Come si coltiva l’Ontano napoletano
Come si coltiva l’Ontano napoletano
L’ontano napoletano (Alnus cordata (Loisel.) Duby) è una pianta della famiglia delle Betulaceae endemico dell’Italia meridionale (dalla Campania alla Calabria) ma oggi diffuso, anche a scopo ornamentale, in tutte le regioni italiane dove si trova come alloctona, ad eccezione del Piemonte e della Valle d’Aosta dove risulta assente.
Questo albero tende a formare boscaglie ripariali.
L’ontano napoletano è una pianta monoica con infiorescenze unisessuali: i fiori maschili sono disposti in triadi, in amenti; quelli femminili formato delle piccole pigne compatte, peduncolate, portate in racemi. I frutti sono delle pignette legnose (achenoconi), ovoidali o globosi, lunghi fino a 3 cm, verdi poi brunastri all’apertura, quando liberano piccoli acheni alati.
Coltivazione –
L’Ontano napoletano è una specie tipica della zona fitoclimatica di Lauretum e Castanetum; è stata usata di frequente nei rimboschimenti della zona del Fagetum.
È una pianta molto versatile in fatto di tipo di suoli tanto che viene considerata una specie pioniera; preferisce comunque la vicinanza dell’acqua e suoli pesanti, argillosi.
Questo albero va impiantato, possibilmente, in zone dove le precipitazioni annue non scendono sotto gli 800-900 mm, però può resistere bene i periodi non troppo lunghi di siccità. La temperatura media del mese più freddo non deve essere inferiore a -2°C. E’ una specie eliofila e non tollera l’ombreggiamento di altre specie.
L ’ Alnus cordata si propaga tramite seme che va seminato appena coperto di terriccio subito dopo la raccolta.
La semina avviene va eseguita nel periodo primaverile.
Appena possibile va effettuato il ripicchettamento, e successivamente appena i semenzali raggiungono le dimensioni adatte possono essere posti a dimora, durante l’estate successiva oppure durante la primavera dopo aver trascorso l’inverno all’aperto. In alternativa si può procedere per talea legnosa in autunno, su terreno sabbioso e all’aperto, subito dopo la caduta delle foglie.
È una pianta che, tranne nei primi anni di vita, sopporta bene le carenze idriche per cui è adatto in aree più aride.
Usi –
Il legno dell’ Alnus cordata è leggero e compatto e viene impiegato soprattutto per imballaggi, per lavori di falegnameria e per ottenere cellulosa. È di colore rosso-arancio, durevole in acqua e degradabile all’aria.
Dato che sopporta bene la carenza idrica e la sua crescita è favorita in terreni acidi viene utilizzato con successo nel rimboschimento di terreni nudi ricchi di argilla.