Dimocarpus longan
Dimocarpus longan
Il longan (Dimocarpus longan Lour.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Sapindaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Sapindales,
Famiglia Sapindaceae,
Genere Dimocarpus,
Specie D. longan.
Sono sinonimi i termini:
– Euphoria longan (Lour.) Steud.;
– Euphoria longana Lam.;
– Nephelium longana Cambess.;
– Nephelium long-yan Blume.
Etimologia –
Il termine Dimocarpus proviene dal greco δίδυμος dídymos doppio, gemello e καρπός carpόs frutto: riferimento ai frutti gemellati.
L’epiteto specifico longan deriva dal nome vernacolare cinese long yan (da lóng dragone e da yǎn occhio) o long-ngan: occhi di drago, in riferimento all’aspetto dei frutti sferici, che crescono in grappoli.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il longan è una pianta originaria della Cina e diffuso nell’est dell’ Asia, Cina, India, Sri Lanka, Myanmar, Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam, Malesia, Indonesia, Filippine.
Il suo habitat è quello dei boschi umidi di montagna; di solito si trova nel sottobosco delle foreste primarie, a volte in formazioni secondarie.
Descrizione –
Il Longan è un albero sempreverde di aspetto ornamentale, eretto, a crescita rapida con una chioma ramificata, che di solito cresce di 9-14 metri di altezza ma può raggiungere un’altezza di 25 metri o più.
Il tronco può avere un diametro di 1 metro.
Le foglie sono di colore verde scuro, di forma lanceolata e contrapposte.
I fiori sono piccoli, portati in infiorescenze.
I frutti che maturano nel mese di ottobre sono globosi, hanno un diametro compreso tra 12 e 25 mm, con una scorza sottile e friabile, di colore da giallo-bruno a leggermente bruno-rossastro e con una polpa traslucida attraverso la quale si intravede il seme nero che è di forma tondeggiante e duro.
Coltivazione –
Il longan è una pianta ampiamente coltivata nel sudest asiatico. In Vietnam, le cultivar più diffuse sono Tieuhue e Xuongcomvang. In Australia si coltivano principalmente Kohala, Chompoo, Haew, e Biew Kiew.
Questa pianta, sebbene cresce nelle zone temperate e tropicali, richiede una stagione fredda distinta fino a 3 mesi praticamente senza gelate per poter iniziare la fioritura tanto da non fruttificare bene a basse altitudini nei tropici.
La fioritura è scarsa dopo un inverno caldo e nelle zone senza una stagione fresca e limpida. In generale necessita di temperature del periodo freddo di circa 7 – 12 °C, o di un periodo di 2-3 mesi con temperature di circa 15 – 22 °C e di un breve periodo di siccità per stimolare la fioritura.
Dall’allegagione in poi le alte temperature non ostacolano lo sviluppo, ma le notti non dovrebbero essere più calde di 20 – 25 °C.
L’intervallo di temperatura per la crescita è di 7 – 36 °C con quella ottimale tra 18 – 30 °C.
Dal punto di vista igrometrico è necessaria una buona umidità del terreno dall’allegagione fino alla maturità; la precipitazione annuale più idonea è di circa 1.500 – 2.000 mm. L’intervallo di precipitazioni annuali per la crescita è riportato tra 800 e 3.000 mm.
Inoltre è una pianta che si avvantaggia di leggeri ombreggiamenti e cresce bene sulla maggior parte dei terreni fertili finché c’è un’abbondanza di umidità. Il pH deve essere compreso tra 5,5 e 6, ma può tollerare 5 – 8.
Dalla piantagione delle giovani piantine, ottenute da seme, devono trascorrere 7-10 anni per iniziare a dare frutti, mentre gli alberi propagati per via agamica possono fruttificare in 3-5 anni.
In condizione di spazio sufficiente gli alberi adulti possono produrre 180-225 kg di frutta nelle annate buone. Gli alberi più grandi hanno raccolti più grandi, ma se gli alberi diventano troppo alti la raccolta è troppo difficile.
Il longan manifesta, inoltre, un’alternanza di produzione con spesso un anno buono seguito da 1 o 2 anni di scarica.
Gli alberi, inoltre, sono generalmente autofertili.
