Come coltivare l’imperatoria
Come coltivare l’imperatoria
L’imperatoria (Peucedanum ostruthium (L.) W.D.J.Koch, 1824) è una specie erbacea, perenne, della famiglia delle Apiaceae, originaria dell’Europa centrale e meridionale. La pianta è caratterizzata da un grosso rizoma sotterraneo e un fusto, semplice o ramificato solo in alto, striato esternamente e cavo all’interno. Le foglie sono, per la maggior parte, divise in tre foglioline, a loro volta intere o divise in due-tre lobi. I fiori sono bianchi o rosati, sono riuniti in ombrelle composte da 20-40 ombrellette con una decina di fiori ciascuna. Il frutto é un achenio.
In questa scheda vediamo come coltivare l’imperatoria considerando che, allo stato spontaneo, cresce nella regione montana e subalpina fino alla Toscana come limite meridionale; si trova nei luoghi erbosi umidi e nei boschi radi fino a 2000 m.
Per la sua coltivazione bisogna pertanto scegliere terreni umidi degli alpeggi dotati di sostanza organica. La specie si moltiplica in primavera con seme, opportunamente conservato dopo la sua raccolta, o per divisione dei rizomi in autunno. Per il sesto di impianto si consiglia 50-80 cm tra le fila e 30-40 cm sulla fila.
Siccome l’imperatoria è una specie che permane sullo stesso appezzamento per più anni è bene che la concimazione di fondo, con sostanza organica, venga fatta in maniera abbondante ed utilizzando, possibilmente, letame ben maturo. Solitamente si apportano 300-400 q/ha di letame da interrare al momento dell’aratura e si può integrare eventualmente con apporti di cenere poco prima dell’inverno.
Per la competizione con le altre erbe è necessario, soprattutto nel primo periodo di crescita, delle sarchiature; successivamente raggiunge proporzioni tali da non avere più problemi di questo genere. Per quanto riguarda l’irrigazione si eseguono, in caso di necessità, interventi di soccorso dopo la semina o dopo il trapianto.
La pianta viene coltivata soprattutto per il rizoma che si raccoglie in primavera o in autunno che, dopo averlo raccolto, si taglia in pezzi di 5-10 cm. Si essicca al sole e si conserva in sacchi o in recipienti di vetro o porcellana. D questa parte della pianta si possono ricavare: aromatizzanti ed amaricanti ed inoltre ha proprietà aperitive, digestive, sudorifere, espettoranti ed antinfiammatorie.
Soprattutto nei tempi trascorsi la Peucedanum ostruthium veniva molto usata contro le contusioni, utilizzando la sua radice. Inoltre le foglie fresche venivano applicate per guarire gli ascessi. Con cataplasmi ottenuti con fiori, foglie e radici si curavano piaghe, ferite e ematomi. L’infusione veniva usata per immergervi i piedi gonfi e trovare sollievo aggiungendo dello zucchero a questo bagno. Infine nelle stalle si usava bruciare l’imperatoria come disinfettante.