Come si coltiva il Noce nero
Come si coltiva il Noce nero
Il Noce nero o noce americano (Juglans nigra L., 1753) è un albero da frutto della famiglia delle Juglandaceae, originario del continente nordamericano orientale, da cui è stato introdotto in Europa intorno al 1630 ed impiegato largamente nei parchi e giardini, oltre che essere stato sperimentato come essenza forestale, come in Germania.
La pianta è diffusa in America Settentrionale e negli Stati Uniti orientali forma foreste miste, dalla pianura alla fascia montana inferiore.
È una pianta monoica con fiori unisessuali: quelli maschili sono riuniti in amenti ascellari penduli, provvisti di brattee e numerosi stami; quelli femminili sono terminali e riuniti in gruppetti di 1-3.
I frutti sono drupe tondeggianti solitarie o in coppia; il mallo della drupa ha superfice rugosa e contiene una noce tondeggiante nerastra, molto legnosa e rugosa che contiene un seme dal gusto forte e sgradevole.
Coltivazione –
Il noce nero è una pianta caratterizzata da una crescita abbastanza rapida; nelle aree di origine supera i 40 m di altezza, mentre in Italia può raggiungere al massimo i 20 – 25 m.
Questo albero può essere coltivato per i sui frutti commestibili; di norma raggiunge la massima produttività attorno ai 30 anni d’età e continua a produrre le noci ancora per 100 anni circa.
La propagazione avviene per seme, nel periodo autunno-inverno; di norma in forma spontanea a seguito della caduta dei frutti dovuta ad agenti atmosferici o all’azione degli animali.
Dal punto di vista pedologico preferisce terreni neutri, umidi e soprattutto ben drenati. Meglio ancora se si tratta di suoli fertili, mentre cresce più lentamente nei terreni aridi, nei quali riesce comunque a sopravvivere.
Per la sua coltivazione si tenga conto che il clima ideale è quello tipico dell’America settentrionale, con inverni freddi, estati calde, primavere e autunni miti. Inoltre preferisce le posizioni riparate.
La pianta, tranne che nei primi anni dopo l’impianto, non ha bisogno di irrigazioni o concimazioni.
Non sono, inoltre, necessari interventi di potatura se è coltivato a scopo ornamentale, mentre se l’obiettivo è la produzione del legno è necessario intervenire, togliendo annualmente i rami danneggiati, quelli rinsecchiti all’interno e dando sempre una forma equilibrata alla pianta.
Si ricorda che per la sua coltivazione il noce nero produce juglone con le radici, il quale per allelopatia, risulta tossico per altre specie di piante e non ne permette la crescita nei pressi dell’albero di noce.
Usi –
Il legno della Juglans nigra, anche se meno pregiato, ha le stesse caratteristiche del noce europeo, ma la pianta presenta una crescita più rapida.
In varie città dell’Europa centrale è molto usato per alberature stradali e per parchi e giardini.
Il legno ha un peso specifico di -700 kg/m3 circa, alburno bianco tendente al giallo, durame color cioccolato, talora caratterizzato da striature violacee. Differenziazione molto marcata tra alburno e durame. Poro aperto e diffuso, caratteristico del genere Juglans.
Ha una stabilità elevata, se il legname è trattato con processo di vaporizzazione, durezza medio-elevata, durabilità elevata per il durame, scarsa per l’alburno, lavorabilità molto buona. Privo di odore.
Tipico è il fenomeno della crosta che caratterizza il legname essiccato ma non evaporato. Il colore scuro ne consente l’abbinamento al legname di Juglans regia (noce europeo), dopo opportuna decolorazione con agenti sbiancanti, quale ad esempio acqua ossigenata.