Kickxia spuria
Kickxia spuria
Il cencio molle (Kickxia spuria (L.) Dumort., 1827) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Scrophulariales,
Famiglia Scrophulariaceae,
Tribù Antirrhineae,
Genere Kickxia,
Specie K. Spuria.
È basionimo il termine:
– Antirrhinum spurium L..
Sono sinonimi i termini:
– Antirrhinum rotundifolium Gilib.;
– Cymbalaria spuria (L.) P. Gaertn.;
– Elatine ovata Moench;
– Elatine spuria (L.) Fourr.;
– Elatinoides spuria (L.) Kuntze;
– Linaria spuria (L.) Mill.
All’interno di questa specie si riconosce la seguente sottospecie:
– Kickxia spuria subsp. integrifolia (Brot.) R.Fern., 1971.
Etimologia –
Il termine Kickxia del genere è stato dedicato a Jean Kickx (1775-1831) nato a Bruxelles, professore di Botanica, Farmacia e Minerologia, autore di Flora Bruxellensis (1812).
L’epiteto specifico spuria significa falso, bastardo, illegittimo, spurio.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il cencio molle è una pianta di origine Eurasiatico o anche Mediterranea, di probabile antica introduzione con le colture (archeofita), presente in tutte le regioni d’Italia tranne che in Valle d’Aosta.
Fuori dall’Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (tutti i dipartimenti alpini), in Svizzera (cantoni Berna e Vallese), in Austria (Länder del Vorarlberg e Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi. Nel resto dell’Europa e dell’areale del Mediterraneo la K. spuria è presente dalla Spagna alla Grecia (fino ai confini verso la Russia) e dalla Gran Bretagna alla Sicilia; è presente anche nell’Anatolia, Asia mediterranea, Egitto e Magreb.
Il suo habitat tipico è quello dei campi e delle vigne. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido. La sua distribuzione altitudinale è fino a 1.000 m s.l.m..
Descrizione –
La Kickxia spuria è una pianta erbacea annuale, con fusto di 20-40 cm, ramificato alla base, flessuoso, in parte sempre prostrato e con rami ascendenti, munito di densa peluria patente.
Le foglie sono ovate, alterne, pelose, con base cuoriforme o arrotondata, margine intero, breve picciolo.
I fiori sono solitari all’ascella delle foglie. la corolla è bilabiata, di colore giallastra e provvista di sperone ricurvo.
Fiorisce nel periodo di giugno-luglio.
Il frutto è una capsula poricida di 3-4 x 3,5-4,5 mm, fragile, subglobosa, depressa, pubescente all ‘apice e glabra alla maturazione. I semi di 07-1 x 0,5-0,8 mm sono ellissoidi o obovoidi, reticolati, di color bruno scuro.
Coltivazione –
La Kickxia spuria è una pianta che cresce allo stato spontaneo nei coltivi, oliveti, vigneti, colture di cereali, barbabietole, ecc. e terreni smossi, sviluppandosi a pieno dopo il raccolto, al di sotto della fascia montana inferiore.
Questa pianta presente in vari continenti come specie introdotta e talvolta combattuta come pianta infestante nociva.
Usi e Tradizioni –
La Kickxia spuria è una pianta simile alla sua parente, Kickxia elatine, ma che si distingue per la forma delle foglie e per il fusto e i fiori.
Sia questa specie che la Kickxia elatine sono considerate malerbe che crescono nei campi di cereali dopo che è stato completato il raccolto. Probabilmente si tratta di piante la cui dispersione dovuta all’uomo è di origine remota (piante archeofite).
Di questa pianta, soprattutto in passato, si utilizzava sia la pianta intera che i fiori per uso medicinale, anche se a tal riguardo si hanno poche notizie e ricerche in merito.
Modalità di Preparazione –
Della Kickxia spuria, soprattutto un tempo si utilizzava sia l’intera pianta che i fiori, molto probabilmente sotto forma di infusi o decotti anche se, a tal riguardo, si hanno poche notizie.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.