Musa acuminata
Musa acuminata
Il Banano (Musa acuminata Colla, 1820) è una pianta erbacea gigante appartenente alla famiglia delle Musaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Zingiberales, Famiglia Musaceae e quindi al Genere Musa ed alla Specie M. acuminata.
Etimologia –
Il termine Musa proviene dall’arabo moz o moza, banano, latinizzato dai botanici in Musa. Secondo altri il nome ricorderebbe Antonio Musa, medico romano del I sec. a.C.. L’epiteto specifico acuminata deriva da da acuo, acuere affilare, aguzzare: acuminato, aguzzo. Il termine banana, con cui viene conosciuto il frutto, potrebbe derivare dall’arabo banan, che significa “dito”, ma è più probabile che derivi da una lingua dell’Africa occidentale subsahariana, forse dalla parola della lingua wolof banaana.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Musa acuminata è una pianta originaria del sud-est asiatico, molto probabilmente degli altopiani della Nuova Guinea, dalla quale, attraverso incroci, selezioni e mutazioni derivano quasi tutte le moderne banane commestibili. Oggi le varietà derivate da questa specie sono coltivate nel Centro America, Africa Tropicale e Filippine.
Descrizione –
La Musa acuminata è una grande specie erbacea tropicale che, anche se scambiate per alberi il loro fusto principale è in uno pseudofusto che cresce fino a 6-7 metri, e che cresce da un bulbo-tubero. Ogni pseudofrutto può produrre un singolo casco di banane che dopo la fruttificazione muore. Altri polloni si sviluppano dal bulbo-tubero per cui molte varietà di banane sono perenni. Le foglie sono disposte a spirale con dimensioni superiori anche a 2,5 metri di lunghezza e 60 centimetri di larghezza. Sono facilmente lacerate dal vento, col risultato di apparire spesso sfrangiate. Da ogni pseudofusto si produce una singola infiorescenza (rare volte se ne producono di più) che contiene molte brattee. I fiori femminili appaiono in file più in alto sul fusto, rispetto ai fiori maschili.
I frutti di banana si sviluppano dal cuore di banana a formare un casco, comprendendo 3–20 mani, e può pesare 30–50 kg. Ogni frutto, chiamato banano, pesa mediamente 100-150 grammi ed è composto dal 75% di acqua e dal 25% di sostanza secca. Il frutto della Musa acuminata è di forma simile alle banane commerciali, derivanti da diverse varietà, ma contiene numerosi semi duri.
Coltivazione –
Le banane sono coltivate soprattutto nei Paesi con clima tropicale e sub tropicale come nel Centro America, Africa Tropicale e Filippine in quanto hanno particolari esigenze climatiche. Possono essere coltivate anche in alcuni microclimi dell’Italia insulare del sud. Per la tecnica di coltivazione puoi consultare la presente scheda.
Usi e Tradizioni –
Oltre ai frutti, il banano viene utilizzato nella cucina del Bengala e del Kerala (in India) non solo per i frutti. In queste cucine si usano i fiori del banano, crudi o cotti. Negli stessi paesi e anche in Birmania si usa pure il cuore tenero del tronco del banano. Un altro modo per consumare il frutto è l’essiccazione. Le banane essiccate hanno un colore marrone scuro e un sapore tipico e intenso. In Ruanda, Burundi, Uganda, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo si usa far fermentare le banane per ottenere una bevanda alcolica, detta kasiksi.
La parte interna della buccia di banana viene inoltre utilizzata strofinandola sulla pelle per alleviare l’irritazione provocata dall’edera del Canada. Un tempo la pelle della banana veniva utilizzata come medicinale per il trattamento della psoriasi.
Le banane contengono mediamente circa il 75% di acqua, il 23% di carboidrati, l’1% di proteine, lo 0,3% di grassi, e il 2,6% di fibra alimentare, valori che variano secondo le varietà e le condizioni di coltivazione.
La polpa della banana, è ricca di vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C, vitamina PP e, in misura minore, contiene vitamina E e B6; contiene inoltre calcio, fosforo, ferro, potassio e carboidrati.
Recenti ritrovamenti e prove archeologiche e paleoambientali nelle paludi del Kuk, nella Western Highlands Province della Papua Nuova Guinea fanne presupporre che la coltivazione della banana risalga almeno al 5000 – 8000 a.C.. Ciò farebbe degli altopiani della Nuova Guinea il luogo in cui il banano fu domesticato. È probabile poi che altre specie di banani selvatici siano stati successivamente domesticati in altre zone dell’Asia sud-orientale. I primi testi scritti in cui si menziona la banana per la prima volta risalgono al 600 a.C. sono buddhisti. Fu Alessandro Magno che scoprì il sapore della banana nelle valli dell’India nel 327 a.C.. Già nel 200 d.C. è stata rilevata una coltivazione razionale di banane in Cina. Si deve però ai conquistatri islamici esportazione della banana fino alla Palestina nel 650 d.C. successivamente gli Arabi diffusero le banane in quasi tutta l’Africa. Si deve poi ai portoghesi l’introduzione delle prime piantagioni di banana nei Caraibi e in America Centrale nel 1502. Oggi le banane sono tra i frutti più consumati al mondo.
Modalità di Preparazione –
Le banane oltre al loro consumo fresco vengono utilizzate e cucinate in differenti modi. Vengono consumate in forma di frullati, da sole e con altri frutti, latte o sciroppi, nelle macedonie, in torte e crostate ed in altri svariati modi.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.