Euterpe oleracea
Euterpe oleracea
L’açaí, il cui nome cinese è 蔬食 埃塔 棕 (Euterpe oleracea Mart.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Arecaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Superordine Commelinidae, Ordine Arecales, Famiglia Arecaceae Sottofamiglia Arecoideae, Tribù Areceae, Sottotribù Euterpeinae e quindi al Genere Euterpe ed alla Specie E. oleracea.
Sono sinonimi i termini: Euterpe badiocarpa , Euterpe cuatrecasana , Euterpe beardii , Acanthophoenix martiana.
Etimologia –
Il termine del genere Euterpe deriva da un nome mitologico greco di una delle nove dee delle arti liberali. L’epiteto specifico oleracea proviene dal latino e significa vegetale, in riferimento al cuore del gambo, che viene mangiato come un vegetale.
Il nome comune Açaí deriva dall’adattamento portoghese della parola indigena ïwaca’i , che significa “[frutto che] piange o espelle l’acqua”.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Euterpe oleracea è una pianta per lo più originaria del Brasile , Trinidad, Ecuador, Venezuela, e Guiana francese. Il suo habitat è quello di zone alluvionali e dei margini dei corpi d’acqua ma in suoli con buon drenaggio in quanto non cresce bene nelle aree in cui vi è acqua stagnante. Nel suo habitat ottimale la piovosità media annua è di circa 2300 mm con una temperatura media annua di 26 ° C. Resiste spesso a una breve stagione secca di circa 2 mesi. In alcuni tratti del bacino amazzonico può crescere in popolazioni quasi pure. Oggi è molto comune nella foresta amazzonica in Brasile ed è ampiamente coltivata nelle pianure dell’estuario amazzonico per il suo uso come prodotto alimentare.
Descrizione –
L’ Euterpe oleracea è una pianta alta fino a 25 metri ma che può raggiungere anche i 30 metri. Si tratta di una palma alta, slanciata, moderatamente a crescita rapida, a volte solitaria, con numerosi steli sottili con cui alcuni sono dominanti mentre altri, come succhioni, intorno alla base. Il tronco è isolato o agglomerato, liscio, fino a 15 cm di diametro, grigio, segnato con anelli di vecchie cicatrici fogliari. Il fogliame è composto da una fronda pennata (a forma di piuma), arcuata, lunga circa 2-3 m; volantini lunghi 50 cm e larghi 4 cm. I frutti sono globosi, di circa 1,5 cm di diametro, fibrosi, con maturazione da verde a porpora-nero, con singolo seme. I fiori sono in infiorescenze ramificate, lunghe circa 1 m, crema, che si formano sotto le foglie; i fiori femminili sono circa 2 o 3 volte più grandi dei fiori maschili. L’impollinazione è entomofila tramite piccole api, mosche e coleotteri. Il trasporto dei semi su brevi distanze avviene tramite roditori. La dispersione dei semi a lunga distanza è assicurata dagli uccelli e passivamente dall’acqua.
Coltivazione –
L’açaí viene coltivato per i suoi frutti (che sono le bacche di açaí o semplicemente açaí), per i cuori di palma, per le foglie ed il tronco di legno. È una pianta che cresce bene sia in pieno sole che in mezz’ombra, ma richiede un riparo da giovane. Ha bisogno di un ambiente costantemente caldo e umido con una quantità costante di acqua. Prospera in terreni ricchi, umidi e ben drenati. Si propaga per divisione di germogli laterali o semi, che germinano entro 2 o 4 mesi.
Nelle zone di produzione ci sono due raccolti: uno è normalmente tra gennaio e giugno, mentre l’altro è tra agosto e dicembre. L’ultimo raccolto è economicamente il più importante.
Usi e Tradizioni –
L’importanza di questo frutto come alimento base nel delta del Rio delle Amazzoni ha dato origine ad una leggenda locale da cui poi la pianta avrebbe preso il nome. La leggenda narra che il capo Itaqui ordinò che, a causa di un periodo di carestia, tutti i neonati fossero messi a morte. Quando la figlia partorì e il bambino fu sacrificato, questa pianse e morì sotto un albero appena germogliato. L’albero alimentò la tribù e venne chiamato açaí in memoria del nome della figlia (Iaçá) ma scritto all’indietro.
La bacca di questa pianta, a cui sono attribuite proprietà terapeutiche, contiene fibra alimentare, vitamine A, B, C, E, sali minerali, metalli, fitosteroli, antiossidanti e grassi monoinsaturi.
La crescente domanda internazionale di acai ruota intorno a pressanti campagne pubblicitarie sulle presunte virtù terapeutiche di questi frutti, che a dire il vero si basano su un ristretto numero di studi scientifici, tant’è che un articolo pubblicato nella rivista Phytochemistry Letters e ripreso in un articolo del marzo 2011 di Nathan Gray, ha sottolineato che, valutando la letteratura scientifica disponibile, l’açaí non sembra avere livelli di antiossidanti così alti come propagandato, anche se secondo alcuni studi dimostrerebbero che il frutto ha fino a 33 volte più contenuto antiossidante delle uve da vino rosso.
L’olio di Acai che è di colore verde, ha un aroma dolce e un alto contenuto di acidi grassi, oleico e palmitico ed è ricco di composti fenolici come l’acido vanillico, l’acido siringico, l’acido p-idrossibenzoico, l’acido protocatecuico e l’acido ferulico; abbondano anche le catechine e numerosi oligomeri delle procianidine.
Tra l’altro questa crescente domanda ha dato seguito ad una serie di truffe. Nel 2009, le truffe di açaí sono state classificate al primo posto nell’elenco delle della FTC degli Stati Uniti , cosicché nel 2011 le vendite di açaí sono calate considerevolmente per il diminuire del gradimento della popolazione.
Il frutto è molto apprezzato nell’Amazzonia orientale come aggiunta nel vino o come succo, Il succo viene estratto dal frutto immergendo i semi in acqua per ammorbidire lo strato esterno sottile, quindi viene spremuto e filtrato per raccogliere un liquido di colore viola denso che ha un sapore unico.
Dal punto di vista medico, la polpa estratta avrebbe attività antinfiammatoria, stimolerebbe il sistema immunitario e, secondo alcuni studi, avrebbe attività antitumorale.
Le foglie possono essere utilizzate per creare cappelli, stuoie, cesti, scope e per la fabbricazione di tetti di paglia. I legni del tronco sono resistenti ai parassiti, quindi eccellenti per la costruzione di edifici. I semi possono essere macinati per l’alimentazione del bestiame o come ammendante organico per le piante. I semi possono diventare rifiuti nelle discariche o essere utilizzati come combustibile per la produzione di mattoni. I tronchi degli alberi possono essere lavorati per produrre sali minerali dietetici .
Modalità di Preparazione –
L’açaí viene usata dagli Indios per produrre il palmito. Lo sciroppo viene usato anche come variegato sul gelato allo yogurt. Il liquido viene servito freddo con zucchero e farina di tapioca. Il succo può essere trasformato in gelato, liquore, mousse e dolci in genere. Anche i frutti possono essere consumati crudi. I semi delle bacche di Acai sono una ricca fonte di grassi. Previa spremitura, possono dare origine all’olio di Acai.
Può essere utilizzato per la cottura, come condimento sull’insalata, nei cosmetici o detergenti come lo shampoo, i saponi e le creme idratanti della pelle.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.