Il Piretro
Il Piretro
Con il nome di Piretro si intende una sostanza naturale che si ricava dai fiori di una pianta delle Asteraceae: il Tanacetum cinerariifolium (o Chrysanthemum cinerariifolium). La sua scoperta si deve casualmente, verso la metà del XIX secolo, in Dalmazia. Per le sue particolari attitudini insetticide fu coltivato su larga scala, sin dal 1860, nelle regioni della ex-Jugoslavia. Oggi il primo produttore mondiale è il Kenya. Si ricorda che per la sua bassa tossicità (ma non nulla) è uno dei pochi insetticidi ammessi in agricoltura biologica. Il piretro risulta efficace contro molti parassiti sia nello stadio adulto che larvale; la sua azione è a livello del sistema nervoso degli insetti parassiti delle colture agrarie causandone la morte.
L’azione insetticida del piretro si deve a dei composti chimici quali le piretrine e le cinerine, che risultano di spiccata tossicità per gli insetti. Le piretrine, di cui si conoscono due forme (piretrina I e piretrina II), sono dei liquidi oleosi densi, insolubili in acqua ma solubili nei solventi organici; questi sono esteri dell’acido crisantemico; la loro formula chimica bruta generale è: C10H15O3R-R1; dove R1 è il gruppo CH2‒CH=CH‒CH=CH2, mentre R è il gruppo ‒CH3 o ‒COOCH3 rispettivamente nella piretrina I e nella piretrina II. Differiscono dalle cinerine per il radicale pentadienilico legato all’anello pentatomico, che nelle cinerine è sostituito da un radicale 2-butenilico.
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