.;
– Oreosedum album (L.) Grulich;
– Oreosedum serpentini (Janch.) Grulich;
– Sedum albellum Willk.;
– Sedum album var. album L., 1753;
– Sedum album var. erythranthum Halácsy & Bald.;
– Sedum album var. pallens Hartm.;
– Sedum angulatum Mast.;
– Sedum athoum DC.;
– Sedum chrisianum Mast.
– Sedum clusianum Guss.;
– Sedum gombertii Sennen;
– Sedum micranthum Bastard ex DC.;
– Sedum paniculatum Kit. ex Jáv., 1936
– Sedum serpentini Janch.;
– Sedum teretifolium Lam.;
– Sedum turgidum Ramond ex DC.
– Sedum vermiculifolium P.Fourn..
All’interno di questa specie si riconoscono alcune sottospecie e varietà, di cui si riportano le seguenti:
– Sedum album L. subsp. micranthum (Bast ex DC.) Syme;
– Sedum album L. subsp. clusianum Guss;
– Sedum album L. subsp. pentandrum (DC.) Boreau (1849) (sinonimo di S. album L. subsp paniculatum Kit. ex Jáv. (1936));
– Sedum album subsp. rupi-melitense Mifsud, R.Stephenson & Thiede;
– Sedum album subsp. serpentini (Janch.) Barina;
– Sedum album L. var. balticum Hartman fil..
Etimologia –
Il termine Sedum viene da sédo calmare, per le foglie di alcune specie che allevierebbero il dolore delle ferite.
L’epiteto specifico album proviene da albus, bianco riferito ai fiori, alle foglie, alla corteccia o altre parti della pianta; in questo caso ai fiori.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Sedum album è una pianta che cresce in un vasto areale dell’ Eurasia, dalla Norvegia al Portogallo (naturalizzato in Gran Bretagna), ad est verso l’Ucraina, il Caucaso, la Turchia, l’Iran, il Libano e la Siria; Nord Africa, dal Marocco alla Libia. È presenta anche altrove come in Nord America.
In Italia è comune su tutto il territorio e si trova sui terreni aridi e poveri in genere, rupi e muri soleggiati tra 0 e 2000 m s.l.m..
Il suo habitat è, di solito, quello delle zone rocciose, muri, vialetti acciottolati, ecc., in aree soleggiate e secche, sia su suoli acidi che calcarei.
Descrizione –
La Borracina bianca è una piccola pianta grassa di aspetto erbaceo, strisciante e perenne, sempreverde, che cresce fino ad una altezza non maggiore a 20 cm.
Le radici sono superficiali e sottili prodotte da stoloni.
I fusti sono grassi ma fragili e contorti, di colore rossastro, con dimensioni medie tra 8 e 20 cm, che si dividono in due tipi:
– sterili: sono abbondantemente fogliosi, ma piuttosto prostrati;
– fioriferi: sono più ascendenti e più alti (lievemente incurvati prima dell’infiorescenza) con poche foglie.
Le foglie sono oblunghe, alterne, glabre, ottuse, sessili, senza sperone come in altre specie, eretto – patenti, cilindriche – carnose (nella faccia superiore sono un po’ appiattite); hanno colore verde chiaro che sfuma verso il rosso a fine stagione e con dimensioni del diametro di 1 – 1,5 mm e lunghezza di 5 – 9 mm.
I fiori sono peduncolati, disposti in cime multiflore corimbose. I petali sono 5, di colore bianco, a volte con screziature rosa. Gli stami sono 10 e gli stili 5. Sono brevemente peduncolati (il colore del peduncolo è rossastro; lunghezza del peduncolo: 2 mm), ermafroditi, attinomorfi, dialipetali, pentameri e di colore bianco o rosato con screziature rossastre. Le dimensioni del diametro sono di 1 – 1,5 cm.
Il calice è formato da sepali piuttosto carnosi e rossastri che sono saldati alla base (gamosepali) e con dimensione di 1 mm.
