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Come coltivare l’Oscularia

Come coltivare l’Oscularia

L’Oscularia è un genere di piante (Oscularia Schwantes, 1927) succulente della famiglia delle Aizoacee. Si tratta di un genere originario del Sudafrica caratterizzato da un portamento arbustivo tappezzante; le piante sono composte da numerosi rametti cilindrici glabri e di colore verde – rossastro.
Il genere comprende due sole specie:
– Oscularia caulescens Schwantes;
– Oscularia pedunculata Schwantes.
In questa scheda vedremo come coltivare l’Oscularia seguendo le sue esigenze climatiche e vegetazionali.
L’Oscularia è comunque una pianta adatta alla coltivazione in vaso e nei giardini rocciosi.
In Italia è possibile coltivarla all’aperto solo nelle zone costiere e nelle regioni con temperature miti.
I fiori sono leggermente profumati sono simili a piccole margherite di colore rosa o arancio. I petali, numerosi e ligulati contornano un bottone centrale di colore giallo carico.
La fioritura, nelle zone con clima mite, si ha dalla primavera fino al tardo autunno. Nelle zone più fresche la fioritura è più rada e meno persistente.
Per la scelta dell’esposizione si consigliano luoghi luminosi e soleggiati per molte ore al giorno. In estate invece è consigliabile trasferirla in luoghi luminosi ma non ai raggi solari diretti. Ricordiamo che queste piante non tollerano il freddo e le temperature inferiori ai 5° C.
Per la scelta del substrato l’Oscularia si adatta meglio in quelli sabbiosi e ben drenati.
Il substrato non deve essere mai compatto o asfittico ma sciolto e pertanto quello ottimale per la coltivazione deve essere composto da un terzo di torba setacciata, un terzo di pomice ed un terzo di lava rossa di granulometria compresa tra 4 e 5 mm.
In alternativa alla torba si può aggiungere altra sostanza organica ben umificata.
Per le irrigazioni, come per altre piante grasse, bisogna intervenire dalla primavera all’autunno irrigando la pianta solo quando il terriccio è completamente asciutto. Durante il riposo vegetativo bisogna invece irrigare molto sporadicamente.

Per la concimazione bisogna iniziare ad apportare elementi nutritivi dalla ripresa vegetativa, somministrando due volte al mese del concime specifico per piante succulente o in forma granulare oppure liquido (opportunamente diluito all’acqua delle annaffiature). Se invece viene coltivata in piena terra, nel periodo di inizio primavera va apportato del letame maturo (o altra sostanza organica ben umificata) distribuendolo al colletto della pianta, senza danneggiarlo, e ricoprendo con uno strato di terra o ghiaia.
Per la moltiplicazione si può procedere per semina. La semina va effettuata alla fine del mese di marzo utilizzando un terriccio specifico misto a una parte di sabbia. I semi non dovranno essere interrati ma andranno fatti aderire ad esso con una leggera pressione delle mani. Per tutto il tempo necessario alla germinazione dei semi, il substrato dovrà essere mantenuto umido e il contenitore andrà posto in un luogo ombreggiato ad una temperatura di circa 21 °C.
Una volta ottenuta la germinazione si lasciano irrobustire le giovani piantine fino a quando avranno raggiunto la giusta dimensione per essere trapiantate a dimora definitiva.
In alternativa alla semina, che necessità di tempi più lunghi, si può procedere con la moltiplicazione per talea. Questa tecnica di propagazione agamica o vegetativa va fatta in primavera o in autunno.
In questo caso bisogna intervenire con forbici o cesoie ben affilate e disinfettate, con cui si prelevano fusti o rametti di Oscularia; dopodiché si lasciano asciugare all’aria e solo successivamente vanno messe a radicare in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali che andrà mantenuto sempre umido. Una volta radicate, le singole piante vanno trapiantate singolarmente in vasi e fatte svernare in un luogo protetto fino alla primavera successiva.
Per il rinvaso si ricorda che questa tecnica, per l’Oscularia, va operata in primavera quando ormai lo spazio disponibile è del tutto esaurito sia per le radici sia per la parte vegetativa. Il nuovo vaso deve essere sempre più grande del precedente; il terriccio fresco e specifico per le piante grasse e mediamente ricco di materia organica.
Per le avversità, infine, si rammenta che, è una pianta resistente all’attacco di parassiti comuni quali afidi e cocciniglie ma può andare soggetta ad infestazioni di ragnetto rosso la cui presenza è svelabile da piccole ragnatele.
Per le malattie fungine la più temibile è quella del mal bianco o oidio causato dal clima eccessivamente umido e il marciume delle radici dovuto al ristagno idrico nel terreno o nel sottovaso.




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