Valore nutrizionale degli Asparagi
Valore nutrizionale degli Asparagi
Con il termine asparago o asparagio (dal greco aspharagos, che è dal persiano asparag, ossia germoglio) si intende sia l’intera pianta che i germogli della specie Asparagus officinalis.
Questa pianta appartiene alla famiglia delle Asparagaceae e viene coltivata da tempi remoti tanto che veniva coltivato e utilizzato nel Mediterraneo dagli Egizi e in Asia Minore 2000 anni fa. Mentre non sembra che gli antichi Greci coltivassero gli asparagi, i Romani invece già dal 200 a.C. avevano dei manuali in cui minuziosamente se ne espone la coltivazione. L’asparago fu appunto citato da Teofrasto, Catone, Plinio e Apicio; in particolare questi ultimi due ne descrissero accuratamente non solo il metodo di coltivazione, ma anche quello di preparazione. Agli imperatori romani gli asparagi piacevano così tanto, che, ad esempio, sembra che abbiano fatto costruire delle navi apposite per andarli a raccogliere, navi che avevano come denominazione proprio quella dell’asparago (“asparagus”).
Dal XV secolo è iniziata la coltivazione in Francia, per poi, nel XVI secolo, giungere all’apice della popolarità anche in Inghilterra; solo successivamente fu introdotto in Nord America. I nativi americani essiccavano gli asparagi per successivi usi officinali.
Caratteristiche –
L’asparago è una pianta erbacea e perenne che cresce fino a 100–150 cm di altezza, con steli robusti con fogliame molto ramificato.
Possiede un fogliame che sono dei rami modificati (cladodi aghiformi) lunghi 6 – 32 mm e larghi 1 mm. Le foglie vere sono ridotte a squame minute membranacee triangolari poco osservabili.
La pianta è dioica e porta quindi sia fiori maschili che femminili su piante diverse. I fiori sono campanulati, da bianco verdastro a giallastro, lunghi 4,5–6,5 mm, con sei tepali parzialmente fusi insieme alla base; sono portati singolarmente o in gruppi di due (talvolta tre) all’ascella dei rami.
Il frutto è una bacca sferica (6–7 mm), rosso-scarlatta, contenente semi neri.
Inoltre la pianta è dotata di rizomi, fusti modificati che crescono sotto terra formando un reticolo; da essi si dipartono i turioni, ovvero i giovani getti, epigei e commestibili della pianta, chiamati ordinariamente asparagi.
Scheda nutrizionale –
L’asparago contiene molti principi attivi che lo rendono un alimento molto importante per una sana alimentazione.
La composizione chimica dell’asparago è la seguente:
– asparagina; uno degli amminoacidi presente in abbondanza, che serve alla sintesi proteica;
– ricco di rutina che serve a rinforzare le pareti dei capillari;
– acido folico, presente in abbondanza;
– manganese e vitamina A che hanno un effetto benefico sui legamenti, sui reni e la pelle;
– fosforo e vitamina B che permettono di contrastare l’astenia.
Vediamo le quantità per 100 gr. di parte edibile:
– Acqua 91.4%;
– Proteine Gr 3.6;
– Lipidi Gr 0.2;
– Glucidi Gr 3.3;
– Fibra Gr 2,0;
– Energia Kcal 29.
Per quanto riguarda i sali minerali si hanno i seguenti valori:
– Ferro mg 1.2;
– Calcio mg 25;
– Fosforo mg 77;
– Potassio mg 210;
– Magnesio mg 20.
Infine vediamo i valori medi delle vitamine:
– Vitamina A mcg 82;
– Vitamina C mg 18;
– Tiamina mg 0.21;
– Riboflavina mg 0,29;
– Niacina mg 1.
Proprietà –
Si ricorda che alcuni dei componenti dell’asparago sono metabolizzati ed espulsi tramite l’urina, dandole un tipico e forte odore da alcuni ritenuto sgradevole. Esso in particolare è causato da alcuni prodotti di degradazione contenenti zolfo (in particolare tioli e tioesteri).
L’analisi chimica approfondita ha rivelato che si tratta di un miscuglio di derivati metabolici dell’acido asparagusico (nome IUPAC: Acido 1,2-ditiolan-4-carbossilico), cioè una miscela di:
– Metantiolo;
– Dimetil solfuro;
– Disolfuro dimetile;
– Bis-(metiltio)-metano;
– Dimetilsolfossido;
– Metilsulfonilmetano;
– S-metil tioacrilato.
Tale odore caratteristico, stando a uno studio inglese è prodotto solamente dal 40% delle persone e rilevato da una percentuale simile, senza però che ci sia alcuna correlazione tra coloro che producono tale odore e coloro che riescono a rilevarlo. Un altro studio invece sostiene che l’odore sia prodotto da tutti ma che sia effettivamente rilevato solo dal 40% delle persone e che questa capacità sia una ipersensibilità olfattiva specifica a questo odore.
Comunque sia l’ asparago possiede parecchie proprietà positive per l’organismo; grazie all’effetto diuretico è un coadiuvante contro gotta, calcolosi renale, reumatismi ed edemi. In particolare esso ha un ruolo attivo nella diminuzione di casi di eczema.
Le proprietà degli asparagi sono dovute proprio a queste sue componenti, infatti le sostanze antiossidanti risultano utili per la salute degli occhi, il potassio aiuta a contrastare il ristagno dei liquidi e a riequilibrare la pressione, così come il fosforo fa bene a ossa e denti. Inoltre il glutatione, sostanza presente anche nelle crucifere e nell’avocado è utile per depurare l’organismo da radicali liberi e componenti dannose”. In particolare tra le proprietà degli asparagi troviamo:
– depurative e diuretiche;
– antiossidanti;
– protettive di pelle e mucose;
– benefiche contro la stipsi, in quanto agiscono da lassativi naturali;
– anticellulite.
Si riportano infine alcune controindicazioni.
L’azione diuretica degli asparagi non li rende consigliati a coloro che soffrono di cistite, calcoli renali, prostatite in fase acuta, insufficienza renale e nefrite. Inoltre siccome gli asparagi contengono anche purine e acido urico (che tuttavia si riducono con la bollitura): le purine sono sostanze presenti in tutte le cellule viventi, la cui produzione in eccesso viene espulsa con le urine, sotto forma di acido urico, perché con alte concentrazioni si rischiano alcune patologie. In particolare, gli asparagi andrebbero evitati in caso di gotta e iperuricemia, ovvero la presenza nel sangue di concentrazioni elevate di acido urico.