Come si coltiva il Noce del Caucaso
Come si coltiva il Noce del Caucaso
Il noce del Caucaso (Pterocarya fraxinifolia (Poir.) Spach) è un albero della famiglia delle Juglandaceae, originario di un’area che comprende Armenia, Azerbaigian, Georgia, Iran, Russia e Turchia.
Questa pianta è stata introdotto in Francia nel 1784 dal botanico francese André Michaux e in Gran Bretagna dopo il 1800, oltre che in Italia, Belgio e Tagikistan.
L’introduzione è stata operata a scopo forestale ma oggi è un’apprezzata essenza ornamentale.
Se posto vicino ai corsi d’acqua raggiunge le migliori condizioni di sviluppo con grandi ramificazioni patenti e una chioma altamente decorativa.
Il Noce del Caucaso è una pianta monoica: i fiori maschili sono piccoli e disposti in spighe lineari lunghe fino a 10 cm; quelli femminili sono riuniti in amenti verdastri lunghi fino a 15 cm; questi ultimi sono provvisti di una corolla che dopo l’impollinazione si accresce basalmente fino ad avvolgere il frutto (diclesio), che maturo possiede due brevi ali coriacee che ne facilitano la dispersione.
Coltivazione –
Il noce del Caucaso è una pianta che preferisce luoghi esposti in pieno sole per molte ore al giorno. Tollera le alte temperature e non teme il freddo e il gelo e quindi può essere coltivato facilmente laddove il clima invernale è particolarmente rigido.
Dal punto di vista pedologico si adatta a qualunque tipo di terreno purché profondo, umido e ben drenato.
Il noce del Caucaso si riproduce per semina che va fatta mettendo i semi in un cassone contenente terriccio specifico e fertile tenuto umido e posto in un ambiente protetto con una temperatura costante di circa 18° C soprattutto nelle zone con clima rigido.
L’impianto va effettuato quando il periodo delle gelate notturne è ormai scongiurato per evitare danni alle foglie.
La pianta va posta in una buca che deve essere molto larga e soprattutto profonda almeno il doppio delle dimensioni del pane di terra che avvolge le radici.
Prima di porre la pianta nella buca va posta in questa una buona dotazione di sostanza organica matura, dopodiché la concimazione va effettuata solo nei primi anni di vita interrando ai suoi piedi del concime organico ben maturo.
Le piante adulte, per via del loro apparato radicale e per l’abbondante sostanza organica proveniente dalle sue foglie e dai frutti, non hanno più bisogno di concimi di nessun tipo.
Effettuato il trapianto si deve provvedere ad irrigare per le prime due settimane tempo di attecchimento delle radici nella nuova dimora e poi ci si regola secondo il clima e le stagioni.
Le piante che hanno superato i due anni saranno in grado di approvvigionarsi di acqua grazie al loro apparato radicale.
Nei primi due anni invece la pianta ha bisogno di continui apporti idrici. Le irrigazioni vanno diradate o sospese durante il periodo di riposo vegetativo che va da novembre a marzo.
Per quanto riguarda la potatura, la Pterocarya fraxinifolia si pota a marzo, quando la pianta è in riposo vegetativo. I tagli devono essere effettuati in prossimità di una grossa gemma situata nella parte inferiore del ramo.
Nella potatura si deve provvedere ad eliminare i rami secchi o danneggiati che vanno recisi completamente a livello dei cercini per favorire la cicatrizzazione e per non compromettere l’estetica dell’albero con rami monchi.
Inoltre vanno anche eliminati i polloni che si sviluppano alla base del tronco e se sono troppo grossi (più di 3-4 cm di diametro) è consigliabile trattare la superficie del taglio con mastice per innesti, o vinavil da esterno.
Usi –
Il noce del Caucaso ha un legno leggero e resistente che è molto apprezzato per la costruzione di mobili. In Europa è molto apprezzato come pianta ornamentale e viene molto impiegato nei parchi.