Griffonia simplicifolia
Griffonia simplicifolia
Il Fagiolo africano (Griffonia simplicifolia (DC.) Baill.) è una specie arbustiva rampicante appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Fabales,
Famiglia Fabaceae,
Genere Griffonia,
Specie G.simplicifolia.
Sono sinonimi i termini:
– Bandeiraea simplicifolia (DC.) Benth.;
– Schotia simplicifolia Vahl ex DC..
Etimologia –
Il termine Griffonia del genere Griffonia è stato dedicato da Henri Baillon in onore della sua amica e collega medico Marie-Théophile Griffon du Bellay, esploratrice del Gabon, pioniera nello studio della malattia del sonno e anche dell’enteogeno della pianta africana Iboga, fonte dell’alcaloide ibogaina.
L’epiteto specifico simplicifolia viene da simplex, -plicis semplice, singolo e da folium foglia: con foglie semplici, indivise.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Griffonia simplicifolia è una pianta originaria dell’Africa tropicale occidentale, presente dalla Liberia alla Nigeria, Gabon, Congo, diffusa principalmente nelle aree tropicali umide dell’Africa.
Il suo habitat è quello dei prati della savana, pianure costiere su termitai; macchia boschetti; specie rampicante nelle foreste secondarie e a galleria.
Descrizione –
La Griffonia simplicifolia è una pianta a portamento arbustivo e rampicante che può raggiungere i 3 metri di altezza e con viticci legnosi corti e forti.
I fiori sono di colore verdastro.
I frutti sono dei baccelli contenenti i caratteristici semi di forma discoidale e di colorazione che può andare dal bruno al nero.
Coltivazione –
La Griffonia simplicifolia è una pianta arbustiva i cui semi vengono raccolti in natura e vengono venduti a livello internazionale in grandi quantità.
La propagazione per seme ha dato scarsi risultati e diversi trattamenti delle sementi non migliorano la germinazione, sebbene il trattamento fungicida del seme abbia dato qualche risultato.
La pianta può essere propagata per via vegetativa anche se l’uso di talee non ha avuto successo.
Questa pianta, pur se è una leguminosa, pare che non abbia una relazione simbiotica con i batteri del suolo, per cui non fissi l’azoto atmosferico.
Usi e Tradizioni –
La Griffonia simplicifolia è una pianta con molti utilizzi e con una vasta gamma di usi medicinali, alcuni usi commestibili minori e vari usi vari.
I semi sono una fonte commerciale di 5-HTP, un precursore della serotonina ampiamente utilizzato nel trattamento della depressione e di altre condizioni patologiche.
Nell’uomo, il 5-HTP aumenta la sintesi della serotonina nel sistema nervoso centrale e si è dimostrato efficace nel trattamento di un’ampia varietà di condizioni, tra cui, oltre la depressione, fibromialgia, obesità, cefalea cronica e insonnia.
Inoltre il 5-HTP, risulta velenoso per alcuni insetti, cioè i bruchidi (quale Callosobruchus maculatus).
L’estratto di Griffonia simplicifolia è commercializzato puro come blando antidepressivo e come dimagrante, nonché come conciliante del sonno in formulazione con altri rimedi quali l’estratto di valeriana e/o la melatonina.
Il 5-HTP contenuto nella pianta di Griffonia simplicifolia viene impiegato anche nella produzione di integratori alimentari, contenenti talvolta tra gli ingredienti vitamina D e vitamine del gruppo B, che ne rafforzano le proprietà sopra descritte.
Nei semi si trovano numerose lecitine. Uno di questi è del gruppo acetilglucosamina, che si trova comunemente nelle Poaceae e nelle Solanacee, ma è raro nelle Fabaceae. Alcune lecitine hanno proprietà insetticide.
Le foglie di questa pianta contengono un olio volatile e cumarine.
Dalle radici è stato isolato il cyanoglucoside litospermoside che è il principio attivo contro l’anemia falciforme.
L’isolectina B4, isolata dalla Griffonia simplicifolia, è utilizzata come marker di piccoli neuroni sensoriali primari nella ricerca neurologica.
Tra gli altri usi si ricorda che le foglie vengono messe nei recinti dei polli per uccidere i pidocchi.
Le radici vengono masticate ed essiccate per produrre una polvere bianca che viene utilizzata dalle donne per spolverare il viso.
Dalle foglie si ottiene un colorante nero e gli steli sono usati per fare cesti e gabbie.
Gli steli vengono inoltre battuti per formare fibre che fungono da spugne da masticare, un mezzo popolare per pulire i denti in Ghana.
Gli steli e le radici sono usati come bastoncini da masticare per pulire i denti e mantenere la salute delle gengive e l’igiene orale.
I baccelli vengono trasformati in fischietti e cucchiai giocattolo.
Il legno è abbastanza duro. Può essere piegato e utilizzato per fare bastoni da passeggio.
La Griffonia simplicifolia ha anche una lectina di legumi chiamata GS Isolectin B4, che si lega ai residui alfa-D-galattosilici di polisaccaridi e glicoproteine. Questo supplemento viene spesso somministrato dai coltivatori di seta per ottenere una seta più forte.
Dal punto di vista ecologico si riporta però che anche se la Griffonia simplicifolia è una pianta al momento comune, l’alto valore commerciale dei semi costituisce una seria minaccia. La raccolta distruttiva combinata con un’elevata pressione al pascolo potrebbe contribuire alla riduzione delle popolazioni.
Modalità di Preparazione –
Il Fagiolo africano è una pianta con molti utilizzi, sia farmaceutici che alimentari. Tra gli usi alimentari si ricordano:
– le foglie vengono utilizzate nella produzione del vino di palma e conferiscono al vino un sapore amaro;
– la linfa che trasuda dai gambi tagliati può essere bevuta come dissetante.
Per quanto riguarda gli usi medicinali:
– la corteccia spappolata viene applicata alle piaghe sifilitiche;
– un decotto di foglie è usato come emetico, medicinale per la tosse e come afrodisiaco; l
– a linfa delle foglie viene bevuta o applicata come clistere per curare problemi renali;
– la linfa delle foglie è usata come collirio per curare gli occhi infiammati;
– una pasta ricavata dalle foglie viene applicata sulle ustioni;
– un decotto di steli e foglie viene assunto come purgante per trattare la stitichezza e viene utilizzato esternamente come lavaggio antisettico per trattare le ferite suppuranti;
– si sostiene che la masticazione degli steli produca un effetto afrodisiaco;
– i gambi e la corteccia dello stelo vengono trasformati in una pasta che viene applicata ai denti in decomposizione; la corteccia di ramoscello in polvere, combinata con succo di limone e peperoncino, viene applicata alle scarificazioni per trattare il dolore intercostale;
– un estratto dalle radici in polvere è stato usato per trattare l’anemia falciforme.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.