Per quanto riguarda la propagazione la maggior parte degli alberi di longan vengono ottenuti da seme. Dopo l’essiccazione all’ombra per 4 giorni, vanno piantati subito ma a non più di 2 cm di profondità, altrimenti possono emettere più di un germoglio. La germinazione avviene entro 7-10 giorni. Le piantine vengono trapiantate in file di vivaio ombreggiate la primavera successiva e poste in campo 2-3 anni dopo durante la dormienza invernale.
Glia alberi vengono poi innestati con le varietà presenti sul mercato.
Usi e Tradizioni –
Il Dimocarpus longan è un albero fruttifero tropicale chiamato in Cina meridionale (龍眼T, 龙眼 S, lóngyǎn P, cantonese: long-ngan; letteralmente “occhio di drago”; thailandese: ลำไย). È chiamato anche guìyuán (桂圓T, 桂圆S) in cinese, lengkeng in Indonesia, mata kucing (letteralmente “occhio di gatto”) in Malesia, quả nhãn in vietnamita, mora in cingalese (Sri Lanka) e ugualmente longan in tagalog.
Il longan (“occhio di drago”) è così chiamato a causa della somiglianza del frutto ad un bulbo oculare quando viene sgusciato.
I frutti vengono consumati cotti o crudi. Presentano una polpa mucillaginosa e biancastra, traslucida e alquanto dolce, sebbene non così saporita come ad esempio il simile litchi (Litchi chinensis Sonn.).
Il frutto è ottimo se mangiato crudo e può anche essere essiccato, conservato sciroppato, cotto in agrodolce o nelle zuppe.
I frutti di longan sono molto consumati freschi anche se alcuni sostengono che il frutto migliora con la cottura.
In Cina, la maggior parte è in scatola, sciroppati o essiccati. Per l’essiccazione, i frutti vengono prima riscaldati per restringere la polpa e facilitare la pelatura della buccia. Quindi i semi vengono rimossi e la polpa essiccata a fuoco lento.
Il prodotto essiccato ha un sapore forte, coriaceo e di affumicato e viene utilizzato principalmente per preparare un infuso bevuto a scopo di ristoro.
Parecchi sono anche gli impieghi medicinali.
La polpa del frutto viene somministrata per disturbi dello stomaco, come febbrifugo e vermifugo ed è considerata un antidoto per il veleno. Un decotto di polpa essiccata viene preso come tonico e trattamento per l’insonnia e la nevrosi nevrastenica.
Sia nel Vietnam del Nord che in quello del Sud, l ‘”occhio” del seme di longan viene premuto contro un morso di serpente nella convinzione che assorbirà il veleno.
Le foglie ed i fiori sono venduti nei mercati cinesi delle erbe, ma non fanno parte dell’antica medicina tradizionale. Le foglie contengono quercetina e quercitrina.
I semi vengono somministrati per contrastare la sudorazione pesante e il nocciolo polverizzato, che contiene saponina, tannino e grasso, funge da emostatico.
Tra gli altri usi si ricorda che i semi, per il loro contenuto di saponine, vengono utilizzati come le saponarie (Sapindus saponaria L.) per preparare lo shampoo.
I semi e la scorza vengono, inoltre, bruciati come combustibile.
Il durame è di colore bruno-rossastro e non è nettamente delimitato dall’alburno di colore più chiaro. Il legno è forte, molto duro, difficile da spaccare, altamente durevole, si asciuga facilmente ma lentamente con poca o nessuna degradazione. Viene utilizzato per pali, attrezzi agricoli, mobili, edilizia, tubi, cuscinetti, supporti per tessitura tessile e calci di fucili.
Il legno non è molto apprezzato come combustibile.
Modalità di Preparazione –
Il frutto del Logan, come detto, è commestibile, e nel Sud-est asiatico, dove è molto apprezzato, è spesso usato per zuppe, snack, dessert e cibi a base di salse agrodolci, o freschi o essiccati, a volte conservati in scatola con sciroppo nei supermercati.
I semi del longan fresco possono essere bolliti e mangiati, con un caratteristico sapore di noce.
I longan essiccati (in cinese: 圓肉; pinyin: yuánròu; letteralmente “carne rotonda”) sono spesso usati nella cucina cinese e nelle zuppe dolci cinesi da dessert. Nella dietetica e nella medicina erboistica cinesi, si crede che la pianta abbia un effetto sul rilassamento. In contrasto con il frutto fresco, che è bianco e succoso, la polpa dei longan essiccati è di colore marrone scura, tendente quasi al nero. Nella medicina cinese il longan, in gran parte come il litchi, è considerato un frutto “caldo”.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.