Thymus alpestris
Thymus alpestris
Il timo alpestre (Thymus alpestris Tausch ex A.Kern., 1881) è una specie perenne della famiglia delle Lamiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Lamiales, Famiglia Lamiaceae, Tribù Mentheae e quindi al Genere Thymus ed alla Specie T. alpestris.
Sono sinonimi i termini: Thymus alpestris f. albiflora Sigunov, Thymus alpestris var. opizianus P.A. Schmidt, Thymus alpestris var. rubescens Ronniger, Thymus chamaedrys var. alpestris (Celak.) Celak., Thymus serpyllum f. alpestris Celak., Thymus serpyllum f. formosus Lyka, Thymus serpyllum f. orbicularis Lyka, Thymus serpyllum f. serta-saxorum Lyka e Thymus subalpestris Klokov.
Etimologia –
Il termine Thymus proviene dal greco θύμον thýmon timo, nome generico che deriva da un antico nome greco usato da Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.) per una pianta profumata utilizzata come incenso nei sacrifici. L’epiteto specifico alpestris è in riferimento alle Alpi, alpestre, alpino. Alcuni testi di etimologia distinguono tra alpinus, relativo alla fascia altitudinale oltre il limite delle piante, e alpester, la fascia altitudinale sottostante, ma gli autori delle nuove specie non si sono attenuti a questa suddivisione.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il timo alpestre è una specie alquanto rara che si trova più frequente sul versante nord delle Alpi. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Carpazi.
Il suo habitat tipico sono i prati aridi e le praterie rase dal piano collinare a quello subalpino, anche le praterie rocciose e pietrose, compresi i prati e i pascoli mesofili dove cresce preferibilmente su substrato calcareo ma anche siliceo con pH neutro e bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
Si tratta di una specie che può trovarsi fino ed oltre i 1500 m s.l.m..
Descrizione –
Thymus alpestris è una specie che può raggiungere altezze di 8 – 15 cm, con oscillazioni da un minimo di 5 cm ad un massimo di 30 cm. È una pianta che si distingue per l’accrescimento degli organi aderenti al suolo, con carattere strisciante.
Le radici sono secondarie da rizoma con una parte aerea del fusto che è pseudo strisciante o raramente strisciante. Il fusto è tetragono, con una sezione quadrangolare, a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici. La superficie è ricoperta da peli.
Le foglie sono picciolate, poste lungo il fusto in modo opposto ed hanno forma varia che va da ovata a lanceolata con forma progressivamente ingrandita verso l’apice e con consistenza coriacea e superficie glabra.
Le infiorescenze sono formate da alcuni fiori raccolti in verticilli, terminali, spicati eretti a forma da sferica a ovoide (le infiorescenze si trovano nella porzione superiore dei fusti), con brattee simili alle foglie.
I fiori sono ermafroditi zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice, ossia il perianzio, sono a 5 parti).
L’antesi è nel periodo che va dal periodo di aprile ad agosto.
Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule (tetrachenio) secche, con forme da ovoidi a oblunghe, con superficie liscia e glabra, con endosperma scarso o assente. In questa pianta sono presenti delle ghiandole essenziali.
Coltivazione –
Per la coltivazione di questa specie bisogna considerare che il suo habitat naturale è quello di suoli calcarei o silicei con pH neutro e poveri di sostanza organica. La specie inoltre predilige climi freschi mentre per una buona produzione degli oli essenziali è necessario che venga coltivata in pieno sole.
La pianta va seminata quindi su terriccio leggero e sabbioso. Quando le piantine sono sufficientemente sviluppate, vanno trapiantate in vasi o terra piena, in zone soleggiate e prive di ristagni idrici. Le piante possono essere riprodotte per talea o divisione dei cespi.
Per quanto riguarda le irrigazioni, la pianta, grazie al suo apparato radicale riesce a crescere con le sole piogge e comunque gli apporti irrigui devono essere solo di soccorso e lontano dall’epoca di raccolta delle parti verdi.
Usi e Tradizioni –
Il timo alpestre, pur se fa parte del numeroso e complesso genere dei Thimus ha una sua specificità legata alla composizione del suo olio essenziale. In esso sono presenti monoterpeni della via biosintetica del fenolo (che è frequente anche in altre specie); sono contenuti, con percentuali variabili anche in funzione della zona di raccolta del timo e della stagione: γ-terpinene, p-cimene, β-cariofillene, timolo e carvacrolo.
Inoltre la variabilità degli oli essenziali è legata anche al fatto che in Italia questa pianta è facile trovarla come intermediario con le specie Thymus praecox Opiz. e Thymus pulegioides L..
Come per altre specie di timo anche il Thymus alpestris ha proprietà terapeutiche: digestive, depurative, carminative, balsamiche, tonico-stimolanti; per gargarismi nelle infezioni del cavo orale.
Modalità di Preparazione –
Anche il timo alpestre può essere usato in cucina per insaporire e rendere più digeribili molti cibi, come carni arrosto, sughi, verdure, funghi, ripieni, oli e aceti aromatici. Si può usare anche per preparare liquori e vini aromatici.
Per l’utilizzo bisogna asportare le foglie e i rametti fioriti ed essiccarli in luogo ombroso e ventilato.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.