Psidium guajava
Psidium guajava
La guaiava, o guava (Psidium guajava L., 1753), è una specie arborea appartenente alla famiglia delle mirtacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Myrtales, Famiglia Myrtaceae e quindi al Genere Psidium ed alla Specie P. guajava.
Etimologia –
Il termine Psidium proviene dal greco ψιδιον psidion, melograno in Dioscoride: per la somiglianza dei frutti; l’antico nome greco deriva da ψίω psíø spezzare, sminuzzare, in riferimento ai numerosi piccoli semi. l’epiteto specifico guajava deriva da guayaba, nome spagnolo del frutto di questa pianta, chiamata guayabo.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Guava è una specie originaria dell’America Centrale in un’area compresa tra il Messico meridionale e l’America Centrale; la pianta è molto coltivata nei Paesi Tropicali, sia a livello familiare che industriale. Nel bacino del Mediterraneo, pur essendoci le condizioni favorevoli per la coltivazione, è presente solo sporadicamente.
Descrizione –
Psidium guajava è un piccolo albero di altezza compresa tra i 2 e i 7 metri, con tronco diritto e ramificato e con legno duro. La corteccia è di colore grigiastro, con macchie marroni. Le foglie sono di colore verde chiaro. I fiori sono bianchi, grandi, profumati, solitari o raggruppati in piccoli grappoli.
Il frutto del guayabo ha forma variabile (sferica, ellittica, piriforme), con colorazioni tra il giallo ed il verde-giallo; è liscio o rugoso, con polpa bianca o bianco-gialla o rosa o rossa, di sapore dolce, agrodolce o acido, con numerosi semi, piccoli e bianchi.
Il peso dei frutti varia tra 130 e 800 g circa, con un peso medio di 390 g/frutto.
Coltivazione –
La Guava viene in genere propagata per seme ma anche per via agamica (pollone radicato, talea, innesto, margotta). Le piante così ottenute vengono messe a dimora con sesti di 4-5 x 5-6 e possono avere una durata di 15-20 anni.
È una pianta rustica che resiste a temperature fino a 0 °C. In caso di basse temperature perde tutte o parte delle foglie. per la sua coltivazione è bene scegliere dei terreni leggeri, anche se questa specie può crescere anche su quelli pesanti, purché ben drenati. Il pH deve essere neutro per evitare le clorosi ferriche che si manifestano facilmente su suoli calcarei alcalini.
Si tratta di una pianta che ha bisogno di interventi limitati di potatura e che ha bisogno di concimazioni con maggiore apporto di azoto rispetto a fosforo e potassio. Per questo motivo sono ottimali le concimazioni organiche.
La maturazione dei frutti è scalare sia sulla pianta che tra piante diverse. Per le sue caratteristiche la Guava può essere coltivata anche in Italia nelle aree litoranee del sud ed in particolar modo in Sicilia. La produzione ad ettaro varia dai 150 ai 200 quintali. Nel tempo sono state prodotte circa 150 varietà.
Usi e Tradizioni –
Questa pianta, spesso chiamata anche con il nome spagnolo Guayaba, è conosciuta anche con i nomi di Guiava, Guiavo, Psidio, Pero delle Indie.
L’albero è molto coltivato per il valore commerciale dei suoi frutti.
Dall’area di origine dell’America centrale questa pianta è stata poi diffusa dall’uomo, dagli uccelli e da altri animali in tutte le aree temperato-calde dell’America tropicale e nelle Indie Occidentali (dal XVI secolo).
La guava era già nota agli Aztechi, che la chiamavano Xalxocotl (prugna di sabbia); in tempi successivi le prime notizie storiche risalgono ai primi decenni del Cinquecento ad opera di Hernenz de Oviedo. La guava al giorno d’oggi viene coltivata prevalentemente nel mondo Arabo e nelle Filippine.
Questi frutti rappresentano, nelle principali zone di produzione, un alimento molto importante in quanto contengono numerosi sali minerali, tantissima vitamina C e poche calorie: un guava apporta in media 150 calorie.
Gli antichi abitanti dell’America centrale usavano l’intera pianta, dal fogliame ottenevano infusi e decotti medicamentosi, grazie al potere antisettico dei principi attivi contenuti nella pianta.
Modalità di Preparazione –
I frutti di Psidium guajava possono essere consumati sia allo stato fresco che trasformati in succhi, nettari, confetture.
Vengono, inoltre, utilizzati per la preparazione della goiabada, dessert popolare nelle regioni di lingua portoghese.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.