Lysimachia vulgaris
Lysimachia vulgaris
La Mazza d’oro comune o Lisimachia (Lysimachia vulgaris L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Myrsinaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Ericales,
Famiglia Myrsinaceae,
Genere Lysimachia,
Specie L. vulgaris.
È sinonimo il termine:
– Lysimachusa vulgaris (L.) Pohl.
Etimologia –
Il termine Lysimachia è riferito al generale macedone diadoco di Alessandro Magno, che seguì nell’impresa d’Asia (334-323) segnalandovisi per il valore, poi re di Tracia, Asia Minore e Macedonia: la leggenda narra che Lisimaco alimentasse i suoi buoi con questa pianta per calmarli. Secondo Linneo potrebbe derivare invece da Lysimachus, re di Sicilia, di cui scrive anche Plinio. Λυσίμαχος deriverebbe da λύσις μάχη lýsis máche che scioglie la battaglia, lo stesso significato di loosestrife, nome comune inglese di questo genere.
L’epiteto specifico vulgaris viene da vúlgus volgo: molto comune, ordinario per la grande diffusione, banale.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Mazza d’oro comune è una pianta eurasiatica, diffusa dall’Europa al Giappone, fino a nord in Europa in Gran Bretagna ma escludendo l’estremo nord e sud dell’areale.
Il suo habitat è quello delle paludi, ruscelli e in acque poco profonde nelle paludi di canneti, luoghi ombreggiati vicino all’acqua, dove evita terreni acidi e presente nella maggior parte delle zone umide, ma di solito nei boschi di erbe alte, ai margini della macchia o dei boschi o persino nei canneti di Phragmites.
Descrizione –
La Lysimachia vulgaris è una pianta erbacea perenne con portamento eretto, alta 50-150 centimetri che si sviluppa da un rizoma.
Le foglie sono opposte, di forma da ovata a lanceolata e macchiate di ghiandole arancioni traslucide.
I fiori di colore giallo sono portati su pannocchie erette; i bordi dei petali mancano della frangia di peli presente invece in L. punctata , e i sepali che sono pelosi hanno un cospicuo margine arancione.
La pianta fiorisce da giugno ad agosto.
Il frutto è una capsula settifraga, globosa di circa 4 mm, ± brillante, bruna o rossastra. Semi nimerosi, compressi lateralmente, oblunghi, di circa 1,5 mm, trigoni, rugosi, di colore bruno chiaro.
Coltivazione –
La Lysimachia vulgaris è una pianta che allo stato naturale si diffonde tramite rizomi, formando vaste chiazze ed è talvolta considerata invasiva al di fuori del suo areale originario.
È una pianta facile da coltivare, che cresce bene in terreni argillosi umidi o bagnati con esposizione al sole o all’ombra parziale anche se preferisce una posizione ombreggiata.
La pianta resiste sino ad almeno -25 °C.
La propagazione avviene per seme con semina da effettuare in primavera o autunno in serra fredda. Le piantine possono essere trapiantate quando sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate e poste in vasi individuali o in pieno campo a metà primavera.
La pianta si può moltiplicare anche tramite cespi, prelevando quelli più grandi e ripiantandoli direttamente nelle loro posizioni permanenti, anche se è meglio invasare i cespi più piccoli e farli crescere in serra fredda fino a quando non si radicano bene. L’impianto è sempre in primavera.
Si possono ottenere anche talee basali, nel periodo che va dall’inizio della primavera alla metà della primavera. In questo caso si raccolgono i germogli con abbondante fusto sotterraneo quando si trovano a circa 8 – 10 cm dal suolo. Questi vanno messi in vasi individuali, tenuti all’ombra in zona più fresca o serra fredda finché non si radicano bene. Il trapianto va fatto a metà primavera.
Usi e Tradizioni –
La Lysimachia vulgaris è una pianta che ha impieghi commestibili, medicinali e vari.
Per uso medicinale è un’erba astringente, ed è usata principalmente per trattare condizioni gastrointestinali come diarrea e dissenteria, per fermare le emorragie interne ed esterne e per pulire le ferite.
L’erba è astringente, emolliente ed espettorante.
La pianta può essere utilizzata internamente o esternamente ed è utile nel controllo del sanguinamento della bocca, del naso e delle ferite, nel contenimento di emorragie abbondanti di ogni genere e nel trattamento della diarrea.
Dalla pianta si prepara collutorio che è utile per il trattamento di gengive doloranti e ulcere della bocca.
Tra gli altri usi si riporta che dai rizomi si ottiene un colorante marrone mentre le parti aeree contengono un pigmento giallo che un tempo era usato per tingere le stoffe.
La pianta allo stato vegetativo respinge moscerini e mosche ed in alcune zone viene bruciata nelle case per rimuovere questi insetti.
Questa specie è diffusa con popolazioni stabili e non è al momento sottoposta a grandi minacce nonostante la diminuzione in tutto il mondo delle aree umide.
È classificata come “Least Concern” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2013.
Modalità di Preparazione –
La Lysimachia vulgaris va raccolta quando è in fiore, tra giungo ed agosto, ed essiccata per un uso successivo.
Si possono preparare decotti ed infusi e anche un collutorio che è utile per il trattamento di gengive doloranti e ulcere della bocca.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.