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Etrumeus sadina

Etrumeus sadina

L’Aringa rotonda o Sardina giapponese (Etrumeus sadina Mitchill, 1814) è un pesce appartenente alla famiglia dei Dussumieriidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Deuterostomia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Infraphylum Gnathostomata,
Superclasse Osteichthyes,
Classe Actinopterygii,
Sottoclasse Neopterygii,
Infraclasse Teleostei,
Superordine Ostariophysi,
Ordine Clupeiformes,
Famiglia Dussumieriidae,
Genere Etrumeus,
Specie E. sadina.
Sono sinonimi i termini:
– Clupea micropus Schlegel, 1846;
– Etrumeus jacksoniensis Macleay, 1879;
– Etrumeus acuminatus Gilbert, 1891;
– Etrumeus teres DeKay, 1842.
– Etrumeus teres Wongratana, 1980;
– Perkinsia othonops Eigenmann, 1891;

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Etrumeus sadina è un pesce che si trova nell’Oceano Atlantico nordoccidentale, dalla baia di Fundy alla Florida e al Golfo del Messico ma presente in altri mari e rilevato anche in Africa ed in Australia.
Oltre che nell’oceano Atlantico occidentale e nel Pacifico è presente anche nell’Oceano Indiano orientale e nel Mar Rosso, attraverso il quale si è introdotto nel Mediterraneo. Segnalata nel 2005 a Lampedusa.
Questa specie frequenta, in grandi banchi, la colonna d’acqua che va dalla superficie a 150-200(400) m; a volte si trova anche al largo oltre i 100 km dalla costa. Entra, pure, nelle baie costiere con fondi rocciosi.

Descrizione –
L’Etrumeus sadina è un pesce con il corpo affusolato e allungato, a sezione quasi circolare nella parte anteriore e leggermente compresso andando verso la coda che raggiunge la lunghezza massima di 33 cm; comunemente è intorno ai 25 cm.
Ha la parte ventrale arrotondata ed è ricoperto di scaglie cicloidi alquanto caduche, che lungo la linea laterale sono 52-55. Lungo la parte mediana dei fianchi e nelle zone pre e post pelviche non vi sono serie di scudetti. Rispetto alla lunghezza del corpo (senza caudale), la testa è pari circa a 1/4 e l’altezza nella zona mediana circa 1/6.
L’occhio, completamente ricoperto da una palpebra trasparente, è rotondo e pari a circa un terzo la lunghezza della testa.
La bocca è relativamente piccola e terminale e le mascelle frontalmente sono sub-eguali e posteriormente si estendono di poco oltre la parte anteriore dell’ occhio. I denti mascellari sono minuti, quelli vomerini e linguali sono sviluppati.
Questa specie ha un’unica pinna dorsale centrale, di forma triangolare e con 15-18 (17-20) raggi molli, leggermente più vicina al capo. Le pettorali si inserisco basse ed hanno 15-17 raggi; presenti delle scaglie ascellari sopra pettorali molto lunghe. La pinna ventrale (8-10 raggi) si inserisce subito dopo la verticale della fine della pinna dorsale ed ha la base, pari a circa 1/3 il diametro dell’occhio, con un singolo scudetto (su una larga scaglia spinosa) a forma di W nella parte anteriore. La pinna anale, dotata di 10-13 (9-10) raggi molli, è bassa, con base piccola e molto arretrata. La pinna caudale è profondamente forcuta.
L’Etrumeus sadina ha, inoltre, un colore, dorsalmente, bluastro con riflessi olivacei e lungo i fianchi e ventralmente sfuma verso il bianco argenteo. Le pinne sono ialine e con una fine punteggiatura. La testa è argentea con riflessi ramati. L’iride superiormente e posteriormente si tinge di giallo. Dopo la morte il corpo diventa più bluastro e le scaglie si rendono più visibili.

Biologia –
L’Etrumeus sadina raggiunge la maturità sessuale dopo i 16 cm di lunghezza e la riproduzione, probabilmente, avviene tra maggio e luglio, anche se sono state osservate femmine mature nel periodo da dicembre a maggio.
Le uova, di forma sferica intorno al mm, e le larve sono planctoniche.

Ruolo Ecologico –
L’Etrumeus sadina, conosciuto con vari nomi come: Aringa rotonda, Sardina giapponese, Sardina sottile, Aringa rotonda occhi rossi o Aringa rotonda atlantica, è un pesce che si nutre essenzialmente di copepodi ed eufasiacei.
Questo pesce si cattura con reti di circuizione o, occasionalmente come pesca accessoria, con le reti a strascico.
Si consuma fresco o salato e viene utilizzato anche per farne farina di pesce.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.




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