Mikania parviflora
Mikania parviflora
La Mikania parviflora (Mikania parviflora (Aubl.) H.Karst.) è una specie arbustiva in forma di vite appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Asterales,
Famiglia Asteraceae,
Sottofamiglia Asteroideae,
Tribù Eupatorieae,
Sottotribù Mikaniinae,
Genere Mikania,
Specie M. parvi flora.
Sono sinonimi i termini:
– Carelia saturiaefolia Cav.
– Eupatorium amarum Vahl;
– Eupatorium micranthon J.F.Gmel.;
– Eupatorium parviflorum Aubl. (basionimo);
– Eupatorium vincaefolium Lam.
– Eupatorium vincifolium Lam.;
– Mikania amara (Vahl) Willd.;
– Mikania amara var. amara (Vahl) Willd.
– Mikania brooksii W.C.Holmes & McDaniel;
– Mikania cornifolia G.Don ex Baker;
– Mikania divaricata Poepp. & Endl.;
– Mikania loretensis B.L.Rob.;
– Mikania saturiaefolia Cav.
– Mikania stipitata Sch.Bip. ex Miq.;
– Willoughbya divaricata Kuntze;
– Willoughbya parviflora (Aubl.) Kuntze;
– Willoughbya stipitata Kuntze.
Etimologia –
Il termine Mikania del genere è stato dedicato in onore del botanico boemo Johann Christian Mikan (1769-1844).
L’epiteto specifico parviflora viene da párvus piccolo e da flos floris fiore: con fiore piccoli o con pochi fiori.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Mikania parviflora è una pianta originaria delle aree della Valle Magdalena in Colombia e presente in Amazzonia, Ande, Panama.
Il suo habitat è quello delle zone temperato-umide e zone tropicali del bacino dell’Amazzonia ad altitudini comprese tra 0 e 900 m. s.l.m..
Descrizione –
La Mikania parviflora è una specie legnosa simile alla vite con altezza che può raggiungere i 15 metri di altezza.
Le foglie sono opposte o disposte a spirale; hanno un breve picciolo e la lamina ha un contorno ovato con la base strettamente cordata; la consistenza è coriacea; i margini sono ondulati.
Le infiorescenze sono composte da capolini terminali sia sui cauli principali che quelli laterali. I capolini sono formati da un sub-involucro cilindrico composto da 4 squame (o brattee) sub-uguali e persistenti nel cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori tutti tubulosi. Le squame sono disposte su due serie (le due copie sono disposte in modo embricato). Il ricettacolo è piatto e privo di pagliette. Diametro dell’involucro: da 1 a 4 mm.
I fiori sono tetra-ciclici (con quattro verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo è composto da cinque elementi). Sono inoltre actinomorfi e ermafroditi. I fiori per capolino sono 4.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell’achenio è prismatica. Il carpoforo ha una forma breve-cilindrica. Il pappo è composto da numerose (da 30 a 60) setole barbate, persistenti a forma capillare con celle apicali ottuse o acute e disposte su 1 – 2 serie.
Coltivazione –
La Mikania parviflora è una pianta che cresce per lo più allo stato spontaneo e che predilige le aree subtropicali con clima umido e terreni organici.
Viene raccolta per vari usi soprattutto medicinali ed utilizzata in preparazioni erboristiche.
La pianta può essere propagata per seme o per margotta.
Usi e Tradizioni –
La Mikania parviflora è una pianta comune nella flora subtropicale dove viene utilizzata da tempi remoti dalle popolazioni locali soprattutto nella medicina tradizionale.
Dalla pianta si ottiene un tè che viene utilizzato come trattamento per i dolori di stomaco e per pulire l’utero (dilatazione e raschiamento).
Viene bollita con altre piante per produrre un tonico che può ridurre la febbre malarica.
Le foglie hanno proprietà antidote, colagoghe, diuretiche e febbrifuge; vengono bollite e l’acqua bevuta come anti-menorragico.
Modalità di Preparazione –
Della Mikania parviflora si utilizza l’intera pianta, compresa la radice.
Un decotto di fusto e foglie è usato come rimedio per i clisteri dei bambini e per curare la malaria e l’eczema.
I gambi vengono spremuti, mescolati con rizomi di zenzero (Zingiber officinale) e mangiati con verdure verdi come rimedio per raffreddori, mal di testa e dolori di stomaco.
Le foglie macerate vengono strofinate vigorosamente sulla pelle come trattamento per le eruzioni cutanee.
Un infuso è usato come rimedio per il morso di serpente e la sifilide.
Il succo delle foglie viene applicato localmente per trattare ulcere esterne e prurito.
Le foglie in miscela liquida vengono usate per curare il mughetto anale dei bambini, e vengono poste nel bagno di acqua calda per le donne dopo il parto per la gravidanza.
Un decotto viene utilizzato per un bagno febbrifugo.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.