Come coltivare il Nameko
Come coltivare il Nameko
Il Nameko (Pholiota nameko (T. Itô) S. Ito & S. Imai) è un piccolo fungo di colore cannella con un rivestimento leggermente gelatinoso, molto coltivato e consumato nei Paesi orientali ma anche in Russia e negli Stati uniti. È il Giappone il Paese che detiene una notevole coltivazione tanto che il nome nameko deriva dal giapponese che significa fungo viscido.
In questa scheda vedremo come coltivare il Nameko, con particolare riguardo al substrato di coltivazione ed all’ambiente più idoneo.
La tecnici di coltivazione del nameko è molto simile a quella adottata per un altro fungo e cioè: la Flammulina velutipes.
Il substrato su cui effettuare la coltivazione del nameko deve essere costituito da segatura di latifoglie. Si precisa che, in alcune coltivazioni, supportate da ricerche in merito, indicano che la segatura di conifere (Pinus spp. e Cryptomeria japonica) dà risultati produttivi migliori.
Alla segatura di latifoglie (o di conifere) dovrà essere aggiunta della crusca di riso come supplemento; in questo caso se si sceglie la segatura di conifere la concentrazione dovrà essere del 15%, mentre se si opta per la segatura di latifoglie la concentrazione dovrà essere del 10%.
Un’altra opzione, che simula l’habitat naturale di crescita, è quello di coltivare il nameko con metodo più naturale, utilizzando dei tronchi di legno parzialmente interrati, in modo da garantire l’elevato livello di umidità di cui il fungo necessita per la crescita.
Ricordiamo che per la sua ottimale crescita le temperature di incubazione devono essere contenute tra 24 e 29°C, per poi abbassate a 10-16°C per indurre la fruttificazione del fungo. In questa seconda fase, contemporaneamente allo shock termico, si dovrà diminuire la concentrazione di anidride carbonica (CO2) e si dovrà aumentare l’intensità luminosa, mantenendo un grado elevato di umidità attraverso nebulizzazioni d’acqua all’interno dell’ambiente di coltivazione.
Si ricorda che il micelio del nameko è di facile acquisto anche tramite siti specializzati di vendita on-line. In alternativa, soprattutto per coloro che vogliano cimentarsi per la prima volta si trovano in commercio i chiodi di micelio che sono dei cilindretti di legno su cui è stato allevato il seme di micelio del fungo Pholiota nameko. La coltivazione viene fatta su tronchetti di legno di quercia, faggio, betulla, pioppo, tiglio, ontano o altri alberi a foglia larga, ma tagliati di recente e quindi freschi e sani.