Vanga
Vanga
Il termine vanga è un termine proveniente dal tardo latino, vanga, molto probabilmente di origine germanica.
La vanga è un attrezzo agricolo che serve a preparare il terreno per le colture, rivoltandolo e sminuzzandolo per una profondità di 15-20 cm.
La vanga si compone di una lama piatta, di forma per lo più triangolare, munita di un robusto manico, spesso con impugnatura, nel quale è innestata una breve asta metallica trasversale (staffa o staffale o vangile), sulla quale si fa pressione col piede per fare penetrare la vanga nel terreno e staccare una zolla.
La vanga somiglia lontanamente ad una pala ma, a differenza di questa, la sua pressione nel terreno avviene per mezzo del piede e non a forza di braccia.
Infatti, nel suo uso, la vanga si usa come leva di 1º genere, e quindi si sottintende che possieda anche un fulcro di appoggio. Nella vanga tradizionale il fulcro di appoggio consiste nella zona in cui il manico si collega alla lama: al termine dell’infissione di quest’ultima nel terreno, questa zona di fulcro si viene a trovare a livello del suolo costituendo un naturale punto di appoggio durante il movimento rotativo che consente l’estrazione della zolla dal suolo, movimento imposto con una mano che solitamente spinge con forza verso il basso l’estremità del manico. La resistenza è rappresentata dalla zolla staccata appoggiata sulla parte medio-bassa della lama.
Una volta separata la zolla e sollevata, la seconda mano afferra il manico il più possibile verso la lama, al fine di completare il sollevamento della stessa sopra il livello del suolo senza più l’appoggio di quest’ultimo. Una volta sollevata la zolla questa viene portata leggermente in avanti (sopra la cavità provocata dalla precedente vangata) ed un rapido movimento prevalentemente rotatorio lungo l’asse del manico consente la caduta della zolla che cadendo sul fronte di terreno già lavorato completa spontaneamente il suo rovesciamento, spesso frammentandosi ulteriormente.
Quando si tratta di dissodare terreni particolarmente duri o argillosi, vi sono modelli di vanghe con la lama piccola di forma trapezoidale.
Il manico è diritto, robusto, di sezione circolare; quelli attualmente in commercio sono in faggio, frassino e in casi rari tasso. Esiste anche il manico in ferro, in questo caso la vanga è interamente metallica, e quindi diventa più robusta, ma anche più pesante. Con i terreni particolarmente duri il manico in ferro resiste meglio alla rottura.
Nella vanga tradizionale non era presente il fulcro, che fu inserito successivamente, intorno agli anni cinquanta del secolo scorso, allo scopo di rendere il lavoro molto più agevole, con un risparmio considerevole di sforzo e di fatica. Il fulcro è stato inventato anche come accessorio da applicare alla vanga, ad una altezza di 30 cm circa dal bordo superiore della lama.