Orto Botanico di Palermo
Orto Botanico di Palermo
L’Orto Botanico dell’Università di Palermo è una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane. Un vero e proprio enorme museo all’aperto, con oltre duecento anni di attività che gli hanno consentito anche lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, di innumerevoli specie vegetali, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali.
Descrizione –
L’Orto botanico di Palermo è una istituzione museale e didattico-scientifica del Centro Servizi del Sistema Museale dell’Università di Palermo, che vi ha sede.
Questo orto botanico si sviluppa in un’area, adiacente alla Villa Giulia e vi si accede dalla via Lincoln, al confine del quartiere Kalsa di Palermo.
Il Giardino accoglie oltre 12.000 specie differenti di piante.
La peculiarità di questo Orto è rappresentata oggi dalla grande varietà di specie ospitate, che ne fanno un luogo ricchissimo di espressioni di flore diverse.
Storia –
L’orto botanico di Palermo inizia la sua storia nel 1779, anno in cui l’Accademia dei Regi Studi, istituì la cattedra di Botanica e Materia medica, ed assegnò un modesto appezzamento di terreno per insediarvi un piccolo Orto botanico da adibire alla coltivazione delle piante medicinali utili alla didattica e alla salute pubblica.
Già nei primi anni lo spazio a disposizione di questo Orto risulto insufficiente alle necessità e così, nel 1786, fu trasferito in quella che è la sede attuale, presso il Piano di Sant’Erasmo, all’epoca tristemente famoso in quanto sede dei roghi della Santa Inquisizione.
Fu Johann Wolfgang von Goethe (Francoforte sul Meno, 28 agosto 1749 – Weimar, 22 marzo 1832), scrittore, poeta e drammaturgo tedesco che nel 1787, in viaggio a Palermo visita l’orto botanico e ne fa una descrizione incantata, visti i suoi interessi naturalistici.
Goethe lo descrive così: «Nel giardino pubblico vicino alla marina ho passato ore di quiete soavissima. È il luogo più stupendo del mondo. Nonostante la regolarità del suo disegno, ha un che di fatato; risale a pochi anni or sono, ma ci trasporta in tempi remoti.»
Si arriva così al 1789 quando si inizia la costruzione del corpo principale degli edifici dell’Orto, costituiti da un edificio centrale, il Gymnasium, e da due corpi laterali, il Tepidarium e il Calidarium, progettati in stile neoclassico dall’architetto francese Léon Dufourny.
Vicino al Gymnasium si trova la porzione più antica dell’Orto, detta Sistema linneo, anch’essa progettata dall’architetto Léon Dufourny con uno schema rettangolare suddiviso in quattro parallelogrammi. Su indicazione del padre francescano Bernardino da Ucria, insigne botanico, in questa porzione del giardino le specie furono disposte secondo la tassonomia linneana, sistema di classificazione sviluppato da Carl von Linné ed esposto negli aspetti riguardanti la botanica nel 1753 in Species Plantarum.
Ad ultimazione di questa ristrutturazione si dette seguito così all’inaugurazione del nuovo Orto, nel 1795. successivamente nel 1798 si arricchì dell’Acquarium, una grande vasca in cui prosperano numerose specie di piante acquatiche.
Nel 1823 fu completata la Serra Maria Carolina. Il grande Ficus magnolioide, che costituisce il simbolo del moderno Orto, fu importato nel 1845 dalle Isole Norfolk (Australia). In seguito a successivi ampliamenti, nel 1892 fu raggiunta l’attuale estensione di 10 ettari circa.
Nel 1913 gli fu affiancato un Giardino coloniale poi soppresso. Dal 1985 l’Orto è in affidamento al Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Palermo.
Nel 1993, nel contesto di un progetto per la salvaguardia del patrimonio genetico della flora dell’area mediterranea è stata istituita la banca del germoplasma.
Strutture e Collezioni –
L’Orto Botanico di Palermo è costituito da alcune strutture, all’interno delle quali si trovano poi alcune collezioni. Ricordiamo: il Sistema linneano, Gymnasium, Calidarium e Tepidarium, Aquarium e altre vasche, Serre, Ordinamenti bioecologici e geografici, Settore sperimentale e delle piante utili, Settore di Engler, Herbarium e la Banca del germoplasma:
– Sistema linneano; è il settore più antico dell’Orto, in cui le piante erano originariamente disposte seguendo il sistema di classificazione esposta da Carl von Linné nel 1753 in Species Plantarum. Quest’area, realizzata nel 1789, ha uno schema rettangolare ed è suddivisa in quattro zone a parallelogramma, dette i Quartini (4 sulla mappa), a loro volta suddivisi in aiuole. L’impianto originario dell’area si è modificato nel tempo per lo sviluppo assunto da alcuni grandi esemplari a danno di altre piante che, sopraffatte, sono gradualmente scomparse. Al centro del Sistema di Linneo si trova la Crociera, il piccolo e suggestivo piazzale formato dall’incrocio del Viale centrale con il Viale delle palme.
