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Come coltivare l’Anona

Come coltivare l’Anona

In questa scheda daremo gli elementi necessari per capire come coltivare l’Anona. L’Annona cherimola è appartiene alla famiglia delle Annonaceae ed è originaria degli altipiani andini di Perù, Ecuador, Colombia e Bolivia ma è diffusa anche in Cile, California, Florida, Africa del sud e in varie zone del Mediterraneo.
Nei Peasi di origine il suo frutto è chiamato chirimuya, (cirimoia in Iatalia), ma è conosciuto anche con l’appellativo inglese cherimoya o anona (che però indica anche il frutto di tutte le specie di genere Annona). Il frutto dell’anona è attaccato direttamente all’albero con un tratto di ramo. All’interno troviamo un elevato numero di semi ed è coltivabile nel Mediterraneo dove matura in autunno. Ha un sapore sub-acido e delicato, descritto come una miscela tra ananas, mango e fragola. Si tratta di un piccolo albero che può crescere fino a 7 m, eretto, a chioma aperta; possiede rami pelosi e grigiastri con foglie alterne, ellittiche, lunghe 10-25 cm e larghe 5-7 cm, di color verde opaco nella parte superiore e pelose in quella inferiore; le foglie cadono in primavera, poco prima del germoglia mento che avviene a partire dal mese di aprile.

La fioritura dell’Anona è scalare e si protrae per alcuni mesi; nel bacino del Mediterraneo avviene da maggio in poi. La fecondazione è entomofila, operata dai sirfidi e da altri piccoli insetti, in alcuni paesi è effettuata manualmente. Per la coltivazione dell’Anona si consideri che le temperature ottimali sono di 18-25 °C in estate e di 5-18 °C in inverno; temperature sotto lo zero e gelate causano danni anche irreparabili alle piante. Dal punto di vista pedologico l’Anona si adatta su molti tipi di terreni purchè non si manifestino ristagni. Esistono parecchie varietà di Anona; queste si distinguono tra loro in base alla forma del frutto ed all’epoca di maturazione; la selezione di queste varietà si è avuta nei Paesi di origine; ne citiamo alcune: Fino de Jete, Campas, Mantecosa, Negrito e Cristallino in Spagna; Reretai e Burtans in Nuova Zelanda; Booth, Chaffey, Whaley, Carter e Bonita in California. Le cultivar più diffuse in America latina sono: Sander, Namas, Chavez, Kumbe, Chiuna temprana e tardia (Perù), Concha Lisa, Broncheada (Cile), Royale e Bosque (Ecuador).
La annona cherimola viene propagata per seme, con innesto l’anno successivo ad aprile o a settembre. La forma di allevamento più adottata è il vaso con impalcatura a 60-80 cm e sesti di impianto intorno a 6 x 6. La potatura deve essere annuale con tagli di raccorciamento dei rami di un anno poco prima del germogliamento, perché si attende la caduta delle foglie, per evitare che le formazioni fruttifere si spingano in alto; inoltre si tolgono i rami troppo vicini per evitare competizione reciproca e dare maggior arieggiamento alla pianta. Per la concimazione si consiglia quella organica con letame maturo alla fine del periodo invernale mescolandolo con la prima lavorazione di rinettamento delle erbe primaverile. Una seconda concimazione con compost organico può essere fatta dopo l’allegagione e primo accrescimento dei frutti. Evitare assolutamente concimi chimici e soprattutto nitrati di sintesi.
Per gli apporti irrigui si consideri che questi sono necessari durante il periodo asciutto, in per favorire l’allegagione; nel bacino del Mediterraneo,nei mesi di settembre ed ottobre in assenza di piogge è fondamentale intervenire perché è in questo periodo che si ha il massimo accrescimento del frutto. Tra gli insetti dannosi ricordiamo la mosca della frutta, la tignola e le cocciniglie. Si può intervenire con prodotti a base di olio di Neem (utile anche contro le micosi) e sapone di Marsiglia (soprattutto per le cocciniglie). Nel Mediterraneo la maturazione dei frutti si ha in ottobre-novembre, mentre quelli ottenuti dalla fioritura di fine estate arrivano a maturità all’inizio della primavera successiva. La raccolta si effettua quando si ha un viraggio  dal verde intenso al verde chiaro, la maturazione avviene 3-6 giorni dopo la raccolta. Dopodiché il frutto  va consumato subito in quanto la qualità diminuisce molto rapidamente. La polpa è molto gradevole e contiene il 20 % di zuccheri.




4 pensieri riguardo “Come coltivare l’Anona

  • Marialuisa Grosso

    Ho 5 piantine di annona da seme, nate lo scorso anno.
    Non sapevo che si doveva procedere all’innesto per avere frutti. . Senza innesto cosa produce la pianta?
    E dove potrei trovare il materiale per l’innesto Grazie e saluti cordiali
    Marialuisa Grosso

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    • ecosostenibile

      Buon giorno, in generale l’innesto non è una tecnica necessaria per avere frutti ma si rende necessario per vari motivi tra cui: innestare la varietà che si preferisce in quanto la pianta ottenuta da seme, essendo una riproduzione gamica, è soggetta a variabilità genetica e quindi ad incertezza del genotipo (e quindi nel tipo di frutto). L’innesto è poi necessario quando la specie o varietà da coltivare è poco compatibile col tipo di terreno o per motivi fitopatologici. Nel caso dell’Annona cherimola l’innesto si rende necessario per la dertezza della varietà da coltivare ed, in certi casi, per l’adattabilità a certe condizioni climatiche. Per trovare il materiale da innestare può acquistarla in un vivaio o anche on-line ed utilizzare la pianta acquistata sia per la sua coltivazione che come fonte di marze per innesti futuri.

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  • Salve, volevo chiedere che tipo di innesto va fatto e quando. Trattasi di annona nata da seme. Grazie

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    • ecosostenibile

      In genere si può fare l’innesto a spacco o doppio spacco e il periodo migliore è quello di marzo o, comunque, ai primi segnali di ripresa vegetativa.

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