Come si coltiva il Tiglio argentato
Come si coltiva il Tiglio argentato
Il Tiglio argentato (Tilia tomentosa Moench) è una pianta della famiglia delle Malvaceae, originaria dell’Europa sudorientale e dell’Asia sudoccidentale, presente dalla Romania e dai Balcani orientali alla Turchia occidentale, dove cresce ad altitudini moderate.
In Europa è stato importato intorno a metà del Settecento ed oggi è uno degli alberi più diffusi nei parchi cittadini e nelle alberature stradali delle città.
Questa pianta ha fiori, bianco-giallastri, molto profumati, ermafroditi, riuniti in infiorescenze pendule all’estremità di un peduncolo comune per circa metà saldato ad una brattea membranosa a forma di ala che concorre alla dispersione, per il mezzo del vento, dei frutti costituiti da capsule ovoidali, con 5 costole poco sporgenti, indeiscenti e contenenti ognuna da 1 a 3 semi.
Il periodo di fioritura è tra giugno e luglio.
Coltivazione –
Il Tiglio argentato è una pianta che si propaga per seme previa scarificatura con acidi, seguita da vernalizzazione (un mese ad alte temperature seguito da 3-6 mesi a basse temperature).
L’impianto può avvenire già un anno dopo su suoli di medio impasto e ben drenati, con semenzali a radice nuda. In alternativa si possono usare trapianti successivi, coltivati su substrati composti da torba e pomice in parti uguali, di 2-4 anni di età, di solito a fine inverno. Dopo la messa a dimora e l’attecchimento di solito non necessita di frequenti irrigazioni, dato che in media ne sono sufficienti 2 o 3 all’anno.
La concimazione di questa pianta va effettuata al momento dell0impianto direttamente in buca con sostanza organica ben umificata e, successivamente, nel periodo di fine inverno, sempre con sostanze organiche da mi miscelare con i primi stati di terreno.
È una pianta che non richiede potature ordinarie, se non nella fase giovanile nel caso sia necessario aiutare la pianta ad assumere una forma globosa, piramidale o ovata a seconda delle esigenze.
Usi –
Tilia tomentosa è un albero che grazie alla sua resistenza all’inquinamento ed alla siccità ed alle gelate, è molto apprezzato nelle alberature stradali e nei parchi cittadini. Il legno è idoneo a lavori di intaglio, intarsio, scultura, parti di strumenti musicali e per la realizzazione di oggetti vari.
Inoltre è un’apprezzata pianta medicinale; dalle gemme, infatti, si ricava infatti uno tra i rimedi naturali più efficaci contro l’ansia.
L’ infuso ricavato dai fiori di T. tomentosa è antispasmodico, diaforetico e sedativo. Ciò può essere attribuibile alla presenza di ligandi farmacologicamente attivi del recettore delle benzodiazepine.
Una credenza diffusa è che il nettare di questa specie contenga mannosio, che può essere tossico per alcune api. Questo non è corretto; la vista di numerose api in coma rinvenute sul terreno al momento della fioritura è piuttosto il risultato della scarsità di fonti di nettare a fine estate nelle aree urbane.