Lobaria pulmonaria
Lobaria pulmonaria
Il Lichene polmonario (Lobaria pulmonaria (L.) Hoffm. 1796) è un grande lichene appartenente alla famiglia delle Lobariaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Fungi,
Divisione Ascomycota,
Sottodivisione Pezizomycotina,
Classe Lecanoromycetes,
Sottoclasse Lecanoromycetidae,
Ordine Peltigerales,
Sottordine Peltigerineae,
Famiglia Lobariaceae,
Genere Lobaria,
Specie L. pulmonaria.
Sono sinonimi i termini:
– Lichen pulmonarius L.;
– Lobaria pulmonacea (Ach.) Shirley;
– Sticta pulmonacea (Ach.) Ach.;
– Sticta pulmonaria (L.) Biroli.
Etimologia –
Il termine Lobaria è l’unione delle due parole latine lob e aria.
L’epiteto specifico pulmonaria viene da púlmo, pulmónis polmone: che ricorda i polmoni, per il colore, la consistenza o perché ritenuto utile nella cura delle affezioni polmonari.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Lobaria pulmonaria è un lichene con un’ampia distribuzione in Europa, Asia, Nord America e Africa. È una specie prevalentemente temperata, olartica, presente su corteccia, muschi epifiti ed epilitici, in foreste umide, attualmente con optimum nella fascia montana; diffusa in Europa su tutto l’arco alpino, ma probabilmente in declino.
I suoi habitat preferenziali sono quelli umidi con elevata piovosità, soprattutto nelle zone costiere. Si trova anche nei pascoli boscati e di solito cresce sulla corteccia di latifoglie come querce, faggi e aceri ma cresce anche sulle rocce. È la specie di Lobaria più diffusa e più comune nel Nord America.
In Europa è presente dalla fascia mesomediterranea (vegetazione potenziale: boschi di latifoglie sempreverdi dominati da Quercus ilex) alla fascia montana (vegetazione potenziale: boschi di latifoglie dominati da Fagus sylvatica e boschi chiusi di conifere con Picea abies).
In Italia, nonostante sia una specie rara, può svilupparsi anche lungo la costa in presenza di umidità elevata: la sua presenza è documentata nel centro Italia ad altitudini tra 130 e 150 metri, in Sardegna nei boschi tra Marghine e Goceano.
Questa specie è associata alle foreste più antiche e la sua presenza e abbondanza può essere usata come indicatore dell’età della foresta, in alcune zone bioclimatiche.
Descrizione –
La Lobaria pulmonaria è un lichene con consistenza fogliare e il suo tallo è di colore verde, coriaceo e lobato con motivi di creste e depressioni sulla superficie superiore. Il colore è verde brillante in condizioni umide e diventa brunastro e cartaceo quando è asciutto. Questa specie ha spesso un sottile strato di peli, un tomento, sulla sua superficie inferiore.
La corteccia, lo strato protettivo esterno sulla superficie del tallo, è approssimativamente paragonabile all’epidermide di una pianta verde.
Il tallo è tipicamente di 5-15 centimetri di diametro, con i singoli lobi larghi 1-3 centimetri e lunghi fino a 7 cm.
Sulla superficie del tallo sono presenti le strutture riproduttive asessuate, soredi e isidi minuti, di 0,5-1,5 mm di diametro e cefalodia, che sono pustole di ciano batteri, che sono spesso presenti sulla superficie inferiore del tallo; queste macchie sono notevolmente più scure della superficie verde del tallo.
Come altri licheni fogliacei, il tallo è attaccato solo in modo lasco alla superficie su cui cresce.
La Lobaria pulmonaria ha la capacità di formare sia la propagazione vegetativa che i propaguli sessuali all’età di circa 25 anni.
Nella riproduzione sessuale, la specie produce piccoli dischi bruno-rossastri noti come apoteci contenenti aschi, dai quali le spore vengono rilasciate con la forza nell’aria (come le ballistospore). Sulla base di studi sulla germinazione delle ascospore, è stato suggerito che le spore di L. pulmonaria utilizzino un meccanismo per inibire la germinazione: l’inibizione viene eliminata quando le spore vengono coltivate in un mezzo di crescita sintetico contenente un adsorbente come l’albumina di siero bovino o l’α-ciclodestrina.
Coltivazione –
Il Lichene polmonario è caratterizzato da un ciclo in cui la dispersione avviene per mezzo dei propaguli vegetativi (via soredia o isidi).
In questo metodo, i propaguli sporgenti diventano secchi e fragili durante i regolari cicli umido/secco del lichene e possono facilmente sbriciolarsi dal tallo. Questi frammenti possono svilupparsi in nuovi talli, sia nello stesso luogo che in un nuovo sito dopo la dispersione dal vento o dalla pioggia.
Sono necessari numerosi passaggi per lo sviluppo dei propaguli vegetativi, tra cui la degenerazione della corteccia del tallo, la replicazione delle cellule delle alghe verdi e l’intreccio delle ife fungine con le cellule delle alghe verdi.
Questi passaggi portano ad un aumento della pressione interna che alla fine sfonda la corteccia. La continua crescita porta questi granuli a essere spinti verso l’alto e fuori dalla superficie del tallo.
