Amanita muscaria var. guessowii
Amanita muscaria var. guessowii
L’Amanita muscaria var. guessowii (Amanita muscaria var. guessowii Veselý) è un fungo basidiomicete appartenete alla famiglia delle Amanitaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Agaricales, Famiglia Amanitaceae e quindi al Genere Amanita, alla Specie A. muscaria ed alla Sottospecie A. m. guessowii.
È sinonimo il termine:
– Amanita chrysoblema GF Atk..
Etimologia –
Il termine Amanita proviene dal greco ἀμᾱνῖται amanítai, appellativo dato dagli antichi greci ai funghi provenienti dal monte Ἄμᾱνoς Ámanos della Turchia asiatica.
L’epiteto specifico muscaria è legato alla tradizione del Nord Europa dove si mettevano pezzi del fungo in acqua o latte per attirare le mosche che rimanevano stordite.
Il nome della sottospecie guessowii è stato dato in onore del Dottor Hans T. Güssow (1879-1961), Botanico del Dominio delle aziende agricole sperimentali del Canada per 33 anni.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Amanita muscaria var. guessowii è un fungo non molto comune ma presente in varie parti del mondo, come in Europa e in nord America.
Il suo habitat di crescita è nei boschi sia di latifoglie che di conifere nel periodo estate-autunno.
Riconoscimento –
L’Amanita muscaria var. guessowii è una varietà dell’Amanita muscaria caratterizzata dal cappello di colore giallo-aranciato che può essere più scuro al centro.
Il cappello assume forma da convesso a piano con cuticola da giallo dorato ad arancio, cosparsa di verruche bianco-ruggine.
Le lamelle sono molto fitte, bianche, libere e con lamellule.
Il gambo si presenta liscio sopra l’anello, fibroso sotto.
L’anello è di colore bianco, pendulo e liscio.
La volva è di colore bianco, dissociata in verruche, quasi completamente sotto il terreno.
La carne è di colore bianco, di consistenza compatta con odore e sapore rifiutabile.
Al microscopio si notano delle spore che misurano (7.0-) 8.7 – 12.2 (-14.8) × (5.9-) 6.5 – 8.2 (-9.5) µm e sono generalmente da ellissoidi a ellissoidi (raramente subglobose o allungate) e inamiloidi.
Coltivazione –
L’Amanita muscaria var. guessowii è un fungo che contiene le stesse tossine della specie nominale e non può quindi essere consumato ne, tanto meno avere interesse per la coltivazione.
Usi e Tradizioni –
L’Amanita muscaria var. guessowii è un fungo velenoso come la Amanita muscaria.
Dal punto di vista filogenetico bisogna precisare però che l’amanita muscaria, che è, una specie comune in gran parte del mondo, si presenta in una diversità di forme e colori. Molte di queste variazioni sono state descritte come varietà distinte e con un areale geografico più ristretto rispetto alla specie nel suo insieme.
Sebbene la varietà guessowii sia stata descritta nel 1933, non ha mai ottenuto molti riconoscimenti ed è stata considerata dai più un sinonimo successivo di A. muscaria var. formosa (Pers.) Bertill. Tuttavia il Dr. Rodham Tuloss ha sottolineato sul suo sito web che A. muscaria var. formosa è stata applicata in modo errato alle collezioni nordamericane e che queste dovrebbero essere chiamate A. muscaria var. guessowii.
Inoltre il recente lavoro molecolare di Tulloss e Geml non ha mostrato una differenza abbastanza grande nel DNA di A. chrysoblema (forma bianca orientale), A. muscaria subsp. flavivolvata (occidentale, forma rossa) e A. muscaria var. guessowii (orientale, forma giallo-arancio), per considerarli entità biologiche distinte a livello di specie. In altre parole, sarebbero tutti sinonimi; con A. chrysoblema che ha la precedenza perché è il primo nome valido delle tre “forme” a livello di specie che abbiamo a disposizione per l’uso. A. amerimuscaria Tulloss e A. muscaria var. alba Peck, sono anche sinonimi obsoleti.
Questa varietà, inoltre, apparentemente contiene le stesse tossine dell’Amanita muscaria dell’Europa, dell’Asia settentrionale e del Nord America nordoccidentale (Alaska occidentale).
Modalità di Preparazione –
L’Amanita muscaria var. guessowii, sia per la sua tossicità che per la sua rarità è un fungo che, comunque, non va mai raccolto.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.