La corolla è composta da 5 petali oblunghi della dimensione di 5 mm.
L’androceo è composto da 10 stami (di norma due per ogni petalo).
L’antesi è tra giugno e luglio e l’impollinazione è entomofila, tramite api e mosche.
Il frutto è un follicolo allungato e stretto in posizione eretta. Ogni fiore ne produce 5 a disposizione stellata.
Coltivazione –
Il Sedum album è una pianta perenne sempreverde con radici fibrose e un rizoma strisciante che tende a produrre un tappeto.
La pianta viene raccolta anche allo stato naturale per uso locale come alimento e medicinale. Viene coltivata anche per l’uso in sistemi di “coperture verdi”; occasionalmente viene coltivata come pianta medicinale e alimentare; e talvolta viene coltivato anche come pianta ornamentale, dove può essere utilizzato come specie tappezzante.
Il Sedum album è una pianta moderatamente resistente al freddo, che tollera temperature fino a circa -20 °C quando è in stato di dormienza.
Per la coltivazione richiede una posizione soleggiata anche se tollera un’ombra parziale.
In generale è una pianta molto facile da coltivare che cresce nella maggior parte dei terreni ma preferisce un terreno fertile e ben drenato; una volta affermate le piante sono molto resistenti alla siccità e possono crescere su rocce, muri, muri a secco, ecc.
È una pianta che tende a diffondersi rapidamente per cui, se si vuole ripulire l’area da questa pianta, è necessario togliere ogni parte vegetativa.
La propagazione può avvenire per seme. La semina va effettuata nel periodo primaverile, possibilmente in suoli con buon drenaggio e soleggiati.
Si può seminare sia in pieno campo (a volte come specie tappezzante) o anche in semenzaio e trapianto successivo in pieno campo o su fessure di muretti, rocce, ecc.
Un’altra modalità di propagazione più veloce è quella per divisione che può essere effettuata in qualsiasi momento della stagione di crescita, anche se si consiglia il periodo della primavera o dell’inizio dell’estate.
Si ricorda che le singole foglie, quando si staccano dalla pianta, formano spesso radici e sviluppano una nuova pianta.
Usi e Tradizioni –
Il Sedum album è una pianta che già anticamente veniva usata per curare le ferite e scottature. In genere le foglie hanno proprietà antinfiammatoria.
Questa pianta contiene vari alcaloidi tra cui sedina e sedammina che possono talvolta causare disturbi gastrici, di solito di natura lieve.
La concentrazione di questi alcaloidi è variabile e tende ad aumentare quando è in fase di maggiore maturità.
Tra gli usi commestibili viene riportato che in alcune zone vengono consumate le foglie sia crude che cotte e solitamente consumate come sottaceti, oppure possono essere aggiunte alle insalate o cucinate con altre verdure a foglia.
Tuttavia, vista la presenza di alcuni composti leggermente tossici, se ne sconsiglia l’uso.
Per uso medicinale si utilizzano sia le foglie che gli steli, che vengono applicati esternamente come impacco alle infiammazioni e sono particolarmente indicati per il trattamento di emorroidi dolorose.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali.
È una pianta che si diffonde in modo rapido e può essere utilizzata per la copertura del terreno in aree soleggiate. In questo caso si consiglia di piantarle a circa 45 cm di distanza l’una dall’altra.
La pianta può crescere con livelli di umidità molto bassi ed è stata utilizzata come copertura verde sui tetti o incorporata in parte di edifici.
Modalità di Preparazione –
La Borracina bianca è una pianta che è utilizzata da tempo sia per scopi alimentari che medicinali mentre negli ultimi tempi è aumentato l’utilizzo come specie tappezzante o come copertura di edifici per aumentare le performance energetiche.
Nell’uso alimentare si utilizzano le foglie mentre in quello medicinale si utilizzano sia le foglie che gli steli.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/176568206/original.jpeg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.