Diplotaxis tenuifolia
Diplotaxis tenuifolia
La ruchetta selvatica (Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.) è una specie erbacea perenne della famiglia delle Brassicaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Capparales, Famiglia Brassicaceae e quindi al Genere Diplotaxis ed alla Specie D. tenuifolia.
Sono sinonimi i termini: Sisymbrium tenuifolium L. e Eruca tenuifolia (L.) Moench.
Etimologia –
Il termine Diplotaxis proviene dal greco diplòos doppio e τάξις tàxis ordinamento, disposizione: per la disposizione dei semi in doppia serie nella siliqua.
L’epiteto specifico tenuifolia viene da tenuis esile, sottile e da folium lamina, foglia, lamella: con foglie sottili (in confronto ad altre specie congeneri).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La ruchetta selvatica è una specie a distribuzione mediterraneo-sudeuropea presente in tutte le regioni d’Italia. Il suo habitat è rappresentato dalle vegetazioni ruderali, lungo le strade, nelle discariche, su scarpate e muri, in campi abbandonati, più raramente nei coltivi, su suoli primitivi aridi d’estate e predilige i terreni calcarei; è presente dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Descrizione –
La Diplotaxis tenuifolia è una specie erbacea perenne che presenta foglie pennate, carnose, più o meno profondamente inciso-dentate, di sapore piccante; i fiori sono di colore giallo vivo, con 4 petali, 4 sepali e sei stami.
Il periodo di fioritura è tra maggio ed ottobre e può arrivare anche in inverno nelle zone più calde del sud.
I frutti sono delle silique lineari, di 22-40 x 1,5-2 mm, portate da pedicelli di 10-30 mm, con valve, piatte, senza nervature evidenti, che improvvisamente si liberano dal basso, espellendo (deiscenza elastica) i numerosi e piccoli semi, di 1-1,3 x 0,7-0,9 mm, ovoidi o ellissoidi, disposti in due file per loculo.
Coltivazione –
La ruchetta selvatica è una pianta che si coltiva partendo con grande facilità dalla propagazione per seme, cosa che allo stato naturale fa spontaneamente. Predilige i terreni sabbiosi, calcarei e assolati. Per avere un raccolto continuo bisogna innaffiare e cimare le piante, in modo da evitare che queste vadano in fiore mantenendo le foglioline tenere e molto aromatiche.
Rispetto alla rucola comune (Eruca sativa) si può coltivare con qualche accortezza tutto l’anno, in terreno sabbioso e in posizione assolata fino ai 1000 m s.l.m..
Usi e Tradizioni –
La ruchetta selvatica viene utilizzata per le sue foglie, dal sapore simile a quelle della rucola, in insalata, ma anche per dare aroma a frittate, formaggi, pizze e piatti di carne.
Per l’utilizzo vanno raccolte le foglie più tenere che vanno consumate fresche.
Questa pianta ha inoltre proprietà terapeutiche diuretiche, astringenti, vitaminizzanti ed espettoranti.
Modalità di Preparazione –
Per impiegare in cucina questa pianta vanno raccolte le foglie tenere delle piante che ancora non sono andate in fiore; le foglie possono essere usate cruda per insaporire insalate, pastasciutte e ripieni, allo stesso modo di come si usa la rucola.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.