Avena sativa
Avena sativa
L’avena comune o, semplicemente, Avena (Avena sativa L.) è una specie erbacea della famiglia delle poacee (o graminacee).
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta , Classe Liliopsida, Ordine Poales, Famiglia Poaceae, Sottofamiglia Pooideae, Tribù Aveneae e quindi al Genere Avena ed alla Specie A. sativa.
Etimologia –
Il termine Avena è assonante con il sanscrito avasa: nutrimento, foraggio; genere il cui nome era già utilizzato dagli Autori latini, per esempio da Varrone. L’epiteto specifico deriva da satum (participio passato di sero: seminare, piantare) seminato, piantato: che si semina o pianta, coltivata, domestica.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Avena sativa è una specie, tra le più antiche coltivate dall’uomo, la cui zona di origine è incerta in quanto la sua provenienza originale è contesa tra India, Cina ed Egitto. Oggi l’avena è una coltura diffusissima in tutto il mondo, ricopre grande importanza come alimento equino in Russia, Polonia e Germania.
Descrizione –
L’ Avena sativa è caratterizzata dal tipico fusto erbaceo delle graminacee (culmo), cavo, sottile e suddiviso in più internodi. Le foglie sono alquanto sottili e allungate con nervature parallele; queste sono avvolte a guaina attorno al culmo in modo da ricoprire ciascuna un intero nodo.
I fiori sono riuniti a gruppi di 2 o 3 in infiorescenze lasse a spighette; da queste si formano le cariossidi ricche di amido; queste sono ricoperte da glumette che si prolungano in due caratteristiche ariste sottili.
Coltivazione –
Le varietà di Avena sativa utilizzate in agricoltura furono selezionate intorno a 4.500 anni fa partendo da specie selvatiche, da coltivatori europei e mediorientali. Si tratta di una pianta generalmente seminata all’inizio della primavera e raccolta in piena o tarda estate, oppure, come nelle regioni meridionali dell’Europa e del Nord America, seminata anche in autunno. In Italia le maggiori produzioni provengono da Puglia e Basilicata. Per la tecnica di coltivazione puoi consultare la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
L’avena rappresenta nel mondo una delle coltivazioni più attuate; infatti è al settimo posto nella graduatoria dei cereali più coltivati. I maggiori produttori di avena a livello mondiale sono gli Stati Uniti, la Russia, la Germania, la Finlandia e la Polonia, essendo una pianta che tollera bene le temperature basse. In Italia viene coltivata oggi soprattutto nelle regioni del sud dove per tradizione e cultura si ricava anche la biada, alimento fondamentale per gli animali.
Vi sono tracce del consumo dell’avena fin dal 4000 a.C., ma si trattava della pianta selvatica, raccolta e consumata soprattutto nelle pianure dell’Asia centrale e dell’Europa centro-settentrionale. La coltivazione risale invece all’inizio dell’Era Cristiana e si diffuse soprattutto nelle regioni dell’Europa del nord. In certi paesi l’avena è rimasta in certi paesi solo un cibo per gli animali; questo perché è più difficile lavorarla, meno conservabile di altre granaglie ed ha un maggior contenuto di grassi ossidabili. A questo proposito si riporta una frase del dr. Johnson, che era un celebre letterato inglese, che così scrisse nel suo Dizionario del 1755: “È un grano che in Inghilterra è generalmente destinato ai cavalli, ma in Scozia fa vivere la gente”.
Per l’alimentazione umana viene consumata sotto forma di fiocchi o farina finissima, che sono eccellenti nell’alimentazione infantile e degli anziani (biscotti, frittelle, ecc.). Assieme ad altri cereali, l’ Avena sativa entra nella preparazione della birra e del whisky. Questo cereale “minore” dà ottimi risultati in caso di depressione, nervosismo, insonnia ed esaurimento fisico o mentale.
È un ottimo alimento ed integratore per coloro che soffrono di stress o d’impotenza sessuale; soprattutto gli studenti, gli sportivi e le mamme in allattamento, trovano in questa pianta un alimento-medicina ideale. È particolarmente indicato anche per i convalescenti e per chi soffre di gastrite, colite o altri disturbi di digestione, per la sua facile digeribilità.
L’avena è considerato il cereale più ricco di proprietà in quanto anche in seguito alla lavorazione il germe e la crusca, le due parti dell’avena che hanno più sostanze nutrienti, restano inalterate. Anche se in calo, per la diminuzione degli allevamenti, soprattutto di cavalli, negli ultimi anni viene coltivata per l’alimentazione umana; l’avena è entrata infatti a far parte della nostra alimentazione anche per i suoi effetti positivi durante le diete ipocaloriche.
Un altro uso in crescita è quello dei suoi estratti per applicazione esterna, sotto forma di creme o di oli, come emollienti per le pelli secche, sensibili o irritate.
Modalità di Preparazione –
Relegata in passato, soprattutto in certi Paesi, per l’alimentazione del bestiame, oggi l’utilizzo dell’avena, specialmente negli ultimi anni, ha preso piede in Italia. In altri Paesi, come in Inghilterra, è invece un alimento un ingrediente base della dieta. L’uso in cucina dell’avena varia a seconda della forma, se in fiocchi, in crusca, in chicchi o farina. In cucina, oltre che come fiocchi, utilizzati nella colazione trova utilizzo in svariate minestre ed in polpette e tortini a base di avena.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.