Gypsophila capillaris
Gypsophila capillaris
La Gipsofila capillare (Gypsophila capillaris (Forssk.) C.Chr.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Caryophyllidae,
Ordine Caryophyllales,
Famiglia Caryophyllaceae,
Genere Gypsophila,
Specie G. capillaris.
Sono sinonimi i termini:
– Gypsophila arabica Barkoudah;
– Rokejeka capillaris Forssk.;
– Gypsophila rokejeka Del..
All’interno di questa specie sono state riconosciute due sottospecie:
– Gypsophila capillaris subsp. capillaris;
– Gypsophila capillaris subsp. confusa Zmarzty.
Etimologia –
Il termine Gypsophila proviene dal greco γύψος gýpsos gesso e da φίλος phílos amico, amante: per l’habitat costituito da substrati calcarei.
L’epiteto specifico capillaris viene da capillare, con organi sottili come capelli.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Gypsophila capillaris è una specie presente in alcune parti della penisola arabica, dell’Iran ed in alcune zone del delta del Nilo.
Il suo habitat è quello delle aree del deserto, steppe arbustive, boschi e arbusti mediterranei, arbusti semi-steppici, steppe arbustive, deserti e deserti estremi.
Descrizione –
La Gypsophila capillaris è una specie erbacea perenne, con steli legnosi.
Le foglie sono carnose di colore verde grigio opposte.
I fiori sono raccolti in infiorescenze a pannocchie lasse.
I fiori sono costituiti da pedicelli capillari, fino a 33 mm; il calice è campanulato-obconico, 2-3 mm; i petali sono bianchi con venature da lilla a viola, oblungo-ellittiche.
Il periodo di fioritura va dal mese di aprile fino a novembre.
I frutti sono dei baccelli, con una capsula, globosa che contiene di solito 2 o più semi, da lisci a tubercolari.
Coltivazione –
La Gypsophila capillaris è una pianta che cresce allo stato spontaneo in un areale tipicamente desertico o steppe arbustive, boschi e arbusti mediterranei, arbusti semi-steppici, steppe arbustive.
Questa specie predilige suoli gessosi.
Questa specie può essere raccolta allo stato naturale per scopi medicinali.
Usi e Tradizioni –
La Gypsophila capillaris appartiene ad un genere dove alcune piante contengono nella radice saponine. Anche se non sono stati fatti studi approfonditi su questa specie è possibile che li contenga. Sicuramente sono contenute nella radice in forma di saponine triterpeniche che hanno attività spermicida.
Sebbene velenose, le saponine hanno anche una serie di applicazioni medicinali e molte piante ricche di saponine sono utilizzate in erboristeria (in particolare come emetici, espettoranti e febbrifughi) o come fonti di materie prime per l’industria farmaceutica.
Le saponine hanno un sapore piuttosto amaro e sono generalmente scarsamente assorbite dal corpo umano, quindi la maggior parte passa senza danni. Le saponine sono molto più tossiche per molte creature a sangue freddo, come i pesci, e le tribù di cacciatori ne hanno tradizionalmente collocate grandi quantità in ruscelli, laghi, ecc..
Modalità di Preparazione –
La Gypsophila pani culata non riveste particolare importanza per uso alimentare, mentre per quello medicinale si può utilizzare la radice.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.