Canarium acutifolium
Canarium acutifolium
Il Canarium acutifolium (Canarium acutifolium (DC.) Merr.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Burseraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Sapindales, Famiglia Burseraceae e quindi al genere Canarium ed alla Specie. Acutifolium.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Canarium lineistipula (Schumann & Lauterb.) HJLam;
– Canarium longiflorum Zipp. ex Miq.;
– Canarium nigrum Roxb.;
– Canarium rostratum Zipp. ex Blume;
– Dammara nigra Rumph.;
– Marignia acutifolia DC..
La specie ha inoltre quattro sottospecie che sono:
– C. acutifolium (DC.) Merr. var. acutifolium – presente in Nuova Guinea, Molucche, nuova Bretagna, Nuova Irlanda, Bougainville, Zone tropicali umide e Queensland (Australia); questa differisce dalle altre tre varietà in quanto i fiori sono con 3 stami anziché 6;
– C. acutifolium var. aemulans Hewson – Nuova Bretagna e Nuova Guinea;
– C. acutifolium var. celebicum Leenh. – Zona centrale dell’isola di Sulawesi;
– C. acutifolium var. pioriverensis Takeuchi – presente solo nella foresta della pianura intorno al cratere del Monte Hagen in Nuova Guinea.
Etimologia –
Il termine Canarium proviene da kanari o kenari, suo nome vernacolare malese.
L’epiteto specifico acutifolium viene da acutus acuto, aguzzo e da folium foglia: con foglie acute, appuntite.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Canarium acutifolium è una pianta che cresce di albero forestale che cresce naturalmente in Nuova Guinea, Molucche, Sulawesi, Nuova Gran Bretagna, Nuova Irlanda, Bougainville e nella pianura nord-orientale del Queensland, in Australia.
In Australia, questa specie, cresce naturalmente al di sotto di ca. 100 m di altitudine nelle rade foreste pluviali di pianura rimaste nella regione dei Tropici umidi del Queensland nord-orientale. Queste sole popolazioni naturali che in Australia hanno ottenuto lo status di “conservazione” in quanto specie vulnerabile.
Il suo habitat è rappresentato dalla foresta densa, primaria, anche nelle formazioni secondarie più aperte; specialmente lungo i bordi della foresta, le sponde dei fiumi e nelle radure; si trova principalmente su terreno argilloso bagnato (a volte temporaneamente inondato); ad altitudini fino a 200 metri, occasionalmente fino a 700 metri.
Descrizione –
Il Canarium acutifolium è un albero che di solito cresce fino a 20 metri di altezza, sebbene siano stati registrati esemplari di 40 metri.
Il tronco si presenta cilindrico, diritto, può essere non ramificato per più della metà della sua altezza ed ha un diametro di 20 – 90 cm, a volte con contrafforti alti fino a 3 metri.
La corteccia è di colore grigio o marrone, leggermente ruvida o liscio, pustolosa, con lenticelle allungate verticalmente.
Le foglie sono distanziate lungo i rami, a spirale (foglie che si presentano singolarmente in corrispondenza di un nodo e disposte a spirale lungo il rametto), composte da due o più volantini; picciolo presente, non alato, attaccato alla base della lamina fogliare e gonfio alla base.
I fiori si presentano in infiorescenze ascellari, su assi ramificati; i fiori sono unisessuali, con fiori maschili e femminili su piante diverse; i fiori sono costituiti da molti piani di simmetria, fino a 10 mm di diametro con perianzio presente, sepali e petali distinti; il perianzio interno è di colore giallo pallido; stami da 3 a 6, presenti, liberi l’uno dall’altro e liberi dal perianzio; ovaio superiore, carpelli uniti (quando sono presenti più di uno), loculi 3; stili solitari, 1.
I frutti sono delle drupe aggruppate in infruttescenze su asse ramificati; ogni frutto è lungo 15 – 25 mm e con diametro di 12 mm. Sono di colore verde argenteo, indeiscenti, con un seme.
Coltivazione –
Il Canarium acutifolium è una pianta che cresce allo stato spontaneo nei suoi habitat e di cui si utilizza la resina ed il legno per vari scopi.
Nel caso di coltivazione si ricorda che, essendo una specie dioica, sia le piantemaschili che quelle femminili devono essere coltivate se si devono ricavare frutti e semi.
Usi e Tradizioni –
Nel 1917 il botanico Elmer D. Merrill fu il primo a descrivere formalmente questa specie, basandosi sul nome di Marignia acutifolia del 1825 di de Candolle che a sua volta si era basato sulla precedente descrizione di Rumphius del 1600 da “Amboina”, Ambon Island, nelle Isole Molucche.
Inoltre, Merrill basò la sua descrizione su una raccolta di esemplari del 1913 effettuata da altri autori.
Di questa pianta si utilizza la resina, che sebbene abbondante, sembra avere poca importanza; in ogni caso trova alcuni impieghi a scopo di illuminazione e per calafataggio.
Il legno è adatto per l’uso in costruzioni leggere.
Modalità di Preparazione –
Di questa pianta non siconoscono particolari usi ne commestibili ne medicinali.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.