Gynostemma pentaphyllum
Gynostemma pentaphyllum
Lo Jiaogulan (Gynostemma pentaphyllum (Thunb.) Makino, 1902) è una pianta arbustiva rampicante appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Violales,
Famiglia Cucurbitaceae,
Genere Gynostemma,
Specie G. pentaphyllum.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Alsomitra cissoides M.Roem.;
– Enkylia digyna Griff.;
– Enkylia trigyna Griff.;
– Gynostemma blumei Hassk.;
– Gynostemma cissoides Benth. & Hook.f.;
– Gynostemma pedatum Blume;
– Gynostemma siamicum Craib;
– Gynostemma trigynum M.A.Lawson;
– Pestalozzia pedata (Blume) Zoll. & Moritzi;
– Vitis atroviridis Wall.;
– Vitis pentaphylla Thunb.;
– Vitis trichophora Wall.;
– Zanonia cissoides Wall.;
– Zanonia pedata (Blume) Miq..
Etimologia –
Il termine Gynostemma proviene dal greco γῠνή gyné donna (e organi femminili) e da στέμμα stémma corona: riferimento alla disposizione degli ovuli all’interno dell’ovario.
L’epiteto specifico pentaphyllum viene dal greco πέντε pénte cinque e da φύλλον phýllon foglia: con foglie costituite da cinque foglioline.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Gynostemma pentaphyllum è una pianta tipica dell’Asia orientale che comprende Cina, Giappone, Corea, India, Sri Lanka, Bhutan, Bangladesh, Myanmar, Thailandia, Laos, Vietnam, Malesia, Indonesia, Nuova Guinea.
Il suo habitat è quello delle foreste o margini delle strade sui pendii delle montagne ad altitudini comprese tra 300 e 3.200 metri.
Descrizione –
La Gynostemma pentaphyllum è una pianta dioica rampicante da annuale a perenne, che emette steli che si arrampicano sul terreno e nella vegetazione circostante, attaccandosi per mezzo di viticci.
Le foglie sono composte costituite da cinque foglioline, seghettate ai bordi e con nervature evidenti.
I fiori hanno cinque petali di colore giallo-arancio.
I frutti sono piccoli frutti, di colore verde, raggruppati in forma di grappolo spargolo e non commestibili.
Coltivazione –
La Gynostemma pentaphyllum è una pianta delle aree più basse delle zone temperate calde e tropicali.
Questa pianta richiede un terreno ricco e ben drenato ma che trattiene l’umidità e posta in una posizione calda e riparata in ombra parziale.
Le piante tendono ad essere annuali o perenni di breve durata.
Questa pianta si sorregge ad altre piante o supporti mediante viticci.
Se si vuole ottenere frutti e semi è necessario coltivare sia gli esemplari maschili che femminili, anche se alcune piante possono essere monoiche.
La propagazione viene effettuata per seme che va posto per 24 ore in acqua tiepida e poi seminato. La semina va eseguita in primavera in un terriccio organico, in serra, mettendo 2-3 semi per vaso.
Il trapianto va effettuato dopo le ultime gelate previste, proteggendo le piantine finché non crescono bene.
Usi e Tradizioni –
La Gynostemma pentaphyllum fa parte della medicina tradizionale dell’Asia e alcuni studi ne hanno evidenziato il potere antiossidante, adattogeno e stimolante il sistema immunitario, la capacità di regolarizzare colesterolo e pressione alta, e si suppone possa aumentare la longevità.
La pianta è nota da secoli per i suoi usi nella medicina tradizionale. Non è molto nota in Cina perché cresce solo in piccoli territori impervi, ma è molto diffusa in Vietnam dove viene chiamata la “pianta dell’immortalità” e gli abitanti della provincia di Guizhou la consumano regolarmente sotto forma di decotto hanno una storia di inusuale longevità.
Nell’Unione europea, non essendo stata ancora studiata approfonditamente e regolamentata, dal 2012 è inserita nella lista dei “Novel Food” per cui ne è vietata la vendita come prodotto alimentare in via precauzionale (ne è tuttavia consentita la vendita sotto forma di integratore, estratto secco o foglie per infusi).
Alcuni studi ne hanno però evidenziato il potenziale terapeutico ed è identificata come un adattogeno, cioè in grado di contrastare gli effetti degli stressogeni aiutando l’organismo a ristabilire il suo normale funzionamento.
La pianta è in grado di incrementare l’espressione della superossido dismutasi, un enzima preposto ad eliminare i radicali liberi e dalla potente attività antiossidante; è inoltre in grado di incrementare l’attività del sistema immunitario stimolando i macrofagi, i linfociti T e le cellule natural-killer agendo come inibitore della crescita tumorale. In tal senso è stata studiata per mitigare gli effetti nocivi di trattamenti anti-tumorali.
Le proprietà adattogene pare siano dovute ad alcuni composti contenuti in essa, come triterpenoidi, saponine, gincosidi (contenuti anche nel ginseng) che sono in grado di regolare pressione arteriosa, sistema immunitario, migliorare resistenza alla fatica e allo stress.
In uno studio in doppio cieco, il gipenoside, uno dei composti contenuti nella pianta, è stato somministrato a pazienti con ipertensione di grado 2 ed è stato in grado di controllare i sintomi della malattia nell’82% dei pazienti, contro il 46% del ginseng e il 93% dell’indapamide (un farmaco utilizzato per l’ipertensione).
La pianta, in generale, è in grado di migliorare la funzionalità cardiaca anche nei pazienti che non soffrono di ipertensione, senza influenzare la pressione arteriosa.
Diversi studi clinici hanno riportato efficacia nel ridurre il colesterolo ed i trigliceridi, gli studi riportano una efficacia tra il 67% ed il 93% nel trattamento dell’iperlipidemia.
Possiede anche un effetto ipoglicemizzante e tale proprietà è stata studiata nell’ambito del trattamento del diabete mellito di tipo 2, dove sotto forma di decotti di Gynostemma pentaphyllum ha mostrato efficacia in uno studio in doppio cieco.
Inoltre ha proprietà protettive nei confronti del fegato, ed a tale scopo è stata studiata come trattamento aggiuntivo nella steatosi epatica non alcolica.
In una conferenza sulle medicine tradizionali tenutasi a Pechino nel 1991 è stata classificata tra le dieci erbe toniche più importanti.
Questa pianta viene utilizzata anche per usi commestibili, consumando le foglie che hanno un sapore dolce e sono usate come un tè.
Tra gli altri usi si ricorda che questa pianta viene utilizzata in preparati brevettati per cosmetici e tonici anti invecchiamento.
Per quanto riguarda eventuali tossicità si evidenzia che questa pianta, a differenza di alcune altre piante della stessa famiglia che contengono tra l’altro cucurbitacina che è una tossina molto potente per i mammiferi e responsabile del sapore amaro dei loro frutti come ad esempio del cetriolo, non è tossica.
Modalità di Preparazione –
Della Gynostemma pentaphyllum si utilizzano le foglie preparando una bevanda simile al tè.
Per usi medicinali viene generalmente consumata come decotto di foglie ma è disponibile in commercio anche come estratto alcolico o in capsule di estratto secco.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.