Acido cianurico
Acido cianurico
L’ acido cianurico, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: 1,3,5-triazin-2,4,6-triolo è un acido organico con formula bruta o molecolare: C3H3N3O3.
Si presenta come un solido bianco inodore, usato come precursore o componente di sbiancanti, disinfettanti ed erbicidi.
Chimicamente l’acido cianurico è il trimero ciclico della specie elusiva acido cianico, HOCN. Le due strutture si interconvertono facilmente in quanto sono dei tautomeri. Il tautomero triolo, che può avere carattere aromatico, predomina in soluzione. I gruppi ossidrile assumono carattere fenolico. La deprotonazione con sostanze basiche dà origine ad una serie di sali cianurati.
Storicamente l’acido cianurico fu sintetizzato per la prima volta da Wöhler nel 1829, mediante decomposizione chimica dell’urea e dell’acido urico.
Oggi l’acido cianurico viene sintetizzato su scala industriale tramite la decomposizione termica dell’urea, con rilascio di ammoniaca. La conversione inizia a circa 175 °C e procede secondo la seguente reazione:
3 H2N-CO-NH2 → [C(O)NH]3 + 3 NH3
Un’altra via per produrre l’acido cianurico è quella per idrolisi della melamina grezza o di scarto, seguita da cristallizzazione. I rifiuti acidi provenienti da impianti che producono questi materiali contengono acido cianurico e, occasionalmente, triazine amino-sostituite disciolte (vale a dire ammelina, ammelide, e melamina). Uno dei metodi prevede che una soluzione di solfato di ammonio venga scaldata all’ebollizione e trattata con un equivalente stechiometrico di melamina, per mezzo della quale l’acido cianurico presente precipita come complesso melamina-acido cianurico. Acido cianurico indisciolto può essere presente negli scarti industriali che risultino dall’accidentale combinazione di rifiuti contenenti acido cianurico con quelli contenenti triazine amino-sostituite.
L’acido cianurico, oltre che come precursore o componente di disinfettanti, erbicidi e sbiancanti è ampiamente applicato nei processi di trattamento di piscine e Spa per rallentare la decomposizione dell’acido ipocloroso a causa dei raggi ultravioletti. Se applicato nelle giuste dosi, permette di risparmiare fino all’80% del normale consumo di cloro nelle piscine durante i mesi di maggiore affluenza. Oltre a ciò risulta necessario monitorare la sua concentrazione perché se presente in dosi troppo elevate compromette la qualità delle acque delle piscine con il conseguente sviluppo di alghe.
Secondo l’accordo Stato-Regioni del 16/01/2003 il limite massimo ammissibile di acido cianurico (sotto forma di acido isocianurico) nelle acque di immissione in vasca e nelle acque di vasca è 75 mg/L.
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