Parco nazionale di Zion
Parco nazionale di Zion
Il parco nazionale di Zion, il cui Codice WDPA è: 991 è un parco degli Stati Uniti sito nello Stato dello Utah. Questo parco ha una superficie di 593 km² e un’altitudine che varia dai 1.128 metri s.l.m. del letto del torrente Coalpits ai 2.660 metri del monte Horse Ranch e si estende negli altopiani Markagunt e Kolob, nel punto d’incontro di tre regioni geografiche del Nord America: l’altopiano del Colorado, il Gran Bacino e il deserto del Mojave. La parte nord-occidentale del parco costituisce la sezione dei Kolob Canyons.
Il parco nazionale di Zion prende il nome dal Zion canyon, una gola lunga 24 km e profonda 800 m, scavata dal ramo settentrionale del Virgin River (North Fork Virgin River).
Nel 1909, in un primo momento, al fine di proteggere il canyon, venne istituito il Monumento nazionale Mukuntuweap, che fu poi trasformato nel Parco nazionale di Zion nel 1919. La sezione dei Kolob Canyons, dichiarata monumento nazionale nel 1937 e inizialmente distinta dal parco, ne divenne parte nel 1956.
Il parco è poco conosciuto per via delle sue strade tortuose e perché non è considerato meta turistica ambita, ma è un luogo dedito agli appassionati di sport quali alpinismo, arrampicata libera, torrentismo. Scenari incantevoli fanno da cornice al parco, grazie agli innumerevoli colori delle rocce e alle spaccature che si formano negli anni.
Non mancano le visite guidate o a cavallo ed è anche possibile partecipare ad attività serali organizzate.
Geografia –
Il parco nazionale di Zion, situato nel sud-ovest dello Utah, 43 miglia a ovest di St. George, è il parco nazionale più antico e più visitato dello Utah, ospita una media di 2.5 milioni di visitatori all’anno. L’attrazione principale del parco è lo Zion Canyon, all’estremità sud, che mostra splendidi monoliti rocciosi e pareti del canyon erose tagliate dal fiume Virgin nel tempo.
Alcune delle meraviglie naturali più conosciute sono il Great White Throne di 2,200 piedi, il suo punto di riferimento più famoso, la Corte dei Patriarchi, Angel’s Landing e il Guardiano, che custodisce il suo ingresso sud. Tre dei percorsi più famosi del canyon, che offrono ai visitatori una vista mozzafiato su queste formazioni e altre, sono Emerald Pools, Weeping Rock e Riverside Walk (noto anche come “Gateway to the Narrows”).
Clima –
Il clima del parco nazionale di Zion caratterizza un paesaggio, una flora ed una fauna, praticamente unici negli Stati Uniti
Nel periodo primaverile le condizione meteorologiche sono molto variabili, con prevalenza di giornate con tempo perturbato e umido, alternate a giornate calde e soleggiate. Le precipitazioni sono più abbondanti nel mese di marzo.
D’estate la temperatura diurna oscilla tra 35 °C e 43 °C ma di notte il termometro scende a 18 °C – 20 °C. Da metà luglio a metà settembre sono frequenti temporali pomeridiani, che possono causare piene improvvise nei corsi d’acqua.
In autunno le giornate sono di solito serene e calde mentre le notti sono fresche. Alle quote più elevate gli alberi assumono i colori autunnali nel mese di settembre, mentre nel fondo dello Zion Canyon la stagione autunnale inizia ad ottobre inoltrato.
Gli inverni sono solitamente miti, con possibilità di pioggia e lievi nevicate. Alle quote più elevate le nevicate sono invece abbondanti. Con tempo sereno le temperature sono miti, raggiungendo i 16 °C durante il giorno. Le temperature notturne possono invece oscillare tra -7 °C e 4 °C. Le perturbazioni invernali possono durare alcuni giorni e rendere le strade impraticabili a causa del ghiaccio.
Geologia –
La storia geologica dello Zion Canyon inizia circa 260 milioni di anni fa nei bassi fondali costieri di un grande oceano tropicale del Permiano, posto all’estremità orientale del supercontinente Pangea.
