Prays citri
Prays citri
La Tignola degli agrumi (Prays citri Millière, 1873) è un piccolo lepidottero appartenente alla famiglia dei Plutellidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Protostomia,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Panorpoidea,
Ordine Lepidoptera,
Sottordine Glossata,
Infraordine Heteroneura,
Divisione Ditrysia,
Superfamiglia Yponomeutoidea,
Famiglia Plutellidae,
Genere Prays
Specie P. citri.
È sinonimo il termine:
– Prays nephelomina Meyrick.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Tignola degli agrumi è un insetto diffuso soprattutto nell’Europa meridionale, diffuso nelle aree agrumicole e le cui larve si nutrono di specie Citrus come Citrus limon, un po’ meno di Citrus decumana, Citrus aurantium ed altre.
Morfologia –
Prays citri è una piccola farfalla in cui gli adulti hanno un’apertura alare di 10-12 mm.
Gli adulti sono di colore grigio, con antenne relativamente corte, ali fortemente frangiate soprattutto le posteriori e al margine le anteriori; le anteriori sono di colore grigio brunastre zigrinate; le ali posteriori sono molto strette, grigio bruno uniforme e grigio fumo verso l’estremità.
Le larve sono decolorate e molto piccole alla schiusura dell’uovo; misurano 6,5 mm di lunghezza e 1,8 di larghezza, alla fine della crescita. Queste hanno un corpo di colore chiaro, brunastro o biancastro con la testa e la placca toracica più scura.
La crisalide si trova in un bozzolo molto morbido, bianco e affilato.
Le uova sono di forma ovale convessa, di dimensioni da 0,15 a 0,2 mm, opalescenti con il corion finemente reticolato.
Attitudine e Ciclo biologico –
La Tignola degli agrumi sverna allo stadio di crisalide in bozzoli sericei, oppure come larva ed in fine come uovo o adulto in funzione dell’andamento climatico.
L’ovideposizione inizia nel periodo primaverile ed avviene sui boccioli fiorali; il tempo di sviluppo da uovo ad adulto è variabile; nel periodo estivo una generazione si completa circa in un mese.
Nel corso dell’anno si compiono più generazioni ed in alcuni casi si può arrivare fino a 10 – 11 generazioni.
L’evoluzione completa dell’insetto si compie in meno di 30 giorni durante i mesi estivi, e in 60 gg in inverno. Inoltre, a causa delle generazioni annuali, Prays citri si incontra a tutti gli stadi durante tutti i mesi dell’anno.
Gli adulti si nutrono di linfa e volano al crepuscolo e di giorno, riposando sulle nelle piante ospitanti.
L’accoppiamento ha luogo poco dopo l’uscita. Qualche ora più tardi, la femmina depone da 1 a 3 uova, su un bottone floreale per poi passare ad altri. La fecondità totale osservata è di 60 – 150 uova. Una volta schiuso l’uovo la giovane larva penetra all’interno del bottone floreale e divora gli organi floreali ripiegati. Poi, esce da un foro laterale circolare e guadagna un altro bottone floreale che incide nella stessa maniera. Tesse dei fili di seta che somigliano alle infiorescenze attaccate. In seguito si attacca al giovane frutto nel quale penetra lateralmente dal ricettacolo. A seconda della stagione si nutre ugualmente di germogli teneri e di giovani foglie che agglutina nella sua tela. Penetra anche nei frutti maturi forando una galleria dello spessore della cuticola.
In caso di elevate infestazioni si possono avere danni evidenti soprattutto a carico dei boccioli fiorali e dei fiori già aperti. Il meccanismo è quello di penetrazione delle larve nei fiori, riunendo con fili sericei, rodendo l’interno, fino all’ovario. Gli attacchi possono provocare la perdita dei boccioli fiorali che sono soggetti a colature. Le larve possono attaccare i germogli e i frutticini, sui quali compaiono erosioni, svuotandoli e determinandone la cascola.
Ruolo Ecologico –
In caso di elevata infestazioni di Prays citri si possono verificare danni economici alle colture agrarie, tra cui, in particolar modo, al Citrus limon. I danni sono prevalentemente a carico dei boccioli fiorali e dei fiori già aperti.Gli attacchi molto gravi possono provocare la perdita dei boccioli fiorali che sono soggetti a colatura.
Le larve possono attaccare, anche se più raramente, i germogli ed i frutticini, sui quali compiono erosioni, svuotandoli e determinandone la cascola; a volte possono essere attaccati i frutti maturi, anche se con minore gravità, compromettendo la loro conservazione.
La lotta contro il Prays citri un tempo era prevalentemente chimica; questi interventi risolvevano momentaneamente le elevate infestazioni ma arrecavano gravi danni alle biocenosi degli insetti utili e della fauna in generale (soprattutto uccelli e piccoli mammiferi).
Per questo motivo gli interventi devono essere di differente natura, quale quella degli inerbimenti degli agrumeti, della scelta di sesti meno fitti, di potature che permettano un minore ombreggiamento delle chiome, della presenza di aree di rifugio dei predatori e parassitoidi (come muretti a secco, ove possibile) e del divieto assoluto dell’uso di fertilizzanti nitrici.
Tra l’altro la specie, in natura è controllata, allo stadio di uovo o di larva, soprattutto da vari Imenotteri Calcidoidei; tra questi riveste una importanza particolare Ageniaspis fuscicollis, endo-parassitoide delle larve.
Si deve pertanto intervenire con insetticidi, se proprio necessario, di provenienza naturale come il piretro. L’intervento va fatto premunendosi contro i periodi più dannosi che sono in coincidenza della fioritura, nel periodo primaverile e successivamente a fine estate, tra agosto e settembre.
I periodi in cui possono essere effettuati dei trattamenti sono appunto questi indicati e si eseguono a fiori chiusi e solo in caso di massicce infestazioni.
La lotta chimica deve essere quindi guidata ed i monitoraggi delle popolazioni vengono effettuati con:
– trappole sessuali: queste forniscono indicazioni sulle curve di volo e consentono di stabilire il momento migliore per l’intervento. Tuttavia è bene precisare che non sempre un’alta % di catture è indizio di forte infestazione e di danno reale; infatti occorre tenere presente il momento fenologico delle piante. L’attacco ai germogli è generalmente tollerato dalle piante; mentre a volte in presenza di una abbondante fioritura anche un attacco di circa la metà dei fiori ancora non giustifica l’intervento. Le trappole sessuali possono, inoltre, essere utilizzate per una parziale cattura massiva tesa ad abbassare il potenziale di infestazione;
– campionamenti visivi: sono utili per stabilire il grado di presenza del fitofago; si interviene quando l’infestazione supera il 15% dei boccioli fiorali oppure il 2-3% dei frutticini.
Si ricorda, infine, che contro le larve è impiegabile, in determinate condizioni operative, il Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.