Cladius pectinicornis
Cladius pectinicornis
La Tentredine nera delle rose (Cladius pectinicornis, Geoffroy, 1785) è un insetto appartenente alla famiglia dei Tenthredinidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Hymenopteroidea,
Ordine Hymenoptera,
Sottordine Symphyta,
Superfamiglia Tenthredinoidea,
Famiglia Tenthredinidae,
Sottofamiglia Nematinae,
Tribù Cladiini,
Genere Cladius,
Specie C. pectinicornis.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Cladius pectinicornis è una specie paleartica e presente in Europa, in Asia minore, in Africa settentrionale ed è stata accidentalmente introdotta in Nord America; in Italia è ampiamente diffusa anche grazie al commercio di rose ornamentali.
Questo imenottero Sinfite svolge l suo ciclo sulle rose ma anche su Fragola, Spirea e Potentilla, ed in primavera e in estate può dare luogo a vistose infestazioni che, spesso, superano la soglia di attenzione.
Morfologia –
Gli adulti di Cladius pectinicornis hanno il corpo di colore nero lucente, ricoperto di minuta pubescenza bianca; le tibie e i tarsi sono biancastri. Le ali anteriori sono sub-triangolari, con nervature marroni. I maschi, lunghi 4-5 mm, hanno le antenne pettinate per la presenza di un vistoso processo sulla parte superiore degli antennomeri dal III al VI, la cui lunghezza è decrescente.
Le femmine sono lunghe 5-7 mm, depongono, nei piccioli fogliari, uova lisce, giallastre, ellissoidali (mm 1,5 x 0,5).
La larva matura, lunga 10-12 mm, è di colore verde-giallastro, con fitti e corti peli, e una banda longitudinale dorsale scura; il capo è piccolo, di colore giallo-verde maculato di bruno. Le larve, di tipo eruciforme, hanno apparato boccale masticatore munito di robuste mandibole e posseggono pseudo-zampe addominali, caratteristiche che le fanno somigliare a quelle dei Lepidotteri dalle quali si possono distinguere facilmente per il numero di pseudo-zampe che, in quest’ultimi, sono di norma presenti dal III al VI e al X urite, mentre nei Tentredinoidei si trovano dal II al VII e al X urite.
Attitudine e Ciclo biologico –
La Tentredine nera delle rose è un fitofago delle Rosacee che può svolgere il suo ciclo comunque su altre piante. Gli adulti compaiono fra aprile e maggio, le femmine ovidepongono nei piccioli fogliari soprattutto delle Rose.
Le larve nascono dopo 10-15 giorni e vivono sulla pagina inferiore delle foglie.
Le larve appena nate iniziano a nutrirsi di organi vegetali teneri, in particolare foglie, che rodono stazionando sulla pagina fogliare inferiore bucherellando e scheletrizzando le foglie, inoltre hanno un comportamento gregario.
Raggiunta la maturità le larve si impupano sulle foglie entro un bozzolo ovoidale, di colore bruno, formato da due strati sericei l’esterno dei quali è a tessitura grossolana. La pupa neo formata è biancastra; dopo 5-6 giorni il corpo diviene scuro, mentre le zampe sono giallastre.
Gli adulti della prima generazione sfarfallano in giugno-luglio e avviano la seconda generazione, che si svolge in estate e raggiunge le più elevate densità di popolazione. In autunno ha inizio la terza generazione le cui larve mature svernano nel terreno, entro un bozzolo sericeo.
Durante l’anno si possono avere così 2-3 generazioni, a seconda delle condizioni climatiche ed ecologiche e svernando nel terreno generalmente come larva matura.
Ruolo Ecologico –
Le popolazioni di Cladius pectinicornis si manifestano nel periodo primaverile, epoca in cui le larve, nate da uova deposte in aprile maggio dalle femmine della generazione svernante, rodono piccole porzioni della pagina inferiore delle foglie, rispettando l’epidermide opposta; successivamente forano il lembo.
Questi insetti se sono presenti in gran numero possono defogliare intere piante.
Fra gli antagonisti presenti in natura sono stati segnalati gli Imenotteri Icneumonidi Acrotomus lucidulus, Mesoleius armillatorius e Mesochorus cimbicis nonché l’Eulofide Tetrastichus hylotomarum. La lotta contro le larve di C. pectinicornis e di altre Tentredini è giustificata solo in presenza di forti attacchi estivi, soprattutto nelle coltivazioni intensive, e va condotta con formulati insetticidi autorizzati. Nel caso di infestazioni primaverili, limitate e localizzate, risulta utile l’eliminazione tempestiva dei getti con segni da ovideposizione, ed eventualmente di quelli con presenza di larve.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.