I successivi cicli di sedimentazione e litificazione sovrapposero agli originari fondali marini diversi strati geologici. In epoche susseguenti, siccome la sovrapposizione di un nuovo strato causava lo sprofondamento degli strati sottostanti, ogni nuovo strato superficiale si manteneva al livello del mare (isostasia).
Questa fase di sedimentazione terminò intorno ai 65 milioni di anni fa, quando la prosecuzione dei processi di sollevamento tettonico portò all’innalzamento della massa continentale che venne a formare l’altopiano del Colorado. In seguito a tale sollevamento, si determinarono sforzi di tipo tensionale che portarono alla fratturazione dell’altopiano e alla formazione di faglie di tipo normale.
Dopo un periodo di apparente fase statica si arriva poi a 13 milioni di anni fa quanto una nuova fase tettonica causò lo smembramento dell’altopiano del Colorado, dando origine a una serie di altopiani minori.
È di questo periodo la nascita degli altopiani di Markagunt, Paunsaugunt, Kaibab, Kaiparowits, Paria e Aquarius. La loro disposizione ricorda i gradini di una enorme scalinata (Grand Staircase) che risale dal Grand Canyon verso il Bryce Canyon. Lo Zion Canyon è una profonda incisione nell’altopiano di Markagunt che si trova in posizione intermedia tra il Grand Canyon e il Bryce Canyon. Lo strato più antico dello Zion è dunque lo strato più recente e superficiale del Gand Canyon, mentre lo strato più antico del Bryce Canyon costituisce lo strato più recente dello Zion, riconoscibile alle quote più elevate. Ogni stratificazione geologica corrisponde ad un mutamento climatico della regione, che si riflette nella diversa composizione del sedimento e conseguentemente nel colore dello strato.
Così all’originario clima tropicale umido (formazioni Kaibab e Moenkopi) succedette un clima più arido e al mare, per effetto del sollevamento regionale, si sostituirono aree continentali con presenza di corsi d’acqua, laghi e stagni (formazioni Chinle, Moenave e Kayenta). Il progressivo inaridimento del clima portò alla formazione di un grande deserto di sabbia da cui si originarono le formazioni di arenaria di Navajo e Temple Cap. Un successivo mutamento climatico, riconoscibile negli strati della formazione Carmel, corrispose allo sviluppo di un ambiente costiero con clima asciutto. Con la successiva e definitiva regressione marina, i corsi d’acqua iniziarono ad incidere gli altopiani e il loro potere di erosione fu favorito dall’incremento della pendenza dell’alveo, determinato dai successivi fenomeni di sollevamento della regione, e dall’abbondanza d’acqua garantita dalle copiose precipitazioni durante le stagioni umide.
Nell’altopiano di Markagunt l’azione erosiva del Virgin River ha asportato completamente gli strati superficiali di età cenozoica e inciso le formazioni mesozoiche e paleozoiche creando il canyon dello Zion e mettendo in evidenza una successione di nove formazioni geologiche.
Flora –
La variabilità dei paesaggi all’interno del parco nazionale di Zion caratterizza un elevato grado di biodiversità.
Inoltre il paesaggio formato da profondi canyon e tavolati ad alta quota, una notevole varietà di terreni di diversa composizione e una disponibilità d’acqua non omogenea consentono la presenza di habitat diversi che ospitano un elevato numero di piante e animali.
Nel parco nazionale di Zion sono presenti oltre 900 specie vegetali, 291 specie di uccelli, di cui 124 nidificanti nell’area del parco, 78 specie di mammiferi, 44 specie di rettili e anfibi, 8 specie di pesci. Il parco è l’area dello Utah con la maggior varietà di piante, da cactus e piante erbacee tipiche delle aree desertiche, ad arbusti e piante ad alto fusto. Piante ed animali sono variamente distribuiti nei quattro macrohabitat presenti nel parco: il deserto, le zone riparie, le aree boschive e le foreste di conifere.