– Gymnasium, Calidarium e Tepidarium; di fronte al cancello di ingresso con un edificio centrale in stile neoclassico troviamo il Gymnasium, che in origine era la sede della Schola Regia Botanice, dell’Herbarium, della Biblioteca e della dimora del direttore. A questo troviamo affiancate due strutture con due edifici minori disposti simmetricamente. Essi sono ancora chiamati Calidarium e Tepidarium, in quanto in origine ospitavano piante dei climi caldi e temperati rispettivamente. Infine, in fondo al viale centrale, si trova l’Aquarium, una grande vasca circolare suddivisa in 24 comparti, ottenuti ripartendo radialmente tre settori concentrici in 8 parti, che ospita numerose specie acquatiche. A pochi metri dall’Aquarium si trova il laghetto, un’altra ampia vasca in cui le piante sono disposte in modo informale. Altre vasche minori si trovano nei quartini del sistema linneiano.
– Serre; negli anni l’Orto botanico si è arricchito di un complesso di serre che attualmente ricoprono circa 1300 m2. Di queste la più antica è la Serra Maria Carolina, dono della regina Maria Carolina d’Austria, nota anche come Giardino d’Inverno. In origine essa era in legno e riscaldata da stufe; successivamente, nella seconda metà dell’Ottocento, fu ricostruita in ghisa dall’architetto Carlo Giachery. Completano il settore delle serre, la Serra delle succulente, la Serra sperimentale, la Serra della Regione, la Serra per il salvataggio delle succulente, annessa al Dipartimento di Scienze Botaniche e la Serra delle felci.
– Ordinamenti bioecologici e geografici; in questa zona le specie botaniche sono ordinate secondo criteri bioecologici e geografici.
– Settore sperimentale e delle piante utili; in questo settore che è alle spalle del Giardino d’Inverno, si coltivano piante tropicali e subtropicali sottoposte a studi, conclusi o in corso, quali quelli del cotone, degli agrumi, della canna da zucchero, del sorgo.
– Settore di Engler; conosciuto anche come nuovo settore, comprende la parte meridionale dell’Orto, nel quale le piante sono disposte secondo la classificazione di Engler. Le specie sono ripartite in tre settori, rispettivamente dedicati alle gimnosperme, alle angiosperme dicotiledoni e alle angiosperme monocotiledoni.
– Herbarium; il moderno Herbarium mediterraneum, ospitato in alcuni edifici adiacenti all’Orto (19 sulla mappa), si estende su una superficie di circa 6000 m2. Il corpo principale delle collezioni è costituito dall’Erbario Siculo e e dall’Erbario Generale del Dipartimento di Scienze Botaniche, stimate rispettivamente intorno a 50.000 e 200.000 specimina; di queste ultime circa un quarto è di provenienza mediterranea. Il materiale proveniente fuori dalla Sicilia è costituito da collezioni provenienti da Portogallo, Spagna, Francia, Corsica, Sardegna, Grecia, Creta, Cipro, Algeria e Egitto. Comprende anche circa 2000 alghe, 1600 licheni, 4700 briofite e un migliaio di miceti.
– Banca del germoplasma; quest’ultimo settore è uno dei più recenti, in quanto è stato creato nel 1993, al tempo della Direzione del Prof. Francesco Maria Raimondo. Si inserisce nel contesto di un progetto per la salvaguardia del patrimonio genetico della flora dell’area mediterranea. Le funzioni specifiche della banca sono la conservazione ex situ a lungo e a breve termine dei semi delle specie endemiche, rare o minacciate. I semi delle piante, una volta raccolti e catalogati, sono opportunamente trattati e conservati in ampolle vitree, a disposizione delle istituzioni per scambi. I semi così conservati sono sottoposti a prove di germinazione e di vitalità periodiche.
In definitiva L’Orto botanico di Palermo ospita oltre 12.000 specie differenti. Questo Orto si sviluppo proprio nell’ epoca di grandi esplorazioni, cosa che lo porto, tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, ad essere punto di riferimento dei grandi orti botanici del Nord Europa che, a causa del clima favorevole, trasferirono qui molte specie ancora sconosciute o non ben classificate della flora esotica tropicale. Estremamente importante fu sotto questo profilo il collegamento con l’Orto botanico di Berlino, sotto la direzione di Adolf Engler, e quello con le regioni d’origine di molte specie esotiche asiatiche, africane, australiane e sudamericane.
All’Orto botanico di Palermo si deve, per fare alcuni esempi, l’introduzione nell’area mediterranea del mandarino (Citrus deliciosa) e del nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica).
Il primitivo impianto linneiano comprendeva 1580 specie differenti, 658 delle quali tuttora esistenti.
Guido Bissanti