Come coltivare l’abete di Douglas
Come coltivare l’abete di Douglas
L’abete di Douglas o douglasia costiera (Pseudotsuga menziesii (Mirb.) Franco) conosciuto anche come Pino dell’Oregon, è una conifera sempreverde diffusa nelle regioni costiere del Nord America dalla Columbia Britannica (Canada), alla California (Stati Uniti). Particolarmente diffusa negli stati di Washington e Oregon, è divenuta simbolo del movimento per l’indipendenza della Cascadia. In California si trova sulle Klamath Mountains fino a raggiungere a sud la Sierra Nevada.
Si tratta di un albero che ha il suo habitat dal livello del mare sino ad un’altezza di 1.800 m.
In questa scheda vedremo come coltivare l’abete di Douglas, tenendo conto delle sue necessità climatiche e pedologiche.
L’abete di Douglas è un albero che, nel suo habitat d’origine, può raggiungere anche i 100 m di altezza. Si tratta di una conifera sempreverde originaria del Nord America e del Canada, diffusasi in Europa solo dal XVII secolo in poi.
L’albero si presenta con un tronco dritto e slanciato, ricoperto da una corteccia grigiastra. Ha foglie aghiformi, disposte a spirale e di colore verde; questi aghi sono piatti e dritti, lunghi circa 3 cm ed emanano un delicato aroma di resina. Le pigne raggiungono lunghezze di 10 cm; inizialmente sono di colore verde, in seguito diventano marroni.
Per le sue caratteristiche morfologiche e per il suo portamento l’Abete di Douglas è un perfetto albero ornamentale grazie anche alla bellissima chioma sempreverde.
Anche se originario del continente americano l’abete di Douglas può essere coltivato anche in Italia e non richiede particolari attenzioni, tanto che potremmo definirlo a crescita spontanea.
Per quanto riguarda la propagazione e moltiplicazione si procede normalmente per semina all’interno dei vivai. Quando le piante sono cresciute vengono vendute; spesso come alberi per decorazioni natalizie.
Per l’impianto ricordiamo che è una specie che cresce bene sia in terreni argillosi o sabbiosi, assicurandosi comunque che la pianta non vada incontro a ristagni idrici. Anche per quanto riguarda la reazione del terreno è una pianta che si adatta a varie condizioni di pH.
Al momento dell’impianto, nella stessa buca realizzata per ospitare la giovane piantina, si consiglia di porre sul fondo, miscelato con la stessa terra ricavata dalla buca, del letame maturo o altra sostanza organica ben umificata.
Vediamo l’esposizione.
L’abete di Douglas va fatto crescere in luoghi ben esposti, inoltre non teme il freddo e ben sopporta il caldo non eccessivo; per questo motivo è una pianta perfettamente compatibile soprattutto nei parchi o giardini del nord Italia.
Per l’irrigazione si evidenzia che questo albero non necessita di particolari quantità d’acqua e si accontenta delle piogge. Gli interventi irrigui andranno pertanto concentrati solo nei primi anni fino a quando la pianta non crei un apparato radicale tanto profondo da crescere solo con le piogge invernali. Si consiglia pertanto di innaffiare costantemente le piante più giovani e trapiantate da poco in piena terra.
L’abete di Douglas, come altre conifere, non necessità di potature; è bene, comunque, rimuovere i rami secchi. Nel caso si volesse conferire alla pianta una forma più alta e slanciata si consiglia di rimuovere i rami basali.
Questo abete americano è anche una pianta molto resistente a parassiti e malattie fingine a condizioni che si coltivi nel suo areale più idoneo ed in maniera naturale, senza l’ausilio di fertilizzanti di sintesi.
L’Abete di Douglas è una pianta a crescita rapida, motivo per cui è molto usato in selvicoltura per la produzione di legname.