Drosera ramentacea
Drosera ramentacea
La Drosera ramentacea (Drosera ramentacea Burch. ex DC.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Droseraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Caryophyllales,
Famiglia Droseraceae,
Genere Drosera,
Specie D. ramentacea.
Sono sinonimi i termini:
– Drosera congolana Taton;
– Drosera madagascariensis DC.;
– Drosera ramentacea Burch.;
– Drosera ramentacea subsp. burchelliana Harvey & Sonder;
– Drosera ramentacea var. condensata Baron.
Etimologia –
Il termine Drosera proviene dal greco δροσερός droserós rugiadoso, che presenta delle goccioline.
L’epiteto specifico ramentacea è di origine incerta.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Drosera ramentacea, come altre piante dello stesso genere ha avuto origine in Africa, ed in particolar modo nel Madagascar, da dove si sono poi diffuse in altri continenti come in Australia, per speciazione, sino all’attuale areale.
Oggi viene coltivata in tutto il mondo.
Il suo habitat è quello dei luoghi umidi, paludosi e torbiere ma si adatta bene anche ad altre condizioni.
Descrizione –
La Drosera ramentacea è una piccola pianta erbacea perenne insettivora.
Le foglie sono alternate lungo un fusto, raggruppate ed erette verso l’apice, deflesse più in basso, spatulate, ricoperte da ghiandole appiccicose peduncolate per intrappolare insetti, scarsamente pelose inferiormente. Il picciolo è lungo 1-3 cm, peloso o glabro sopra, solitamente peloso sotto.
Il fusto è fiorito e sorge lateralmente, curvandosi per diventare eretto.
L’infiorescenza porta 2-14 fiori che sono di colore rosa o viola e spesso non si aprono.
La fioritura avviene nel periodo primaverile ed estivo e, generalmente, ha una durata di circa 3 giorni. In seguito i fiori si appassiranno, dando inizio alla fase di sviluppo dei semi.
Il frutto è una capsula.
Coltivazione –
La Drosera ramentacea è una specie abbastanza facile da coltivare anche se bisogna porre particolare attenzione in inverno nei luoghi con eccesso di umidità e scarsa luce. La pianta predilige, in genere, con giornate calde e luminose, notti fresche.
È notevole, inoltre, la sua longevità: infatti la pianta può raggiungere 50 anni d’età.
Usi e Tradizioni –
L’uso storico della drosera è simile al suo uso nella moderna erboristeria. Nel 1685, Johann Schroder scrisse nel suo libro The Apothecary or a Treasure Chest of Valuable Medicines, che la drosera era un’erba benefica che “cura i disturbi polmonari e la tosse”. Il tè alla drosera è stato specificamente raccomandato in Europa dagli erboristi per tosse secca, bronchite, pertosse, asma e “crampi bronchiali”.
Dalla Drosera ramentacea si può ricavare un estratto che viene utilizzato per favorire la fluidità delle secrezioni bronchiali. Ha un’azione emolliente e lenitiva sulla mucosa orofaringea e migliora il tono della voce.
In generale questa pianta svolge attività spasmolitica sulla mucosa liscia dei bronchi e antibatterica, indicata in caso di asma, asma allergica, bronchite, bronchite allergica, pertosse, tosse convulsa e stizzosa e nella tosse dei fumatori. La medicina popolare ne raccomanda l’uso contro le verruche.
I componenti contenuti sono: sostanze di tipo naftochinonico (plumbagina e droserone), flavonoidi, droseroside, vitamina C e sali minerali.
Questi principi attivi si rivelano estremamente efficaci nei trattamenti cosmetici anticellulite. I polisaccaridi adesivi (che la pianta utilizza normalmente come trappola per gli insetti) contrastano l’accumulo dei grassi e favoriscono lo scioglimento degli stessi, con un effetto snellente e rimodellante visibile dopo regolari applicazioni sulle parti interessate.
Modalità di Preparazione –
I preparati a base di erbe medicinali sono realizzati principalmente con radici, fiori e alle capsule.
Si utilizza sotto forma di tintura madre, di estratto fluido e sciroppo.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.