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Limonium narbonense

Limonium narbonense

Il Limonio comune o Limonio di Narbonne o Statice (Limonium narbonense Mill.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Plumbaginaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Caryophyllidae,
Ordine Plumbaginales,
Famiglia Plumbaginaceae,
Genere Limonium,
Specie L. narbonense.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Limonium angustifolium (Tausch) Degen;
– Limonium angustifolium (Tausch) Turrill;
– Limonium serotinum (Rchb.) Erben, nom. illeg.;
– Limonium serotinum (Rchb.) Pignatti;
– Limonium vulgare subsp. angustifolium (Tausch) P. Fourn.;
– Limonium vulgare subsp. serotinum (Rchb.) Gams;
– Statice angustifolia Tausch;
– Statice brunii Guss.;
– Statice limonium subsp. aggregata (Rouy) Rouy;
– Statice limonium subsp. angustifolia (Tausch) Rouy;
– Statice limonium subsp. serotina (Rchb.) Nyman;
– Statice serotina Rchb..

Etimologia –
Il termine Limonium proviene da limonium bietola selvatica, pianta citata da Plinio.
L’epiteto specifico narbonense è in riferimento a Narbona (Narbonne), città della Francia meridionale nella regione di Linguadoca.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Limonio comune è una specie originaria dell’Europa mediterranea, con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est ma presente anche fino alla Gran Bretagna, Nord Africa e Nord America.
In Italia è comune lungo le coste adriatiche da Grado a Rimini ed in Puglia, le coste occidentali da Livorno al Napoletano, mentre in Sicilia, in Sardegna e altre isole minori è più rara.
Il suo habitat di crescita naturale è su suoli argillosi periodicamente inondati dal mare e in paludi salse.

Descrizione –
Il Limonium narbonense è una pianta erbacea perenne di 30-70 cm di altezza.
Ha radici brevi, provvista di scapi glabri, robusti, cilindrici, da divaricati o arcuati ad eretto-patenti, densamente ramificati nella parte superiore.
Le foglie sono disposte in rosetta basale, picciolate, da estremamente elittiche ad oblunghe -ovate, a lanceolato-spatolate, carnose, penninervie, con nervature laterali, lunghe da 15-30 cm, acute, a lembo intero sinuato, generalmente mucronate, presenti anche durante l’antesi.
Presenta una infiorescenza a pannocchia corimbosa molto ramificata con fiori roseo-lillacini di 5,5,-6,5 mm di diametro, riuniti a 2 flore in spighette, 6 su 1 cm, disposti in spighe unilaterali dense prive di foglie, che costituiscono fondamentalmente l’infiorescenza, ed avvolte da brattee (di forma triangolare acuta o lievemente acuminata, a margine membranaceo, parte centrale carnosa), portanti calici di circa 5 mm a tubo vellutato sulle coste e lobi triangolari. Le brattee si trovano alla base di ogni spighetta e di ogni spiga e non hanno importanza tassonomica, anche se quella esterna ricopre una porzione maggiore rispetto a quella interna. Le corolle sono gen. 1/4 – 1/3 più lunghe del calice.
Fiorisce da giugno a settembre.
Il frutto è un minuto achenio (diclesio) di colore bruno-verdastro, normalmente sporgente dal calice persistente, di c. 4-4,4 x 1-1,2 mm; matura in autunno.
I semi sono ellissoidi, compressi, di circa 3 x 1 mm con superficie leggermente foveolata, di colore brunastro scuro.

Coltivazione –
Il Limonio comune è una pianta perenne che viene raccolto in natura per uso locale come medicina e fonte di materiali.
Questa pianta cresce bene in terreni leggeri e asciutti e tollera l’esposizione marittima.
La pianta si può propagare per seme che va seminato in primavera e trapiantato poi in pieno campo in tarda primavera o all’inizio dell’estate.
Si può operare la propagazione per divisione, da effettuare in primavera (anche se risulta molto difficile) o per talee di radice nel tardo autunno o in inverno.
È una pianta indicata per giardini di campagna o per formare macchie di 5-7 esemplari, al fine di valorizzarne l’effetto vaporoso della fioritura, al termine della quale è bene recidere alla base gli steli sfioriti.
Per ottenere ottimi esemplari si consiglia di concimare in primavera con fertilizzante organico tipo compost o letame ben maturo.

Usi e Tradizioni –
In alcuni paesi europei questa pianta viene considerata come una sorta di lavanda di mare o di erica, come ad esempio in Inghilterra o in Francia.
Le infiorescenze del Limonio sono di un bel colore roseo-lilla e si conservano a lungo.
Purtroppo la raccolta spesso indiscriminata di questa pianta, aggiunta alla rarefazione degli habitat, alle opere di salvaguardia, di bonifica delle coste e delle foci dei fiumi, ha indotto la regione Emilia-Romagna ad inserirla tra le specie protette. (L. R. n. 2/77).
È una ottima pianta per le api e trova impiego anche in campo medicinale.
Le radici sono decongestionanti e depurative e sono utilizzate nel trattamento della consunzione con emorragia.
Tra gli altri usi si utilizzava, soprattutto un tempo, per respingere le tarme.
La radice è una fonte di tannino.

Modalità di Preparazione –
Il Limonium narbonense è una pianta che tra i vari impieghi è usata anche in campo medicinale.
Si usano soprattutto le radici ma anche i fiori che sono decongestionanti e depurativi.
Tra gli altri usi si utilizzava, soprattutto un tempo, per respingere le tarme.
Viene impiegata anche come pianta ornamentale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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