Artemisia maritima
Artemisia maritima
L’Assenzio marittimo (Artemisia maritima L.) è una piccola specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Asteroideae, Tribù Anthemideae, Sottotribù Artemisiinae e quindi al Genere Artemisia ed alla Specie A. maritima.
Sono sinonimi i termini:
– Artemisia pseudogallica (Rouy) A. W. Hill.;
– Artemisia salina Willd.
Etimologia –
Il termine Artemisia priviene da Ἄρτεμις Artemis Artemide, nome greco della dea Diana, genere già citato in Plinio; secondo alcuni autori, Artemisia II di Caria (Αρτεμισία Artemisía ?-350 a.C.), sorella e moglie di Mausolo, avrebbe dato il suo nome a questa pianta.
L’epiteto specifico maritima viene da mare, mare: marittimo, marino, che cresce vicino al mare.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Artemisia maritima è una specie che cresce spontanea nell’area dell’India nord-occidentale e nell’Himalaya occidentale tra i 2500-3000 m, nelle regioni del Untranchal, Utter Pradesh, Jammu e Kashmir, in Jammu e Kashmir è distribuito a Zizi La, Zanskar, Drass, Kishenganga valley, Sonamarg, Guraz. Si trova anche in Pakistan.
La sua distribuzione è comunque più ampia e comprende un vasto areale dell’emisfero settentrionale, comprendendo le Isole britanniche, sulle coste del Baltico, della Francia e del Mediterraneo, e su terreni salini in Ungheria; quindi si estende verso est, coprendo immensi tratti nella Russia meridionale, nella regione del Mar Caspio e nella Siberia centrale, fino alla Mongolia cinese.
Il suo habitat è quello dei terreni salati ed in Italia la si riscontra sulla costa adriatica settentrionale.
Descrizione –
L’Artemisia maritima è un arbusto robusto e ramificato con steli che crescono fino a circa 1 m; questi sono sottili, molto ramificati dalla base e striati.
Presenta un rizoma orizzontale da cui si dipartono gli steli principali.
Le foglie misurano 2,5-4 cm, con colorazione tendente al biancastro per via di uno strato di fibre sottili cotonose, 2 pennatosette, con numerosi segmenti; le foglie superiori sono semplici e lineari.
I fiori sono riuniti in capolini che sono omogenei, numerosi, di forma ellissoide, oblunghi, contenenti ciascuno da tre a sei ornamenti tubolari, hanno una tinta giallastra o brunastra, lunghi circa 2,5 mm con 3-10 fiori a grappoli a forma di punta.
L’antesi è tra agosto e settembre.
I frutti sono dei piccoli acheni.
Coltivazione –
L’Assenzio marittimo è una pianta che cresce allo stato spontaneo sviluppandosi dal rizoma orizzontale che germoglia nel mese di marzo.
Questa pianta rimane nello stato vegetativo per 5-7 mesi e successivamente fiorisce tra agosto e settembre, quando la temperatura del giorno oscilla tra 25 °C e 30 °C.
La fecondazione avviene fondamentalmente tramite l’impollinazione dei fiori e la dispersione dei semi avviene per gravità.
Questa pianta abbonda sui terreni salmastri dove è stato osservato che i bovini ingrassano rapidamente, e quindi l’erba ha acquisito la reputazione di essere benefica per loro; di fatto si tratta invece dell’effetto dovuto alla ricchezza del pascolo marittimo che conferisce qualità migliori per l’accrescimento dei bovini.
Usi e Tradizioni –
L’Assenzio marittimo somiglia un po’ all’Artemisia absinthium ma è più piccola.
A questa pianta sono riconosciute alcune proprietà medicinali come quella di stimolare l’appetito è di aiutare la digestione. Si può preparare infatti un tonico amaro e aromatico.
Le foglie sono alquanto amare, tant’è che nella preparazione di alcuni estratti viene aggiunto zucchero per poterli utilizzare.
Le cime fiorite e i giovani germogli vengono utilizzati, raccolti ed essiccati allo stesso modo di altre Artemisie anche se ha proprietà meno accentuate di altre.
Sebbene questa pianta non trovi impiego diffuso nella normale pratica medica, viene comunque utilizzata dalla gente di campagna per la febbre intermittente e per vari altri scopi medicinali al posto del vero assenzio.
Un altro utilizzo popolare del tonico amaro estratto è quello nel caso di vermi intestinali, tanto che il botanico del diciassettesimo secolo Nicholas Culpeper ne faceva i seguenti usi: “L’acqua bollente versata su di esso produce un’eccellente infusione gastrica, ma il modo migliore è prenderlo in una tintura fatta con brandy. Le lamentele isteriche sono state completamente curate dall’uso costante di questa tintura. Nello scorbuto e nei disturbi ipercondriaici di uomini studiosi e sedentari, poche cose hanno un effetto maggiore: per questi è meglio in infusione forte. il sangue e tutti i succhi del corpo sono colpiti dall’assunzione di questa erba. Viene spesso usata in medicina al posto dell’Assenzio romano ….”
Anche i semi sono amari, con un sapore acuto e vengono utilizzati nei casi di: mal di stomaco, come antipasto, afrodisiaco, antielmintico, dolore addominale, diarrea.
Un’infusione (e decotto) della pianta fresca è stata utilizzata con successo in caso di febbre acuta, intermittente.
Sempre nella medicina popolare gli estratti della pianta vengono date ai bambini per il mal di stomaco. La polvere ottenuta dai capolini con una miscela di piccoli gambi e foglie di L’Artemisia maritima è risultata efficace nell’espellere i vermi, unitamente all’aggiunta di olio di ricino.
L’estratto dei capolini viene applicato alla parte interessata da morsi di serpente e da punture di scorpioni.
La pianta presenta buoni quantitativi del sesquiterpene santonina, che conferisce molte delle proprietà e caratteristiche sopra descritte.
Modalità di Preparazione –
L’Assenzio marittimo può essere preparato allo stesso modo di altre piante di assenzio.
Tuttavia, si ricorda che, anche se di origine naturale, simili preparati sono potenzialmente in grado di causare effetti indesiderati e presentare controindicazioni; pertanto, il consiglio del medico è sempre opportuno.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.