Morinda officinalis
Morinda officinalis
Il gelso indiano (Morinda officinalis F. C. How) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Rubiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Rubiales,
Famiglia Rubiaceae,
Sottofamiglia Rubioideae,
Tribù Morindeae,
Genere Morinda,
Specie M. officinalis.
Etimologia –
Il termine Morinda proviene dalla contrazione di morus gelso e di indica indiana, dell’India: riferimento al nome comune inglese ‘Indian mulberry’ attribuito a questa pianta per la somiglianza dei suoi frutti con quelli del gelso.
L’epiteto specifico officinalis viene da offícina laboratorio medioevale: piante usabili in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Morinda officinalis ha il suo massimo centro di biodiversità nell’Asia sud-orientale, fino alla Nuova Guinea, Nuova Caledonia e Australia settentrionale.
Il suo habitat è rappresentato dalle zone a clima tropicale e temperato caldo del Sud-est asiatico.
Descrizione –
La Morinda officinalis è una pianta con portamento arbustivo
Ha foglie ellittiche o ovate, di grandi dimensioni con colorazione verde scuro sulla pagina superiore e verde più chiaro in quella inferiore.
I fiori sono ermafroditi, con 5 o 6 petali, riuniti in infiorescenze globose.
Il frutto è un sincarpo, che deriva dalla fusione di molti piccoli frutti in un’unica massa (come le more di gelso).
I frutti nascono sullo stesso ramo in tempi successivi per cui si possono avere dei frutti maturi, frutti acerbi, frutti in fiore e boccioli che daranno origine a nuovi frutti.
Il frutto a maturazione ha una colorazione tendente al colore arancio più o meno intenso.
Coltivazione –
La Morinda officinalis è una pianta che può essere coltivata in tutto il mondo in un’ampia varietà di ecosistemi tropicali e temperato-caldi; la pianta può resistere fino a -2°C ma anche +32°C, mentre la temperatura ottimale per la crescita della pianta è di 20°C – 25°C.
Per quanto riguarda le piovosità queste possono oscillare tra 250 e 4000 mm annui.
Inoltre si adatta ad un’ampia gamma di condizioni pedologiche potendo crescere su tutti i tipi di suoli: acidi, neutri o alcalini, con una buona capacità di tollerare anche suoli salmastri, cosa che la fa ritrovare anche in prossimità di terreni prossimi ai litorali marini.
Inoltre può crescere sia con esposizioni soleggiate che in ombra.
Usi e Tradizioni –
La radice di M. officinalis (cinese: 巴戟天; pinyin: ba ji tian) è utilizzata nella medicina tradizionale cinese (MTC). La pianta è stata descritto per la prima volta in Shen Nong Ben Cao Jing. Nella MTC è indicata in caso di deficit di yang renale e associata a impotenza, tendini e ossa deboli e artrosi.
La pianta contiene morindina.
Di questa pianta si utilizza la radice per migliorare la funzione renale. È anche usato per trattare il cancro, i disturbi della colecisti, l’ernia e il mal di schiena; e per stimolare il sistema di difesa dell’organismo (il sistema immunitario). Aumenta l’effetto della serotonina nel cervello. Tratta l’impotenza.
Inoltre la Morinda è spesso usata per fare il vino, friggere nelle zuppe e aggiungere ai piatti. Alcune persone stufano il pollo con la Morinda. Si dice che la Morinda sia un piatto prelibato per gli uomini.
Dal punto di vista medicinale dalla Morinda officinalis si può estrarre una sorta di sostanza anti leucocitaria, che può controllare efficacemente il deterioramento e la crescita dei leucociti e può inibire l’attività virale. Pertanto.
Modalità di Preparazione –
Della Morinda officinalis si utilizza sia la radice che l’intera pianta sia in campo alimentare che per usi medicinali, sia nella medicina tradizionale cinese che nell’erboristeria moderna.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.