Occasionalmente si può adattare a vivere su rocce con muschio e su suolo, in aree con elevata umidità. Crescita e sviluppo lentissimi (decine di anni) rendono questo particolare lichene fragile, e limitatissimi i suoi areali: un taglio a una porzione di bosco può causare la scomparsa di un’intera stazione per via del basso numero di tronchi che colonizza (anche a causa della lentezza del suo ciclo vitale).
La Lobaria pulmonaria è stata coltivata in laboratorio su microfilamenti di nylon. Si ritiene che vari fattori ambientali influenzino la distribuzione di L. pulmonaria, come temperatura, umidità (umidità media, rapidità e frequenza dei cicli umido-secco), esposizione alla luce solare e livelli di inquinamento atmosferico.
I tentativi di valutare quantitativamente il contributo di questi fattori alla crescita dei licheni sono difficili perché le differenze nell’ambiente originale da cui vengono raccolti i talli del lichene influenzeranno notevolmente le tolleranze al calore e all’essiccazione.
Usi e Tradizioni –
La Lobaria pulmonaria è un grande lichene epifita costituito da un fungo ascomicete e un partner di alghe verdi che vivono insieme in una relazione simbiotica con un cianobatterio, una simbiosi che coinvolge membri di tre regni di organismi. Comunemente noto con vari nomi come polmonaria arborea, lichene polmonare, muschio polmonare, lichene polmonare, polmone di quercia o polmonaria di quercia, è sensibile all’inquinamento atmosferico ed è anche danneggiato dalla perdita di habitat e dai cambiamenti nelle pratiche forestali. La sua popolazione è diminuita in tutta Europa e L. pulmonaria è considerata in pericolo in molte aree di pianura. È minacciata in molte parti del mondo, specialmente nelle zone pianeggianti d’Europa ed il declino è stato attribuito alla silvicoltura industriale e all’inquinamento atmosferico, in particolare alle piogge acide.
La specie ha una storia di utilizzo nelle medicine a base di erbe e recenti ricerche hanno confermato alcune proprietà medicinali degli estratti di licheni.
La Lobaria pulmonaria è nota per contenere una varietà di acidi comuni ai licheni, come l’acido stitico, l’acido desmetilstitico, l’acido giroforico, la tenuiorina, l’acido costitico, l’acido norstitico, l’acido peristictico e l’acido metilnorstitico. Questi composti, noti collettivamente come depsidoni, sono noti per essere coinvolti nella difesa dagli erbivori al pascolo come i molluschi che si nutrono di licheni.
Contiene anche degli zuccheri come D-arabitolo, volemitolo, oltre a diversi carotenoidi (contenuto totale > 10 mg/kg), come alfa carotene, beta carotene e beta criptoxantina.
La corteccia superiore del lichene contiene melanine che schermano le radiazioni UV e PAR del fotobionte.
La sintesi dei pigmenti di melanina nel lichene aumenta in risposta a una maggiore irraggiamento solare, e i talli adattati all’ombra sono grigio-verdastri allo stato secco all’aria, mentre i talli esposti al sole possono essere di colore marrone scuro. Questo adattamento aiuta a proteggere il fotosimbionte D. reticulata, noto per essere relativamente intollerante a livelli di luce elevati.
Sono noti anche la presenza di vari steroidi, vale a dire ergosterolo, episterolo, fecosterolo e lichesterolo.
Questo lichene trova impiego in ambito medicinale.
La sua forma ricorda in qualche modo il tessuto all’interno dei polmoni e quindi è stato pensato per essere un rimedio per le malattie polmonari basato sulla dottrina delle firme. Viene ancora usato per l’asma, l’incontinenza urinaria e la mancanza di appetito.
In India è usato come medicina tradizionale per curare emorragie ed eczemi, ed è usato come rimedio per agevolare la tosse con sangue dagli Hesquiaht nella Columbia Britannica, in Canada.
Un’indagine etnofitoterapica nell’alto Molise dell’Italia centro-meridionale ha rivelato che L. pulmonaria viene utilizzata come antisettico e viene strofinata sulle ferite.
Inoltre si è dimostrato che un estratto di acqua calda preparato utilizzando questa specie ha attività antinfiammatorie e di prevenzione delle ulcere.
Inoltre gli estratti di metanolo hanno un effetto protettivo sul sistema gastrointestinale dei ratti, probabilmente riducendo lo stress ossidativo e riducendo gli effetti infiammatori dei neutrofili.
Infine gli estratti di metanolo hanno anche una potente attività antiossidante e potere riducente, probabilmente per la presenza di composti fenolici.
Tra gli altri usi si ricorda che la Lobaria pulmonaria è stata anche utilizzata per produrre una tintura arancione per la lana, nella concia della pelle, nella produzione di profumi e come ingrediente nella produzione della birra.
Modalità di Preparazione –
Il Lichene polmonario viene usato più o meno come il lichene islandico ma è meno conosciuto e poco richiesto. Comunque sia, essendo una specie molto sensibile all’inquinamento ed alla perdita di habitat, sta correndo il rischio di estinzione per cui se ne sconsiglia la raccolta.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.