Come si coltiva l’Albero di Giuda
Come si coltiva l’Albero di Giuda
L’albero di Giuda o siliquastro (Cercis siliquastrum, L. 1758) è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae originaria di tutto il bacino del Mediterraneo e del Sud Europa, fino alle coste del Mar Nero. Si trova nelle boscaglia, di preferenza su suolo calcareo, fino a 300-400 metri di altitudine, insieme al leccio, roverella e bagolaro. In Italia è presente, in genere in formazioni cespugliose, e in tutte le regioni fino alle Prealpi.
Le sue strutture riproduttive sono dei fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze a grappolo sessile (4-6). Sono presenti su tutta la pianta e hanno colore rosa-violaceo; esistono anche varietà a fiore bianco (alba). Fiorisce nei mesi di marzo ed aprile, prima della comparsa delle foglie. Il frutto è un legume allungato e appiattito, inizialmente con sfumature rossastre poi bruno a maturità. Lungo 8-12 cm e persiste sulla pianta per tutto il periodo invernale. I semi lenticolari sono bruno scuri.
In età avanzata può raggiungere anche gli 8 m, anche se solitamente le sue dimensioni sono più contenute: tra i quattro e i cinque metri.
Coltivazione –
L’albero di Giuda è una pianta che ha bisogno di una esposizione in pieno sole, possibilmente protetta dai venti. Questa pianta preferisce aree di pianura con climi miti.
Dal punto di vista pedologico predilige suoli calcarei , ben drenati, con un buon contenuto in scheletro e si adatta comunque bene a qualsiasi terreno.
L’impianto del Cercis siliquastrum va effettuato nel periodo di ottobre.
La moltiplicazione avviene attraverso i semi, che la pianta produce in abbondanza. Il periodo di semina è in marzo, in contenitori riempiti con composta da seme. Quando le piantine raggiungono dimensioni adeguate si piantano in vasi di circa 10 cm di diametro, che si interrano all’aperto, in vivaio. Solitamente prima di poter essere trasferite a dimora le piantine vanno tenute in vivaio per circa due anni, o anche di più.
Per quanto riguarda la potatura questa pianta va potata solo in caso di danni evidenti ai rami a causa del freddo e del gelo. In questo caso le potature possono anche essere drastiche. Bisogna togliere le parti secche o danneggiate dal gelo, nonché i rami bruciati dal freddo.
Inoltre, siccome, la pianta tende a fiorire anche sul tronco e sui rami molto vecchi, la loro eliminazione potrebbe bloccare per sempre la fioritura. Per evitare che la potatura causi dei danni irreparabili, conviene procedere dopo la fioritura, quando i rami produttivi sono più facilmente riconoscibili. Potando la pianta dopo la comparsa dei fiori, invece, si andrà ad infittire ulteriormente la chioma con la comparsa di nuovi rami produttivi.
Come le altre leguminose, è una pianta in grado di fare azotofissazione, cioè cattura azoto dall’atmosfera e grazie a dei batteri situati nelle radici lo rilascia nel terreno, arricchendolo.
Usi –
L’albero di Giuda è un’apprezzata specie ornamentale molto impiegata per l’arredo urbano e nei parchi per la sua bella fioritura primaverile e per la sua resistenza all’atmosfera cittadina. Si presta molto bene per le alberature dei viali cittadini essendo molto resistente all’inquinamento.
Il suo legno è di colore rossastro venato di scuro; è duro e viene utilizzato in ebanisteria.
I fiori sono commestibili e possono essere usati in cucina nella preparazione di ricette.