Linaria vulgaris
Linaria vulgaris
La Linaria comune (Linaria vulgaris Mill., 1768) è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Scrophulariales,
Famiglia Scrophulariaceae,
Tribù Antirrhineae,
Genere Linaria,
Specie L. vulgaris.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Antirrhinum commune Lam.;
– Antirrhinum genistifolium Lapeyr.;
– Antirrhinum glandulosum Lej.;
– Antirrhinum linaria L.;
– Antirrhinum linaria var. peloria With.;
– Antirrhinum linarioides L.;
– Antirrhinum ochroleucum Salisb.:
– Linaria linaria (L.) H.Karst;
– Linaria vulgaris var. communis Krylov;
– Linaria vulgaris f. peloria (With.) Rouleau;
– Linaria vulgaris f. vulgaris;
– Peloria linaria (L.) Raf..
Etimologia –
Il termine Linaria viene da Linum, dal greco λίνον línon, divenuto linum in latino, lino: per le foglie simili a quelle del lino.
L’epiteto specifico vulgaris viene da vúlgus volgo: molto comune, ordinario per la grande diffusione, banale.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Linaria vulgaris è una pianta con originaria dell’areale eurasiatico o anche Eurosiberiano e comune in Europa e nelle fasce temperate asiatiche (Cina e Corea).
In alcuni Paesi come in Nord America è sfuggita alla coltivazione, dove è comune ai bordi delle strade e nei terreni poveri, ed ora si è naturalizzata in molti stati degli Stati Uniti e nelle province canadesi.
In Italia è una specie comune e presente ovunque (Sicilia esclusa). Nelle Alpi è presente su entrambi i versanti (nord-sud). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.
Il suo habitat tipico sono gli incolti (ma anche le colture), i ruderi, le macerie e le massicciate, con substrato preferito calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
La pianta è presente dal livello del mare fino a 1.500 m s.l.m., anche se in Cina è presente fino a 2.200 m s.l.m..
Descrizione –
La Linaria vulgaris è una pianta erbacea perenne, glabra, a volte lievemente pelosa nell’infiorescenza, alta fino a 80 cm.
Presenta una radice a fittone con poche radici secondarie.
I fusti fioriferi sono eretti, occasionalmente ascendenti, semplici o ramificati, fogliosi, legnosi e coriacei alla base.
Le foglie sono glauche, lineari o lineari-oblanceolate, alterne o disposte in verticilli alla base.
L’infiorescenza è racemosa, serrata, con numerosi fiori eretti e piccole brattee lanceolate, acute; fiori zigomorfi e gamopetali, con sperone leggermente ricurvo, più corto della corolla; calice glabro, con sepali ovati o lanceolati, acuti; corolla giallo pallido con fauce arancio; 4 stami, ovario supero.
Fiorisce da giugno a ottobre.
I frutti sono capsule fissuricide, glabre, biloculate ovoidi o oblungo-globose, do (4)4,5-9 mm, che contengono una gran quantità di piccoli semi suborbicolari, di 1,8-2,8 x 2-2,5 mm, piatti, tubercolati, di colore grigio nerastro, con un’ala circolare cartacea di 0,4-0,8 mm.
Coltivazione –
La Linaria comune è una pianta di facile coltivazione che cresce soprattutto in terreni ben drenati e di media fertilità.
Predilige meglio terreni con pH da neutro a alcalino ed in posizione soleggiata, ma può crescere anche in zone parzialmente ombreggiate.
È una pianta molto resistente alla siccità, una volta attecchita tanto da poter vegetare nei muri a secco.
Le piante possono diffondersi in maniera molto rapida quando sono in are adatte e spesso si auto-seminano anche liberamente.
La propagazione avviene per seme con semina da effettuare in pieno campo, a spaglio, nel periodo primaverile.
Si può moltiplicare anche per divisione nel periodo primaverile o autunnale. I cespi più grandi possono essere ripiantati direttamente nelle loro posizioni permanenti, anche se è meglio invasare i cespi più piccoli e farli crescere in bancali freddi fino a quando non si radicano bene. Il trapianto va effettuato poi in primavera. Questa specie può essere suddivisa con successo quasi in qualsiasi momento della stagione di crescita.
Usi e Tradizioni –
La Linaria vulgaris è una pianta perenne che viene raccolta allo stato naturale o coltivata ed usata sia per fini alimentari che medicinali.
Secondo alcune segnalazioni la pianta, utilizzata oltre certe quantità potrebbe essere tossica.
Tra gli usi commestibili si segnala che i giovani germogli vanno consumati cotti.
Per uso medicinale, la pianta viene impiegata da tempi remoti ed il suo impiego è principalmente per il fegato e un tempo era ampiamente impiegata come diuretico nel trattamento dell’edema, anche se attualmente è poco impiegata ed andrebbero svolte delle ricerche in merito.
L’intera pianta è antiflogistica, astringente, catartica, detergente, depurativa, diuretica, epatica, oftalmica e purgativa.
La pianta è particolarmente apprezzata per le sue attività fortemente lassative e diuretiche ed è impiegata internamente nel trattamento di edemi, ittero, malattie del fegato, disturbi della cistifellea e problemi della pelle.
Esternamente viene applicata su emorroidi, eruzioni cutanee, piaghe e ulcere maligne ma usata sempre con cautela ed andrebbe usata solo da un medico qualificato e non dovrebbe essere somministrata a donne in gravidanza.
Tra gli altri usi si ricorda che dall’intera pianta della Linaria vulgaris si ottiene un colorante giallo o anche dai soli fiori.
Dalla pianta si ottiene un estratto usato come insetticida.
La pianta contiene flavone.
Dal punto di vista ecologico è una pianta molto frequentata dalle api.
Modalità di Preparazione –
La Linaria comune è una pianta che si raccoglie appena in fiore e può essere utilizzata fresca o essiccata.
Tutta la pianta fresca che un unguento ricavato dai fiori, viene applicata su eruzioni cutanee, ecc..
Il succo della pianta, o un’acqua distillata da essa, è un buon rimedio per gli occhi infiammati e la pulizia delle piaghe ulcerose.
Dalla pianta si ottiene un rimedio omeopatico.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.