Falco naumanni
Falco naumanni
Il grillaio (Falco naumanni J.G.Fleischer, 1818) è un uccello rapace appartenente alla famiglia dei Falconidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Falconiformes, Famiglia Falconidae, Sottofamiglia Falconinae e quindi al Genere Falco ed alla Specie F. naumanni.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Grillaio è un rapace presente in un territorio in un areale eurocentroasiatico-mediterraneo e presente anche in Italia, dove la popolazione più importante si trova in Puglia (Parco Nazionale dell’Alta Murgia) ed è un migratore regolare, nidificante esclusivamente in Basilicata, Puglia, Sicilia, Lampedusa, Sardegna, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria e parzialmente svernante.
Oltre che in Italia nidifica nei paesi del Mediterraneo e dell’Asia centrale.
Il suo habitat è vario ed è rappresentato da steppe, praterie e coltivazioni non intensive.
Descrizione –
Il Falco naumanni è il più piccolo rapace europeo con una lunghezza di 27-33 cm, un’apertura alare di circa 70 cm, per un peso che può oscillare tra i 90 ed i 200 gr.
Questo rapace, simile al gheppio, ma con una minore apertura alare e con il maschio adulto privo di macchie nere sulla schiena.
Le unghia sono giallastre e con il maschio con colori rosso mattone e grigio, un cappuccio grigio, la coda grigia dal bordo nero e le parti inferiori chiare; la femmina si presenta con colori rosso chiaro con striature e crema.
La femmina e i giovani sono, inoltre, estremamente simili al gheppio e l’unico carattere che permette di distinguere con certezza le specie ad un occhio non esperto è il colore delle unghie.
La voce è composta da krii striduli molto ravvicinati da sembrare quasi il rumore di un grillo.
Biologia –
Il grillaio è un rapace che vive in comunità che dopo il ritorno dai luoghi di svernamento, incomincia la sua attività riproduttiva, quasi sempre in colonie più o meno numerose e la prima nidificazione può verificarsi dopo il primo inverno.
La deposizione delle uova, in numero di 3- 5, inizia a fine aprile e queste vengono deposte, generalmente in anfratti e buchi di rocce, spesso nelle vicinanze di insediamenti umani.
Le uova si schiudono dopo una cova di circa 28 giorni, effettuata prevalentemente dalla femmina. Nei primi giorni dalla nascita, la femmina rimane con i piccoli e il maschio procura il cibo. Successivamente, anche la femmina gli verrà in aiuto.
I piccoli abbandonano il nido a circa 4 settimane dalla nascita (in Italia giugno-luglio). Già in agosto-settembre, giovani e adulti, in forma aggregata, intraprendono la migrazione autunnale.
Ruolo Ecologico –
Il Falco naumanni si nutre principalmente di invertebrati come cavallette, coleotteri, grilli-talpa, insetti vari, oltre a lucertole e piccoli uccelli terricoli; questo è dovuto anche alla scarsa potenza del becco e degli artigli.
Riesce comunque a predare con successo rettili come le lucertole e, occasionalmente, piccoli roditori terricoli. La cattura delle sue vittime avviene in prevalenza a terra, usando sia la tecnica di caccia all’agguato che il volo di perlustrazione.
Questo piccolo rapace è molto più confidente del gheppio, tanto da poterlo osservare con più facilità, nelle vicinanze, mentre si liscia le penne o spolpa una qualche preda su un palo, senza batter ciglio per la presenza umana.
Questo uccello è stato riconosciuto dall’Unione europea come “specie prioritaria ai fini di conservazione”, ai sensi della direttiva 79/409. Nella Lista rossa IUCN internazionale e italiana era in precedenza classificato come “vulnerabile”, ma a seguito di un aumento della sua popolazione globale è stato riclassificato come “a rischio minimo”.
Al momento è diffuso e abbondante su scala globale anche se va posta attenzione alla possibile distruzione dell’habitat; infatti sembra che l’uso indiscriminato di pesticidi abbia un forte effetto su questa specie a causa delle sue abitudini insettivore.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.