Sagittaria sagittifolia
Sagittaria sagittifolia
La Sagittaria comune o Erba saetta (Sagittaria sagittifolia L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Alismataceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Ordine Alismatales,
Famiglia Alismataceae,
Genere Sagittaria,
Specie S. sagittifolia.
Sono sinonimi i termini:
– Alisma sagittaria Stokes;
– Sagitta aquatica (Lam.) St.-Lag.;
– Sagitta major Scop.;
– Sagitta palustris Bubani;
– Sagittaria acuminata Sm.;
– Sagittaria aquatica Lam.;
– Sagittaria bulbosa (Poir.) Donn;
– Sagittaria gigantea H.Vilm.;
– Sagittaria heterophylla Schreb.;
– Sagittaria lancifolia H.Vilm.;
– Sagittaria minor Mill.;
– Sagittaria monoeca Gilib.;
– Sagittaria tenuior Gand.;
– Sagittaria vulgaris Gueldenst.;
– Vallisneria bulbosa Poir.
Etimologia –
Il termine Sagittaria viene da sagitta freccia: per la forma delle foglie simili a punte di freccia.
L’epiteto specifico sagittifolia viene da sagítta freccia e da fólium foglia, lamella: epiteto rafforzativo del nome generico.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La sagittaria comune è una specie a vasta distribuzione eurasiatica che cresce per la maggior parte in Europa, inclusa la Gran Bretagna, Asia temperata e Nord America.
In Italia è presente in quasi tutte le regioni centro-settentrionali (manca in Val d’Aosta, Trentino-Alto Adige, e forse nelle Marche e in Abruzzo).
Il suo habitat è quello degli stagni, fossi con acqua, paludi e risaie con acque meso-eutrofiche, a flusso lento, su sottostrati fangosi in acque profonde fino a 50 cm, in condizioni acide o calcaree, dal livello del mare a 500 m circa.
Questa pianta un tempo era molto più diffusa ma oggi è in via di rapida rarefazione.
Descrizione –
La Sagittaria sagittifolia è una pianta perenne erbacea, che cresce in acqua alta dai 10 ai 50 cm.
Ha dei tuberi che sono portati all’estremità di radici sottili, spesso a 30 cm di profondità nel terreno e ad una certa distanza dalla pianta madre. I tuberi delle piante selvatiche hanno un diametro di circa 15 cm.
Le foglie sopra l’acqua sono a forma di saetta, possono raggiungere una lunghezza di 15–25 cm ed una larghezza di 10–22 cm, e sono attaccate ad un gambo che può rimanere anche a 45 cm di distanza in altezza dall’acqua. Le foglie sommerse sono sottili e lineari, lunghe fino a 80 cm e larghe 2.
I fiori sono larghi dai 2 ai 2,5 cm, con tre piccoli sepali, tre petali bianchi e diversi stami viola.
Il frutto è un poliachenio di 8-10 x 10-12 mm, con acheni di 4-4,5 x 3-3,5 mm, asimmetrici, falcati, compressi, alati. Semi obovoidi di 2-2,1 x 1,1-1,3 mm, foveolati, nerastri o rossastri, traslucidi al centro.
Coltivazione –
La Sagittaria sagittifolia è una pianta coltivabile in laghetti o paludi da giardino e richiede un terreno argilloso umido o bagnato in posizione soleggiata.
Preferisce acque poco profonde, ferme o che scorrono lentamente fino a 50 (60) cm di profondità.
La pianta tollera abbastanza il freddo, sopravvive a temperature fino ad almeno -10 °C, anche se la crescita superiore viene danneggiata una volta che le temperature scendono sotto lo zero. Crescono meglio nella stagione calda e richiedono almeno una stagione di crescita di sei mesi per produrre un raccolto.
Questa specie è polimorfa, e la sottospecie S. sagittifolia leucopetala è ampiamente coltivata per il suo bulbo commestibile in Cina dove esistono molte varietà.
La propagazione può avvenire per seme che è meglio seminare non appena è maturo in un vaso adatto che si trovi in circa 5 cm di acqua. Le piante vanno trapiantate quando sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate aumentando gradualmente la profondità dell’acqua man mano che le piante crescono fino a circa 5 cm sopra la parte superiore del vaso. Il trapianto va effettuato in tarda primavera o all’inizio dell’estate dell’anno successivo.
Si può propagare agevolmente per divisione dei tuberi in primavera o in autunno.
Usi e Tradizioni –
Il tubero rotondo e commestibile, della Sagittaria sagittifolia, è conosciuto in Giappone come Omodaka (沢瀉 澤瀉 面高), letteralmente “fungo buono”. Questo viene mangiato soprattutto nel periodo dei festeggiamenti del Capodanno cinese. Ha un sapore insipido ed è ricco d’amido, simile ad una patata ma più croccante, anche quando viene cotto.
Il sapore è migliore quando viene arrostito.
I tuberi, comunque, non vanno consumati crudi. La pelle è piuttosto amara ed è meglio rimuoverla dopo che i tuberi sono stati cotti.
I tuberi possono anche essere essiccati e macinati in polvere; questa polvere può essere usata come pappa ecc. o essere aggiunta a farine di cereali e utilizzata per fare il pane.
I tuberi, per un maggior valore nutrizionale, si raccolgono a fine estate quando le foglie si disseccano.
La radice essiccata contiene (per 100 g) 364 calorie, 17 g di proteine, 1 g di grassi, 76,2 g di carboidrati, 3,1 g di fibre, 5,8 g di ceneri, 44 mg di calcio, 561 mg di fosforo, 8,8 mg di ferro, 2,480 mg di potassio, 0,54 mg di tiamina, 0,14 mg di riboflavina , 4,76 mg di niacina e 17 mg di acido ascorbico. Non contengono carotene.
Questa pianta viene utilizzata nella medicina popolare come antiscorbutica e diuretica. Le foglie sono usate per trattare una varietà di problemi della pelle.
Il tubero è galattofugo e può indurre parto prematuro.
Tra gli altri usi si ricorda che questa pianta, può svolgere un importante ruolo in impianti di fitodepurazione.
Modalità di Preparazione –
I tuberi di Sagittaria sagittifolia, oltre che cotti ed arrostiti, possono essere essiccati e macinati in polvere.
Anche le foglie e i giovani steli possono essere consumati cotti ed hanno un spaore un po’ acre.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.