Passando alle quote più basse, nel fondo dei canyon e in aree prevalentemente rocciose lontane da corsi d’acqua, troviamo specie che, con l’andar del tempo, si sono adattate ad un clima desertico e sono tipiche delle regioni del Gran Bacino e del deserto del Mojave.
Sono presenti numerose Cactacee come Opuntia phaeacantha e Opuntia macrorhiza che crescono tra cespugli di Artemisia tridentata e A. filifolia, Chrysothamnus nauseosus, Castilleja chromosa e Datura wrightii.
Nelle macchie di artemisia crescono varietà erbacee come Sphaeralcea grossulariifolia dai fiori gialli e Abronia fragrans dai fiori bianchi. Castilleja chromosa e Castilleja scabrida, che cresce nelle fessure delle rocce, hanno brattee di colore rosso che nascondono dei piccoli fiori verdi.
Anche la variabilità pedologica interferisce sulla diffusione floristica, infatti nei suoli sabbiosi ricchi di selenio sono presenti numerose specie del genere Astragalus, tra cui Astragalus zionis e Astragalus flavus dai fiori rosa, e altre varietà di piante erbacee perenni come Stanleya pinnata dai fiori gialli. Nelle parti interne dei canyon, dove il continuo scorrimento d’acqua lungo le pareti rocciose crea dei microhabitat umidi, la roccia è coperta da muschi e capelvenere e vi crescono Dodecatheon pulchellum dai fiori rosa, Aquilegia chrysantha e A. formosa con fiori gialli e l’orchidea Epipactis gigantea.
Salendo di quota, tra 1200 m e 1700 m, il clima diviene più fresco che consente lo sviluppo di rade foreste di Pinus edulis e ginepro con macchie di Quercus turbinella, ericacee come Arctostaphylos pungens dai fiori rosa, rosacee come il pero corvino e Purshia mexicana. Sono diffuse anche due specie di yucca, Yucca baccata e Y. angustissima.
Nelle zone riparie crescono boschi di pioppo nero di Fremont, acero americano, frassino e salice mentre oltre gli 1800 m crescono il pino giallo, la quercia di Gambel e il pioppo tremulo. Nell’altopiano di Kolob si trovano inoltre foreste di abete del Colorado e abete di Douglas.
Fauna –
Anche la fauna risente delle variegate componenti geologiche e climatiche.
Inoltre la maggior parte degli animali che popolano il fondo dei canyon ha abitudini notturne. In queste aree sono diffusi il coniglio del deserto, la lepre californiana e il ratto canguro di Merriam. Tra gli animali che svolgono invece una vita attiva diurna segnaliamo gli scoiattoli terricoli come Spermophilus variegatus, ghiandaie dei pini e lucertole del genere Cnemidophorus. Tra i predatori si segnalano il coyote, il bassarisco e la moffetta; inoltre spesso tra la vegetazione tipica di questo parco è possibile intravedere un uccello: il roadrunner (Geococcyx californianus).
Nel parco si contano inoltre 19 specie di pipistrelli, 9 specie di colibrì e 12 specie di serpenti, delle quali solo il serpente a sonagli è velenoso.
Nelle zone riparie sono diffusi il castoro e anfibi come il rospo maculato e la raganella dei canyon. Tra gli uccelli molto comune è il pigliamosche grigioazzurro e lo scricciolo dei canyon. I corsi d’acqua sono inoltre popolati da una specie endemica di pesce d’acqua dolce, il Lepidomeda mollispinis.
A quote più elevate del parco nazionale di Zion è presente il bighorn, che è stato reintrodotto di recente, e il puma, il più grande predatore del parco, che si sposta seguendo i branchi di cervi mulo.
Nel parco, all’interno delle foreste di conifere è diffuso il tacchino selvatico e si possono inoltre osservare numerose varietà di uccelli, tra cui la poiana della Giamaica, l’aquila reale, il rondone gola bianca, il falco pellegrino, il corvo imperiale e la cornacchia americana.
Infine da sottolineare come il condor della California, dopo essere stato reintrodotto nelle Vermillion Cliffs in Arizona, è stato nuovamente avvistato all’interno del parco dal 1999.
Guido Bissanti