Un Mondo Ecosostenibile
ColtivazioniGuide Pratiche

Come coltivare l’alloro in maniera biologica

Come coltivare l’alloro in maniera biologica

L’alloro (Laurus nobilis L., 1753) è una pianta rustica; per sapere come coltivare l’alloro in maniera biologica si sappia che cresce bene in tutti i terreni e può essere coltivato in qualsiasi tipo di orto ed in molte condizioni aziendali. La diffusione di questa pianta avviene molto facilmente per seme (i semi sono diffusi dagli uccelli che predano i frutti), la moltiplicazione avviene molto facilmente in natura per la quantità dei suoi polloni, fatto che produce agevolmente dei piccoli boschi prodotti da un solo individuo (cioè dei cloni dell’albero di partenza), oppure artificialmente per talea. L’alloro è una pianta molto rustica che si adatta molto bene a crescere nelle più diverse situazioni ambientali sia in vaso che in pieno campo. Può essere esposta tranquillamente in pieno sole, ma cresce bene anche nei luoghi ombreggiati.

È una pianta che può essere allevata anche in appartamento purché si rispettino le sue esigenze colturali. Le temperature di coltivazione sono quelle tipiche delle regioni a clima mediterraneo. Temperature sotto gli zero gradi centigradi sono tollerate per brevi periodi di tempo. Gradisce una buona circolazione dell’aria ma non tollera le correnti d’aria e soprattutto i venti intensi continui che lo disturbano nella sua crescita. L’alloro è una pianta che va irrigata con moderazione durante la primavera e l’estate ogni qual volta lo strato superficiale del terreno si asciuga. A partire dall’autunno e per tutto l’inverno si possono diminuire le irrigazioni che vanno sospese se le temperature scendono al di sotto dei 7°C. È una specie che non tollera bene i ristagni idrici che sono la principale causa di morte delle piante di alloro. Se la pianta viene coltivata in vaso, bisogna effettuare un rinvaso  ogni due anni in quanto anche se sono piante che non crescono molto rapidamente, le radici occupano molto spazio. Il rinvaso va effettuato in primavera utilizzando un buon terriccio fertile che rimanga soffice in quanto le piante non gradiscono i ristagni idrici quindi sia il vaso che la terra devono garantire un buon drenaggio. Per la concimazione bisogna considerare se questa pianta viene coltivata in vaso o in pieno campo e siccome comunque è una specie che predilige lo stato spontaneo l’uso di questa tecnica va limitato solo alle piante in vaso e prediligendo leggermente gli apporti azotati (non da fertilizzanti sintetici). Per concimare l’alloro il periodo più idoneo è la primavera e per tutta l’estate. Negli altri periodi le concimazioni vanno sospese. Attenzione comunque e sempre all’uso dei fertilizzanti in quanto questi possono incidere (soprattutto gli azotati) sull’aroma di questa pianta. Questa pianta fiorisce normalmente in primavera e i frutti maturano in autunno. Per poter avere una bella pianta (soprattutto nelle forme e nelle dimensioni) è opportuno potare le piante ogni anno, verso la fine dell’inverno. La moltiplicazione dell’alloro avviene, come detto, per seme o per moltiplicazione dei polloni che si formano alla base della pianta madre o per talea. Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere una pianta ben precisa o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per talea. La moltiplicazione per seme si effettua in autunno distribuendo i semi in file parallele su un terriccio per semi. Per interrarli in maniera uniforme potete spingeteli sotto il terriccio usando un pezzo di legno piatto. Un’operazione importante da fare prima della semina è la cosiddetta scarificazione vale a dire rendere lo strato esterno dei tegumenti del seme permeabile all’assorbimento dell’acqua e dei gas. Per far questo si immergono i semi in acqua bollente e si lasciano in ammollo fino a quanto l’acqua non si sarà raffreddata; oppure si può “graffiare” la superficie del seme con della carta vetrata a grana sottile o incidere lo strato esterno con un coltello facendo attenzione a non danneggiare “l’occhio” vale a dire quella piccola depressione che si nota nel seme. Si consiglia all’inizio della semina di nebulizzare spesso l’area per consentire una più uniforme germinazione. Se la semina va fatta in un vassoio questo va tenuto all’ombra, ad una temperatura intorno ai 20 – 23°C e costantemente umido (usare uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione. Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Spruzzate l’acqua nella composta ogni volta che il substrato è sul punto di asciugarsi. Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l’umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa. Una volta che i semi hanno germogliato, si toglie il telo di plastica, e via via che le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il sole diretto), si riduce la temperatura intorno ai 18°C e si assicurerà una buona ventilazione. Tra tutte le piantine di alloro nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre che vanno eliminatele in modo da dare più spazio alle piantine più robuste.
La moltiplicazione per talea si effettua tra la fine del mese di luglio e settembre si prelevano degli apici vegetativi dalle piante lunghi circa 10-13 cm. Si raccomanda sempre di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l’attrezzo che si usa per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti. Della talea, dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione. Successivamente si sistemano le talee in una composta formata da una parte di torba ed una di sabbia grossolana. Si fanno dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee avendo cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio. Si consiglia di ricoprire la cassetta o il vaso con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca all’ombra e ad una temperatura intorno ai 15°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le piantine in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l’umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le talee si irrobustiscano. Quando le giovani piantine di alloro saranno sufficientemente grandi ed hanno prodotto nuovi getti vigorosi, si trapiantano nel vaso o nel terreno definitivo. L’alloro contrariamente a quanto si pensa è una specie che va soggetta a parecchie patologie fungine, entomologiche o anche di acari. Spesso però sono le errate concimazioni (soprattutto a base di azoto) a provocarle in quanto intenerendo troppo i giovani tessuti questi vanno più soggetti alla virulenza di questi attacchi.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *