Parietaria officinalis
Parietaria officinalis
L’erba vetriola (Parietaria officinalis L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Urticaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Urticales, Famiglia Urticaceae e quindi al Genere Parietaria ed alla Specie P. officinalis.
Etimologia –
Il termine Parietaria viene da páries, paríetis parete: per l’ambiente di crescita vicino o su muri e pareti.
L’epiteto specifico officinalis in quanto pianta, secondo la terminologia medioevale, da offícina laboratorio: piante usabili in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria e simili.
Il termine comune erba vetriola è dovuto perche fino a pochi anni fa, questa pianta veniva comunemente usata per pulire l’interno delle bottiglie e dei fiaschi grazie ai microscopici peli delle sue foglie.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’erba vetriola è una pianta, originaria dell’Europa, con areale di diffusione che giunge fino alle zone subtropicali dell’emisfero boreale.
In Italia la si può trovare fino a 700 m. sl.lm..
Il suo habitat è quello delle aree ai bordi delle strade lungo i muretti a secco, ma anche lungo le siepi e nei boschi.
Descrizione –
La Parietaria officinalis è una pianta erbacea perenne che può arrivare a 70 cm di altezza.
Si presenta con fusto eretto, di colore rosso-bruno, cilindrico, peloso.
Ha foglie ovali, lanceolate con margine intero, alterne, picciolate, e munite nella pagina inferiore di microscopici peli uncinati.
I fiori sono piccolissimi, di colore verde e raggruppati in glomeruli all’ascella delle foglie. Presentano un involucro diviso in quattro parti ovali. Nell’infiorescenza sono presenti tre tipi di fiori: quelli maschili, quelli femminili e quelli ermafroditi ed. I fiori sono inodori.
L’antesi è tra maggio ed ottobre e l’impollinazione è anemofila.
Il frutto è un diclesio costituito da un achenio ovoide di ca 1,2-1,8 mm, di colore nero brillante, racchiuso nel perianzio persistente.
Coltivazione –
Questa pianta oggi è pressoché diffusa ovunque, andando a colonizzare anche le macerie derivanti da muri in rovina, pareti di castelli, ma anche terreni pietrosi e margini delle strade.
Nonostante sia una pianta che cresce con facilità tra i muri, dando adito alla sua noncuranza per il terreno in cui si depositano i semi, la parietaria è comunque una pianta con le sue esigenze. La caratteristica per cui tutti la conoscono indica solamente una sua adattabilità non comune, non certo disinteresse per terreni calcarei, ricchi di azoto e soprattutto ombreggiati.
Bisogna però che non abbia altre piante a contendergli lo spazio vitale, altrimenti soccombe con una certa facilità (ed ecco perché la ritroviamo in posti spartani come tra i muri e macerie).
La propagazione per seme ha una facilità di riuscita molto alta se effettuata in semenzaio dove si può controllare la sua crescita. In campo, bisogna prestare particolare cura all’eliminazione delle malerbe che le portano via spazio.
Può essere coltivata anche per scopi industriali ed in questo caso è più indicato prelevare delle tale dalle piante madri migliori, in modo da avere poi un prodotto sicuro, omogeneo e certo nella sua composizione.
In ogni caso, bisogna innaffiare le piante per poter consentire una rapida vegetazione, che a volte permette anche un secondo taglio.
La raccolta in campo può avvenire tranquillamente con i macchinari come le falciatrici automatizzate, dato che non bisogna selezionare la parte da prelevare, se si esclude la radice, che comunque rimane interrata.
Usi e Tradizioni –
L’erba vetriola è una parente stretta dell’ortica e viene chiamata anche con i nomi di erba vento, gamba rossa o muraiola.
Il polline di Parietaria officinalis e dei congeneri è la causa di una delle più comuni forme di allergia primaverile.
Oltre all’antico utilizzo di questa pianta per pulire l’interno di bottiglie e fiaschi, un altro utilizzo comune di questa pianta è quello di lenire il prurito dovuto al contatto con la sostanza urticante dell’ortica, strofinandola senza troppo vigore sulla parte lesa.
Nell’uso popolare e alimurgia, le giovani foglie primaverili private del gambo e dei fiori ascellari e lessate (10 minuti) vengono impiegate come gli spinaci. Sono altresì ottime per ripieni, frittate, minestre o come contorno insieme ad altre erbe di campo.
Questa pianta vanta numerose proprietà benefiche per il nostro organismo, ma è anche nota per le reazioni allergiche che è in grado di provocare.
Le proprietà della parietaria sono legate alla presenza di varie sostanze concentrate soprattutto nella parte aerea della pianta. Viene così impiegata nel trattamento e la cura di varie patologie e disturbi.
Modalità di Preparazione –
Per usi alimentari viene utilizzata tutta la pianta, con l’unica esclusione della radice.
La Parietaria officinalis, essendo una piana commestibile vanta una lunga tradizione di utilizzi in cucina. Vista la sua grande diffusione, non ci sono problemi di approvvigionamento. Bisogna comunque stare attenti quando la si coglie, evitando la raccolta a bordo strada o in zone contaminate da pesticidi. Questa è comunque una regola che vale in generale per ogni erba spontanea commestibile: portulaca, tarassaco, borragine, piantaggine, iperico, amaranto.
La parietaria ha un sapore amarognolo, la parte più pregiata è rappresentata dai giovani apici e dalle foglioline più tenere. Prima della fioritura è possibile usare la piantina intera.
Per mangiarla deve essere cotta, un po’ come avviene con l’ortica. La cottura non diminuisce il suo sapore, né l’apporto di elementi nutritivi. La sua ricchezza di nitrato di potassio rende i piatti in cui viene impiegata diuretici, allo stesso livello di un pianto di asparagi selvatici.
Il suo impiego più diffuso è per preparare gustosi minestroni, ai quali regala un colore verde intenso. Si può usare altresì in frittate, zuppe, insalate, come ripieno o come contorno, assieme ad altre erbe di campo.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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