Agrotis ipsilon
Agrotis ipsilon
La Nottua dei seminati (Agrotis ipsilon Hufnagel, 1766) è un insetto appartenente alla famiglia dei Noctuidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Protostomia,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Panorpoidea,
Ordine Lepidoptera,
Sottordine Glossata,
Infraordine Heteroneura,
Divisione Ditrysia,
Superfamiglia Noctuoidea,
Famiglia Noctuidae,
Genere Agrotis,
Specie A. ipsilon.
Sono sinonimi i termini:
– Phalaena ipsilon Hufnagel, 1766;
– Noctua suffusa Denis & Schiffermüller, 1775;
– Noctua ypsilon Rottemburg, 1777;
– Phalaena idonea Cramer, 1780;
– Bombyx spinula Esper, 1786;
– Phalaena spinifera Villers, 1789;
– Phalaena spinula Donovan, 1801;
– Agrotis telifera Harris, 1841;
– Agrotis bipars Walker, 1857;
– Agrotis frivola Wallengren, 1860;
– Agrotis aneituna Walker, 1865;
– Agrotis pepoli Bertolini, 1874;
– Agrotis aureolum Schaus, 1898.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Agrotis ipsilon è una piccola falena notturna che si trova in tutto il mondo.
Popolazioni di questa specie sono state trovate nel Canada meridionale, negli Stati Uniti (Hawaii comprese), Messico, America centrale e meridionale, Australia, Nuova Zelanda, Pacifico, Nord Africa, Europa e Asia.
Tuttavia questi insetti risultano assenti in alcune regioni tropicali e zone più fredde e sono più diffusi nell’emisfero settentrionale che meridionale.
Inoltre questa specie è nota anche per migrare verso nord in primavera e migrare verso sud in autunno.
I bruchi di questa farfalla possono nutrirsi di molte piante coltivate tra cui: Patata, Cereali, Tabacco, Mais, Barbabietola, Asparago, Cipolla, Lattuga, Cicoria, Pomodoro, ecc..
Morfologia –
L’Agrotis ipsilon è una farfalla di medie dimensioni, i cui adulti hanno un’apertura alare do circa 50 mm, con ali anteriori di colore brunastro ed ali posteriori di colore beige molto pallido; la livrea è arricchita da un caratteristico disegno nerastro a forma di freccia o di Y posto sulle ali.
Le larve misurano mediamente 45 mm, sono di colore grigio con, su ciascuno dei segmenti, con 4 punti neri disposti a trapezio e testa bruno giallastra.
Attitudine e Ciclo biologico –
L’Agrotis ipsilon è una nottua soggetta a fasi migratorie stagionali; queste migrazioni sono compiute dagli adulti che si spostano da zone secche ed aride a zone più umide, determinando delle concentrazioni dannose alle coltivazioni. Questa nottua sverna come larva o come crisalide.
Nel periodo primaverile le larve possono avere una breve attività trofica e quindi si incrisalidano; gli adulti sfarfallano a fine marzo-inizi aprile.
In certe condizioni climatiche possono arrivare gli adulti migranti dai paesi più caldi del Sud.
Per attirare i maschi nell’accoppiamento le femmine rilasciano feromoni sessuali. La produzione e il rilascio di feromoni nelle femmine e la risposta ai feromoni nei maschi dipendono dall’ormone giovanile (JH) e dal neuropeptide che attiva la biosintesi dei feromoni (BPAN).
Dopo l’accoppiamento le femmine ovidepongono nel terreno oppure alla base delle piante ospiti; da queste uova si ha la prima generazione larvale, che è attiva da fine primavera-inizio estate. Da queste larve, concluso il ciclo di sviluppo, prende origine la seconda generazione di adulti che sfarfallano in giugno-luglio.
Le larve di questa seconda generazione sono attive in piena estate.
A queste due generazioni può seguire, in funzione delle condizioni climatiche una terza ed una quarta generazione mentre alcuni adulti possono migrare in altre zone.
Questo insetto compie così da 2 a 4 generazioni in funzione delle condizioni climatiche.
Il passaggio tra i vari stadi di questo insetto può avvenire nell’arco di soli due mesi.
Il danno è determinato dagli stadi larvali, che creano con la loro attività trofica, piccole erosioni delle foglie, da parte delle giovani larve e, successivamente, si manifestano danni più profondi sul colletto ed agli organi ipogei, da parte delle larve più sviluppate.
Ruolo Ecologico –
La Nottua dei seminati è un lepidottero la ci forma larvale può causare vari danni a piante coltivate.
Per definire la eventuale soglia di intervento bisogna operare un monitoraggio con trappole sessuali. Questo monitoraggio può essere effettuato utilizzando sia tipiche trappole da monitoraggio che quelle da cattura massiva (a imbuto).
Le trappole vanno poste nella vegetazione verso fine marzo, generalmente ai bordi del campo.
È difficile stabilire una precisa soglia di intervento sia per la grande diffusione di questo insetto che per la grande polifagia del fitofago; tuttavia seguire gli sfarfallamenti e gli eventuali picchi di presenza, costituisce un importante parametro per il tempestivo rilievo dei primi massicci attacchi.
Bisogna pertanto operare un rilevamento diretto specialmente nelle prime fasi di sviluppo e nei periodi di volo, per segnalare i primi attacchi sulle piantine.
La soglia consigliata per intervenire corrisponde alla presenza di 1-2 larve di 3a o 4a età o 1-2 piante con danni rilevabili per metro quadro (fino allo stadio di 8-10 foglie). La lotta può essere fatta sia con i trattamenti sulla vegetazione che con esche avvelenate, a seconda del tipo di larve presenti.
La lotta in pieno campo si esegue sulle larve giovani che non superano i 2 cm di lunghezza, con insetticidi.
I prodotti utilizzati, per avere una migliore efficacia del trattamento, possono essere miscelati con prodotti zuccherini (melassa o saccarosio). I trattamenti vanno eseguiti all’imbrunire, con terreno umido e con molto liquido veicolante, per far percolare l’insetticida anche al colletto.
Le esche avvelenate si utilizzano contro le larve già sviluppate e già interrate; queste esche vengono preparate con melassa o zucchero e residui vegetali o crusche. Le esche vanno distribuite di sera, con terreno umido e poste a settori e non a tutto campo.
Si ricorda comunque che durante il ciclo biologico dell’ Agrotis ipsilon, questa può essere parassitizzata da alcuni organismi come il nematode Hexamermis arvalis o dall’insetto Archytas cirphis.
Per questo motivo è opportuno applicare tecniche di agroecologia nelle coltivazioni evitando le specializzazione, favorendo le rotazioni ed alcune consociazioni opportune.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.