Acido Gambogico
Acido Gambogico
L’acido Gambogico, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: (Z) -4 – ((1S, 3AR, 5S, 11R, 14aS) -8-idrossi-2,2,11-trimetil-13- (3-metilbut-2-en-1-il) -11- ( 4-metilpent-3-en-1-il) -4,7-diosso-2,3a, 4,5,7,11-esaidro-1H-1,5-methanofuro [3,2-g] pirano [3 , Acido 2-b] xanten-3a-il) -2-metilbut-2-enoico, ed ha una formula bruta o molecolare: C38H44O8.
L’acido Gambogico è uno xantonoide di origine naturale, alquanto abbondante nei tessuti delle piante del genere Garcinia, in particolare presente nella Garcinia Hamburyi.
L’acido Gambogico è presente in particolare nella gommagutta, una gommoresina che contiene il 60 -80% di resina ed il 15-25% di gomma estratta appunto da piante del genere Garcinia.
Secondo alcuni studi alcuni ricercatori del Dipartimento di Ematologia della Huazhong University of Science and Tecnology di Wuhan hanno evidenziato dei meccanismi d’azione dell’acido gambogico sulla proliferazione e l’induzione di apoptosi nelle cellule maligne ematologiche.
Gli studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che l’acido gambogico, esercita effetti antitumorali potenti contro i tumori solidi di varie derivazioni e i suoi meccanismi antitumorali sono stati ampiamente investigati. Le cellule sane rimangono infatti relativamente resistenti all’azione dell’acido, prospettando una finestra terapeutica.
L’acido Gambogico è quindi, se verranno confermate le ricerche in atto, un promettente agente antitumorale che agisce attraverso vari meccanismi nei tumori solidi e nelle neoplasie ematologiche. Può essere sfruttato in diverse neoplasie che sono refrattarie alla terapia standard in quanto agisce attraverso numerosi meccanismi antitumorali.
L’acido Gambogico dimostra di distruggere selettivamente le cellule neoplastiche, ma risparmia le cellule sane.
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